Esattamente 60 anni fa, nel gennaio del 1954, giunsero a Napoli gli
ultimi filobus a tre assi in dotazione all’Azienda partenopea: si
trattava di diciannove esemplari del tipo FIAT 672F/224, realizzati
dall’IMAM su licenza CaNSA, ma con parecchia libertà rispetto al
disegno originale (caratteristico, ad esempio, il frontale con fasce
orizzontali): guida a destra, 23 posti a sedere e ben 77 in piedi,
singolare la mancanza del numero di servizio sul lato sinistro,
caratteristiche più “moderne”, nel complesso, rispetto alle
precedenti serie di FIAT 672.
Questi filobus rappresentavano l’ultima versione dello schema
unificato per i 672: basti ricordare la nuova scansione dei
finestrini, dal disegno quasi quadrato, che caratterizza tutta la
produzione successiva al 1952.
I 672F/224 erano dotati di motore CGE 1227/A da 164 HP con
equipaggiamento elettrico della stessa casa (avviatore MRA) e
frenatura elettrica di servizio. Furono immatricolati 3241÷3259, a
ridosso della serie con guida centrale 3221÷3232 che in realtà
comprendeva quattro FIAT 672F/122 (3221÷3224) con carrozzeria CaNSA
ed apparecchiature CGE (1949) ed otto (3225÷3232), che erano stati
carrozzati, invece, dall’AVIS di Castellammare di Stabia nel 1952.
Queste vetture furono subito indirizzate all’impianto di Posillipo,
ove per lungo tempo furono utilizzate pressoché esclusivamente sulla
240 (Piazza del Gesù Nuovo – Posillipo Capo), tanto da essere per
anni identificate con questa linea; si può anzi ricordare che
proprio per loro furono create apposite “velette”, con numeri e
lettere bianche su fondo nero.
Al servizio sulla 240 abbinarono solo occasionalmente presenze su
altre linee (230, 239), ma estesero tuttavia quasi naturalmente il
loro servizio alle 203 (nera e rossa) a partire dal 1956.
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Vetture del tipo FIAT 672F/224 a piazza del Gesù Nuovo, e ...
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... lungo la via di Posillipo durante il lungo periodo di
servizio da loro svolto sulla filolinea 240.
(Archivio fotografico Ruggieri - coll. A. Cozzolino)
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La 3254 - ancora in servizio sulla filolinea 240 - a piazza
Vittoria. Il notevole affollamento della vettura,
che presenta ancora le frecce direzionali al centro del lato
posteriore, dimostra la sua grande capacità.
(Archivio fotografico Ruggieri - coll. A. Cozzolino)
Il primo grande mutamento nella “vita” dei 672F/224 avvenne nel 1959
allorché - assegnati i nuovi filobus ALFA 911 a Posillipo - furono
trasferiti al deposito “Carlo III” per esercitare le linee vomeresi
242 (Tribunali – piazza Vanvitelli), 247 (Piazza G.B. Vico – piazza
Vanvitelli) e 249 (Piazza G. Pepe – San Martino): e fu questo un
periodo non meno proficuo del precedente sulla 240. Prevalendo al
Vomero però i filobus a due assi, il gruppo ritornò gradualmente a
Posillipo, anche su istanza degli stessi conducenti, che trovavano i
672F/224 più adatti ai percorsi posillipini (non fosse altro per la
maggiore recettività).
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Via Salvator Rosa: un FIAT 672F/224 diretto al Vomero incrocia un
più anziano ALFA 140 Pistoiesi.
La foto risale, presumibilmente, al 1960 (Archivio fotografico Ruggieri
- coll. A. Cozzolino).
Contemporaneamente, però, i 672F/224 vennero utilizzati anche su
alcune linee centrali, e da gennaio 1962 si specializzarono, accanto
ai FIAT 672F/250 AVIS OCREN, nell’esercizio delle linee CD, CS, 212
e 231. In questo periodo furono oggetto di alcune modifiche tecniche
che - per così dire - li ringiovanirono, consentendo loro ancora un
periodo di buon servizio. In particolare, fu modificato il freno di
servizio (da idropneumatico a pneumatico) e aggiunto quello di
emergenza tipo Westinghouse. Da segnalare anche alcune ben riuscite
revisioni di carrozzeria, che interessarono, negli anni ‘60, alcuni
esemplari: 3241, 3245, 3248, 3251 (quest’ultimo ebbe, unitamente a
3250, anche nuovi sedili in materiale plastico).
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Immagine pressoché speculare di due FIAT 672F/224 impegnati
nell’esercizio delle linee circolari CD – CS
al quadrivio di Monteoliveto (Foto Paolo Gregoris).
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La vettura 3252 appena partita dal capolinea della Stazione
Centrale (Foto Paolo Gregoris).
Nel 1963 dodici filobus della serie (3241÷3252) furono trasferiti al
deposito “Stella Polare”, e qui furono utilizzati sulle due
circolari, mentre gli esemplari rimasti a “Carlo III” esercitavano
la 212 (per il suo breve residuo periodo di esistenza) e la 231.
Dal 26 gennaio 1964 furono di nuovo riuniti tutti a “Stella Polare”
e qui ampliarono il loro raggio alla “vesuviana” 254 barrata (Piazza
Cavour – Portici, piazza S. Ciro) e ad alcune linee di rinforzo
mattinale.
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Ancora due immagini di 672F/224 impegnate nell’esercizio di CD e
CS: la 3257 è stata ritratta in via Foria, e ...
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... la 3259 a piazza Garibaldi (Foto Paolo Gregoris).
Come per altri tipi, fu l’allagamento di “Stella Polare” (31 agosto
1966) a decretare la fine di parecchi 672F/224: 3243, 3246, 3249,
3253, 3254, 3255, 3256, 3257, alcuni subito, altri dopo un breve ed
effimero rientro, furono accantonati ed alienati a dicembre
dell’anno successivo, quando vennero meno anche 3242, 3244, 3247 e
3258; ancora, ad aprile ‘68, furono messi in disarmo 3241 e 3252, a
giugno tutti gli altri, ad eccezione di 3250, che - declassato a
“trasporto materiali” sin dal febbraio ‘67 - finì con l’essere
l’ultimo filobus a tre assi ancora in circolazione per qualche mese.
L’alienazione avvenne a giugno del 1969. Filobus di grande potenza
ed affidabilità, i 672F/224 sono stati indubbiamente uno dei
migliori investimenti per il servizio filoviario napoletano ed hanno
costituito anche, come si è avuto modo di vedere, un modello
interessante di adattamento a mutate esigenze del servizio.
La foto inserita nel titolo di un FIAT 672F/224 al capolinea
di Posillipo Capo è di Carlo Marzorati. |