
di Giovanni Zampa
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Ho fatto un breve viaggio nella vicina (per me, da
Torino) Savoia e ne ho approfittato per una visita alle pendici
francesi del Monte Bianco.
Sono andato a Le Fayet, cittadina termale e
turistica interessante per la varietà di impianti ferroviari.
Vi termina la linea SNCF a scartamento normale,
25kVca e 50Hz, servita dai treni regionali che la collegano con la
capitale del dipartimento e con la zona di Ginevra e che permette
anche di far arrivare i TGV di sciatori da Parigi durante la
stagione invernale. Inoltre la SNCF gestisce la linea internazionale
a scartamento metrico e terza rotaia a
850Vcc, che sale verso
Chamonix, all'uscita francese del tunnel del Monte Bianco, e che
prosegue fino a Martigny sotto controllo ovviamente di una
corrispondente società svizzera.
Questa linea nel tratto francese,
nonostante pendenze del 9%, non usa cremagliera.
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La mappa schematizza la situazione delle linee
ferroviarie e dei confini; manca un'altra linea interessante, la Chamonix-Montenvers, che risale verso un altro versante del
massiccio. Sul piazzale esterno della suddetta stazione, si
trova la partenza del terzo impianto ferroviario che caratterizza il
luogo. Si tratta di una linea sempre a scartamento metrico e a
cremagliera, ma con alimentazione a 11kVca e 50Hz definita Tramway
du Mont Blanc-TMB che sale da 584m a 2372m. E' servito da 3
convogli formati da motrice e rimorchio posto ovviamente lato monte,
costruiti nella seconda metà degli anni '50 quando la linea venne
convertita da vapore ad elettrica e individuati dai nomi delle tre
figlie del direttore dell'impianto
all'epoca: Marie, Anne e Jeann e,
senza sigle o codici più o meno complessi. Questi convogli sono
simili a quelli dell'altra linea cugina che sale da Chamonix e
ricordata prima.
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A St. Gervais les Bains-Le Fayet,
nome ufficiale della stazione SNCF, un treno regionale TER a
scartamento ordinario e in secondo piano un convoglio, di
costruzione svizzera, della linea a scartamento metrico per
Chamonix. Il convoglio TER Z27500 ha anche due versioni
bimodali diesel ed elettriche, una configurazione inesistente in
Italia.
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Uno dei 3 convogli alla stazione di incrocio del Col de Voza e, a
destra, il posto ideale per un appassionato! A fianco della cabina
lato monte.

Due foto "tecniche". A sinistra si vede quanto gli impianti siano
"rustici", con pali di legno non perfettamente verticali. In un
tratto di linea verso il capolinea irraggiungibile in inverno, i
pali vengono smontati. A destra la foto, mossa perché presa in
movimento, mostra alcune delle nuove traversine metalliche ad Y che
stanno gradualmente sostituendo quelle più vecchie.

Capolinea al Nido d'aquila: il binario rimane con la pendenza di
linea e termina senza neanche il classico respingente, tanto è
impossibile arrivare a velocità tale da proseguire e cadere oltre....


Oltre a questi tre impianti, non manca il vapore vivo con un
circuito dallo scartamento di 7' 1/4 e lungo circa 1 km, la 4 a
ferrovia del titolo, nel Parc Thermal vicino al capolinea di
Le Fayet. Io non ho avuto modo di vedere anche questa realtà e le
foto seguenti sono state fatte da Marco Schizzerotto, Presidente
FERALP Team, durante un
suo viaggio in occasione di una manifestazione organizzata dai
nostri cugini della APMFS di Chambery nel 2009.
Per chi volesse visitare la zona, ricordo che si possono passare
altre ore interessanti sulla St. Gervais-Le Fayet-Martigny, la
Chamonix-Montenvers che porta ad un ghiacciaio e poi da Le Chatelard,
appena oltre il confine svizzero, con un insieme di funicolare
(circa 80% di pendenza), trenino ex minerario e minifunic; per
arrivare alla grande diga artificiale di Emosson ....
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