di Andrea Cozzolino

chiudi la pagina

La produzione filoviaria della Carrozzeria Menarini di Bologna (CMB) non abbraccia un numero notevolissimo di filobus di seconda generazione, ma appare tuttavia molto interessante perché in essa sono comprese sia vetture costruite su telaio (ALFA 140, ALFA 920, FIAT 2404, FIAT 2411) sia veicoli che hanno utilizzato la ben nota struttura portante Monocar che la Casa bolognese cominciò a realizzare a partire dal 1958. Dalla disamina che segue sono esclusi i filobus FIAT 2404, dal momento che è nostro intento trattare in dettaglio tutti i (pochi) 2404 italiani, fra i quali (ovviamente) anche quelli carrozzati da Menarini. Quanto agli altri “filobus Menarini” ne seguiremo qui di seguito la successione cronologica.

 

I primi filobus costruiti da Menarini sono gli ALFA Romeo 140 che inaugurano la cosiddetta “seconda rete” di Bologna nel 1955. Sono anche gli unici “tre assi” realizzati dalla Casa bolognese. Presentano guida a destra e parti elettriche Marelli ed appaiono molto filanti nella linea grazie all’arrotondamento degli spigoli. Molto elegante anche il frontale che unisce i fregi della CMB con il baffo contenente lo stemma dell’ALFA. Ma, quanto a prestazioni, le vetture 1141÷1148 dell’ATC hanno notevoli limiti che le faranno accantonare tutte entro il 1974 (foto Archivio Menarini).
 

Allo stesso 1955 risale la costruzione di dodici filobus ALFA Romeo 920 AF / Ansaldo (serie 101÷112), dotazione originaria della filovia Carrara-Avenza (vettura 104, foto P. Haseldine). Caratteristici per il disegno del frontale e per l’eleganza complessiva delle linee, queste vetture si riveleranno molto più affidabili degli ALFA 140 bolognesi, tanto che l’Azienda carrarese deciderà di farne ricarrozzare alcuni esemplari dalla Portesi negli anni ’80 (vettura 111, foto P. Gregoris).

 

Nel 1959 Menarini costruisce per l’ATC bolognese undici filobus (matricole 1418÷1428) realizzati su telaio FIAT 2411 con equipaggiamento elettrico e motore CGE. Sono caratterizzati dal frontale bombato tipico delle realizzazioni dell’epoca e dai cristalli anteriori ‘totalvis’. La serie bolognese - che sarà anche riverniciata nel tempo in avorio-rosso - è una delle più longeve, avendo raggiunto in efficienza la chiusura della rete nel 1982. E non basta: i filobus furono acquisiti dalla STEL di Sanremo che ne ricavò le parti elettriche per la serie 1500÷1505 (FIAT 2470/Portesi) (Foto P. Haseldine).

   

Allo stesso 1959 risalgono i due esemplari di FIAT 2411/ Menarini che TEP-Parma acquisì al proprio parco numerandoli 017-018. Esteriormente, queste vetture appaiono in tutto simili alle loro coetanee bolognesi. La differenza, non da poco, è nelle parti elettriche, qui fornite dal TIBB e non da CGE come a Bologna (vettura 018, foto P. Gregoris).

   

Negli anni ’60 le vetture costruite da Menarini assumono caratteristiche affatto diverse rispetto a quelle del decennio precedente. Squadrate, prive di superfici tonde, molto spigolose: così si presentano anche i filobus 019 e 020 di nuovo costruiti per Parma nel 1964. Caratteristica di queste vetture è anche il fregio in basso al frontale con la scritta “Menarini”. Anche questi due filobus presentavano parti elettriche TIBB (vettura 019, foto P. Gregoris).

   

Ed ecco l’«ammiraglia», ovvero la vettura 1041 di Rimini, per lunghi anni in servizio sulla filovia litoranea per Riccione. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un FIAT 2411 carrozzato da Menarini nel 1964, ma - a dispetto dell’estetica assai simile a quella dei filobus di Parma - qui motore ed equipaggiamento elettrico sono della CGE (foto P. Haseldine).

 

Stesso anno di costruzione, stesso “modello” (il FIAT 2411), stesse caratteristiche estetiche se si esclude la porta anteriore a tre antine: sono i sette filobus dell’AMCM di Modena numerati da 35 a 41: vetture resistentissime, che arriveranno in efficienza fino al 1986. A differenza degli esemplari in servizio a Parma e a Rimini i veicoli modenesi erano dotati di equipaggiamento elettrico e motore Marelli (foto P. Haseldine).

   

Anche a Perugia, nonostante le tante strettoie che le linee filoviarie dovevano affrontare, ha circolato un FIAT 2411, che l’Azienda umbra numerò 211. Questa volta la vettura che vediamo raffigurata a lato è identica al veicolo riminese, essendo uguali anche le parti elettriche (foto P. Gregoris).

   
   

Gli ultimi FIAT 2411 costruiti da Menarini - utilizzando lo stesso schema delle vetture finora trattate - furono, sempre nel corso del 1964, quattro esemplari per la STEL (poi RT) di Sanremo, ovviamente verniciati in bianco e blu e dotati di allestimento interurbano ed apparecchiature elettriche CGE. Numerati 33÷36 e riclassificati poi 1133÷1136 nel 1983, furono radiati solo nel 1992, quando da tempo la loro livrea era stata trasmutata nell’arancio ministeriale in occasione di una ristrutturazione complessiva dei filobus operata dalla Coopecar4 di Reggio Emilia nel 1983. E con quest’ultima livrea è conservata la vettura 33 ceduta a fine carriera al Museo di Breil sur Roya (ambedue le foto P. Haseldine).

***************

   

Dei due modelli filoviari che Menarini realizzò a struttura portante precede temporalmente il Monocar 1002: otto filobus con meccanica Lancia (!) ed apparecchiature CGE costruiti nel 1962 per la linea filoviaria interurbana Capua - Caserta - Maddaloni, la penultima filovia di seconda generazione costruita in Italia e precocemente dismessa, dopo il passaggio di gestione alle Tranvie Provinciali di Napoli (T.P.N.), nell’ottobre 1972. Gli elegantissimi filobus Menarini, dalla linea filante e dotati di allestimento interurbano, furono ceduti a fine carriera all’ILPAP di Atene continuando a macinare chilometri nella capitale greca con le matricole 1140÷1147 (ambedue le foto P. Haseldine).

   
   

Nel 1964 Menarini realizza infine cinque unità (matricole 15÷19) su espressa richiesta dell’Azienda di Cremona. I FIAT 2405 - Menarini Monocar 1221, infatti, pur utilizzando gruppi meccanici quanto mai diffusi (le apparecchiature elettriche erano TIBB), erano stati realizzati in modo da contenere in m 10400 la lunghezza del filobus adattandolo così alle esigenze della rete cremonese (foto P. Haseldine). Allorché, nel 1981, Cremona decise di sostituire tutte le residue vetture di seconda generazione presenti nel suo parco con modernissimi filobus Volvo B17 / Mauri, per i Menarini 1221 non fu la fine: furono ceduti, infatti, già riverniciati in avorio-arancio, al CAT di Carrara, che li utilizzerà in servizio per i (pochi) residui anni di attività della rete, numerandoli 109 (al posto di un ALFA 920) e 146÷149. La loro definitiva dismissione data quindi al 1985 (foto P. Gregoris).

   

Foto del titolo: La vettura n. 33 del parco RT-Sanremo è stata ceduta a fine carriera al francese Ecomusée di Breil-sur-Roya (foto G. Fiorentino).

chiudi la pagina