Sessantacinque anni or sono,
esattamente il 2 luglio 1953, l’autolinea 107 fu sostituita
dalla filolinea 207 (San Martino - Piazza Pepe), ed
entrarono in servizio a Napoli le prime vetture filoviarie a
struttura portante, le due assi AERFER FI.110 con gruppi
meccanici FIAT 668F/200, che l’Azienda partenopea
immatricolò 2331÷2350. I nuovi filobus erano dotati di
motore OCREN LC 336 da 150 HP con equipaggiamento
elettrico del tipo EPN-2. Due erano le caratteristiche
singolari di queste vetture: la possibilità di ispezionare
le apparecchiature elettriche grazie a due portelloni
anteriori e la separazione tra frenatura pneumatica ed
elettrica che comportava la presenza di tre pedali: accanto
all’acceleratore quello delle frenatura elettrica, a
sinistra del piantone dello sterzo quello per la frenatura
pneumatica, manovrabile, ovviamente, dal piede sinistro.
I 668 AERFER (m 10.40 di
lunghezza, 21 posti a sedere nel tempo ridotti a 20, tutte
verdi con porte metalliche a doppio vetro, forse le più
“belle” vetture A.T.A.N.) sono stati tra i filobus più a
lungo presenti sulla rete napoletana, dal momento che il
loro impiego terminò solo alla fine degli anni ‘70. Ma sarà
bene seguire dal principio le loro vicende. Al loro
apparire, i 668 AERFER furono utilizzati, oltre che sulla
207, sulla 244, ma già dal 1954, con l’apertura della
seconda rete interna vomerese in direzione dello Stadio
“della Liberazione” (oggi Stadio Collana), passarono ad
esercitare, unitamente alla 207, la 221 ed la 221b.; quindi,
ridottasi questa a 121cr. mattinale, tornarono quasi
stabilmente sulla 207, senza però mai abbandonare la 221;
rare, invece, le presenze su altre linee, anche vomeresi,
per le quali venivano ritenute di capacità troppo ridotta
rispetto ai volumi di traffico. Tuttavia, tra il ‘60 ed il
‘61, dopo lo spostamento al Vomero degli ALFA 911, le “23”
cominciarono ad esercitare anche 247 e 249. |
Nell’ordine: FIAT 668
AERFER in costruzione con i portelloni anteriori aperti, la
vettura 2337 al Salone di Torino del 1952, gli interni dei
668 AERFER (Archivio Alenia), di nuovo la 2337, ma al
capolinea di San Martino della 244
(Archivio A.N.M.) e infine
due esemplari di FIAT 668 AERFER in servizio sulle
predilette linee 207
(corso Garibaldi,
foto C. Marzorati) e 221 (via Costantinopoli, Archivio
fotografico Ruggieri). |
A fine ‘61, molti esemplari
furono sottoposti a notevoli modifiche, le più importanti
delle quali interessarono la frenatura, che da
idropneumatica ed elettrostatica divenne pneumatica ed
elettrodinamica, con la conseguente riduzione dei pedali da
tre a due, ma con l’aggiunta del freno di emergenza tipo
Westinghouse. Significativi furono anche gli interventi
sulle carrozzerie: a molti filobus furono sostituiti i
sedili in legno con quelli in formica, a molti furono
modificati i paraurti anteriore e posteriore, a tutti furono
sostituite le porte metalliche con altre in legno naturale a
doppi vetri e listello centrale sottile, che, nel tempo,
furono ridipinte in verde.
Dopo esser rimasti al Vomero
sino a fine ‘61, i 668 furono trasferiti a percorsi centrali
e vesuviani (per esempio 254b.), ma col tempo ritornarono
ancora al Vomero, sia pure con alcune limitazioni: le
vetture di Carlo III solo sulla 247 (con relativa barrata),
quelle di Stella Polare prima solo sul rinforzo 221b., poi
sulla 242r., infine sulla 249b.
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Nel 1968 le “23” furono chiamate
ad esercitare le linee centrali prima servite da vetture a tre
assi: CD e CS, ed ancora 232, linea sulla quale, già
dall’accantonamento degli ALFA 900, prestavano servizio le
vetture rimessate a “Carlo III”. Allorché, nel 1974, anche
queste tre linee vennero soppresse, si pensò che il ciclo dei
668 AERFER potesse dirsi concluso; invece, essi continuarono a
prestare servizio sui rinforzi mattinali ed occasionali sia
centrali che vesuviani (231b., 254cr., 255cr.) ed anzi, tra il
‘75 e il ‘77, vissero un’ultima importante stagione; quando
molti ALFA mille furono inviati in ricostruzione esterna,
per “tappare i buchi” creati da quelle assenze forzate, si
ricorse alle “23” ancora in servizio che furono impiegate
persino presso l’impianto di San Giovanni, soprattutto sulle
linee 253 e 256. Ma fu l’ultima “fiammata”: poi la decadenza e
la progressiva riduzione delle unità in esercizio (in pratica
solo 2336, 2338, 2339, 2345 e 2349). In breve, anche le vetture
destinate a trasporto materiali (prima 2331, poi 2348) furono
accantonate (estate ‘77) e trasferite, poco prima della
dismissione della sezione filoviaria del deposito San Giovanni
(aprile ‘79), nel piazzale anteriore di via Puglie in attesa di
alienazione; questa avvenne nel giugno ‘81, a quasi trent’anni
dalla loro immissione in servizio, dimostrazione inequivocabile
del “segno” che le “23” hanno lasciato nella storia del servizio
filoviario napoletano. |