di
Andrea Cozzolino
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Il 4 gennaio 1962 si
inaugura la filovia diretta da Napoli verso i Comuni vesuviani: è
(dopo una breve parentesi autoviaria) il ritorno della trazione
elettrica in una delle prime aree che erano state servite dalle linee
tramviarie. La nuova opera, progettata negli anni ‘50 e realizzata
in ben nove anni di lavoro, era stata costruita senza risparmio di
mezzi sia per quanto concerne l’alimentazione elettrica che per le
reti di canalizzazioni aeree e sotterranee. Nuove le palificazioni e
modernissimi gli impianti della rete, soprattutto sino a San
Giovanni, nei lunghi tratti in rettilineo che utilizzavano la
catenaria Kümmler & Matter. Nuove, ancora, le sottostazioni
dell’Arenaccia e di Croce del Lagno. Inoltre, si era provveduto a
trasformare in rimessa filoviaria uno dei capannoni del deposito
“San Giovanni”, mentre ai filobus sarebbe stata destinata in seguito
anche quella di via Stella Polare (intanto divenuta corso Arnaldo
Lucci), che sarà completamente ricostruita ed aperta all’esercizio
il 21 febbraio 1963.
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La modernissima rete da e per i Comuni
vesuviani fotografata ad Ercolano e a Torre del Greco (Archivio
A.N.M.).
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Il
progetto, nel suo complesso, venne a costare un miliardo e mezzo di
lire, compreso l’acquisto di 84 filobus nuovi, tutti del tipo Alfa
Romeo mille - Aerfer FI
711.2. Il contributo dello Stato fu di novecento milioni, mentre -
in assenza della sovvenzione comunale - al restante della cifra
dovette provvedere l’Azienda stessa. Quaranta vetture entrarono in
servizio il 4 gennaio sulle linee 254 (piazza Cavour -
Portici) e 255 (piazza Bovio - Torre del
Greco). Poi il servizio si dilatò: furono istituite le linee 253 il
23 marzo, da piazza Municipio ad Ercolano (piazza Trieste), la 255
rossa sino a via Cesare Battisti (“Capo Torre”), la 236 dai Ponti
Rossi a Croce del Lagno, la 254 rossa da piazza Vico a Portici.
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Prime testimonianze
della presenza dei filobus in area vesuviana. Vediamo di seguito la
vettura 8048 ritratta il giorno dell’inaugurazione in piazza S. Ciro
a Portici (Archivio A.N.M.), altre due vetture del tipo “A.R. mille”
ad Ercolano e all’interno della Reggia di Portici (attraversata dai
bifilari come un tempo dalla rete tramviaria: ambedue le immagini
Archivio A.N.M.) ed infine un filobus tabellato 253 mentre percorre
– a Napoli – via Alcide De Gasperi (Archivio fotografico Ruggeri).
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Il 2 maggio 1963 segna la
fine dell’ultima tramvia extraurbana, la 56, e l’istituzione della
filolinea 256 da piazza Municipio a San Giorgio a Cremano, ove il
capolinea è fissato nella piazzetta della Stazione della ferrovia
Circumvesuviana. In estate, poi, la nuova rete sarà percorsa anche
da una filolinea “balneare”, la 159 barrata (supporto dell’autolinea
159: Ercolano – San Giorgio – Cercola) diretta da San Giorgio a
piazza San Ciro in Portici, che ritornerà ciclicamente negli anni
successivi.
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Napoli, piazza Municipio: un ALFA mille è
fermo al capolinea della neo-istituita filolinea 256 (Archivio
fotografico Ruggeri).
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Saranno necessari invece oltre dieci anni per
vedere completata la rete con l’istituzione, il 15 agosto 1973,
della filolinea 257, che da Napoli raggiunge Bellavista, Pugliano e
il capolinea di piazza Trieste ad Ercolano.
A tale data, che si può
considerare quella coincidente con la massima espansione della
“filovia vesuviana”, il prospetto complessivo delle linee era il
seguente:
253: piazza Municipio – Ercolano (piazza
Trieste);
254: piazza Cavour – Bellavista (piazza Poli);
254 rossa: Ponti Rossi - Bellavista (piazza
Poli);
254 barrata: piazza Cavour – Portici (piazza San
Ciro);
254 rossa barrata: corso Malta – Portici (piazza
San Pasquale);
255: piazza Municipio – Torre del Greco (piazza
Palomba);
255 rossa: piazza Municipio – Torre del Greco
(via Battisti);
256: piazza Municipio – San Giorgio a Cremano;
257: piazza Municipio – Bellavista – Pugliano –
Ercolano (piazza Trieste).
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Carrellata di immagini sul servizio
filoviario in area vesuviana negli anni ’60: nell’ordine vediamo la
vettura 8076
a Torre del Greco (piazza Palomba), la 8054 a
piazza S. Ciro, la 8302 a piazza S. Erasmo e poi un FIAT 668F che esercita la linea 254 barrata ed un ALFA 911 in servizio sulla 254 rossa
barrata (Foto 1-2-4 e 5 sono di P. Gregoris, foto n. 3 coll. G.
Fiorentino).
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Quanto alle vicende ulteriori delle linee
filoviarie basteranno brevi, sintetici cenni.
Per combattere il degrado
del materiale rotabile, l’A.T.A.N. si affida, a metà degli anni ‘70,
a ricostruzioni esterne; in particolare, quaranta filobus ALFA Romeo
mille vengono ristrutturati dalla
SITEA di Roma, che opera per conto della SIPUIA, a partire dal 1975.
Ma le carenze provocate dalla contemporanea assenza dal servizio di
molte unità provoca
la sostituzione con autobus della 257,
solo in parte compensata dalla più tarda immissione in esercizio
della corrispondente linea barrata, che si snoda da piazza Municipio
a Bellavista (piazza Poli).
Col
progressivo rientro dei filobus ricostruiti, che arrivano a coprire,
in tre
tranches, tutto
il gruppo degli ALFA
mille, l’intero
esercizio viene concentrato nell’impianto di Stella Polare, ormai
unico impianto filoviario, del resto in grado di contenere
agevolmente i soli novanta filobus residui efficienti.
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Due immagini di veicoli ricostruiti nella
seconda metà degli anni ’70:
due filobus sono ritratti al capolinea della 256 a San Giorgio a
Cremano,
mentre la vettura 8015 è ripresa in via Marina, a Napoli,
in servizio sulla 257 barrata (ambedue le foto E. Bevere).
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Ulteriori limitazioni al servizio filoviario
vesuviano vengono poi imposte dal terremoto del 1980: la 254 (che
diventa barrata) è costretta ora a fermarsi alla Stazione Centrale,
e solo nel 1983 potrà essere ripristinata - dopo lunga sospensione -
la 256, che ora però - in San Giorgio a Cremano - ha il suo
capolinea a piazza Municipio. L’anno successivo ritornerà anche la
254 rossa a percorso intero, da piazza Poli in Bellavista ai Ponti
Rossi.
Gli itinerari si conservano
sostanzialmente inalterati sino ai primi anni ‘90, quando – per il
progressivo contrarsi delle vetture in servizio – l’esercizio
filoviario si riduce in pratica a: 254 (piazza Cavour - Bellavista);
254 rossa (Ponti Rossi - Bellavista); 255 (via De Gasperi - Torre
del Greco); 257 barrata (via De Gasperi - Bellavista).
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E arriviamo agli anni
’90 con la 8002 ai Ponti Rossi (capolinea urbano della 254 rossa) e
varî filobus a via Alcide De Gasperi,
“nuovo” capolinea urbano di 255, 256 e 257 barrata (ambedue le foto
E. Bevere).
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Nel 1994, infine, con
l’istituzione di sensi unici in via C. Colombo e in via De Gasperi,
il capolinea della 255 viene arretrato alla Stazione Centrale,
mentre scompare la 257 barrata. È invece la 256, nuovamente
ripristinata dopo una lunga sospensione dovuta a lavori all’interno
del comune di San Giorgio a Cremano, ad affiancarsi alla 255 sul
percorso dal comune vesuviano alla Stazione Centrale.
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Il capolinea del 255 (e del 256) alla
Stazione Centrale (foto G. Kaiblinger).
Sarà il 2000, con l’arrivo
dei filobus di terza generazione, a ridare vigore alla filovia
vesuviana e a perpetuare, nella zona del Vesuvio, la prevalenza
accordata “da sempre” alla trazione elettrica. Ricordiamo, in
chiusura, che attualmente le linee filoviarie vesuviane sono tre, la
254, da Ponti Rossi a Bellavista, la 255 barrata, che dal parcheggio
Brin in Napoli raggiunge – data l’impossibilità di arrivare a Torre
del Greco per lavori al corso Resina in Ercolano – il capolinea
provvisorio di Portici-p.zza S. Ciro, e la
256, che al momento si attesta
solo in San Giorgio a Cremano (piazza Municipio) compiendo invece
una sorta di itinerario circolare urbano: via Vespucci-via
Colombo-via De Gasperi-piazza Municipio-via Medina-via G.
Sanfelice-piazza Bovio-corso Umberto I-corso Garibaldi-via Vespucci
…
Concludiamo con alcune immagini del XXI
secolo, nelle quali appaiono i BredAnsaldo F19 in servizio sulle
linee vesuviane: di nuovo vediamo due filobus a S. Giorgio a Cremano
(foto A. Cozzolino), poi la vettura F9082 a piazza S. Ciro (foto F.
Quaranta), ancora la F9113 all’interno della Reggia di Portici (in
servizio sulla tratta attualmente non esercitata: foto F. Quaranta)
e infine la F9120 tabellata 255 barrata, la linea ridotta che da
Napoli, parcheggio Brin, raggiunge Portici, piazza S. Ciro (foto A.
Cozzolino).
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