di Andrea Cozzolino

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Mm'è arrivata stammatina,

'Na cartulina:

È 'na veduta 'e Napule

Che mm'ha mannato mammema.

Se vede tutt' 'o Vommero,

Se vede Margellina,

'Nu poco 'e cielo 'e Napule.

Che bella cartulina!

Non so se nella mente di me, precoce fanciulletto, si sia sviluppato dapprima l’amore per la mia città (in seguito non poco ridimensionato dalla scoperta dei comportamenti non certo edificanti di tanti – purtroppo – dei miei concittadini) o quello per i trasporti pubblici (alimentatosi invece sempre più nel tempo fino a divenire uno dei “chiodi fissi” della mia vita). Fatto sta che alla tenera età di circa sette anni cominciai a raccogliere articoli di giornale relativi alle variazioni percorsive delle linee autofilotranviarie e poco dopo a mettere insieme (costavano veramente poco, all’epoca, e non gravavano molto sul bilancio familiare!) cartoline che documentavano le varie zone cittadine e con esse i mezzi che vi transitavano. Le tematiche predilette dal piccolo Andrea erano non  tanto le vedute “classiche” con tanto di Vesuvio sullo sfondo, ma le strade frequentate, ed è ovvio, visto che la ricerca era orientata verso la presenza di tram, autobus e soprattutto dei miei amatissimi filobus: per un abitante del Vomero del tempo, servito da ben sette linee filoviarie (207, 221, 242, 245, 247, 248 e 249) era abbastanza naturale, così come naturale era che proprio il Vomero – unitamente alla vecchia Stazione Centrale, nei pressi della quale frequentai le scuole elementari fino alla terza classe – fosse il luogo maggiormente interessante per la mia fantasia in erba. Anche se devo confessare che la più intrigante immagine, fra le prime acquistate, era quella “a colori” (si fa per dire) della Funicolare di Mergellina, che all’epoca per me (conoscitore solo delle tre funicolari vomeresi) appariva come un ghiotto desiderio da appagare!!!

       

Un’immagine frontale della vecchia Stazione Centrale di Napoli e – a destra – una cartolina “dipinta”

raffigurante la vettura n. 2 della Funicolare di Mergellina, quella che tanto interesse suscitava nel piccolo Andrea!!!

Se vorrete seguirmi, vi mostrerò qualche cartolina vomerese in un ideale percorso da piazza Medaglie d’Oro, la più moderna delle piazze del quartiere collinare, fino al centro del mio quartiere, piazza Vanvitelli, con la sua compatta struttura, i quattro palazzi a contorno di quattro vie e il centro ideale nella palma che ora non c’è più. Sarà come se – a fianco di ogni cartolina – leggeste una didascalia più ampia che vi illustrerà la veduta e i filobus (soprattutto) che in essa compaiono. VENITE!

1. A  piazza Medaglie d’Oro fu creato un doppio anello filoviario, il primo dei quali partiva da via Niutta e ad essa tornava consentendo il capolinea della 249 (piazza Pepe – piazza Medaglie d’Oro) all’angolo tra via Porpora e via Giotto, proprio dove ora si attesta l’autolinea R1. L’anello centrale era collegato invece con via Giotto, via Tino di Camaino, via Mentzinger e la stessa via Niutta, permettendo – grazie ad un “groviglio” di intersezioni e di scambi – tutti i possibili itinerari. Al centro della piazza – che ci crediate o no – stazionava la filolinea 248 diretta a piazza Vittoria.

 

2. A conferma di quanto già detto ecco – con le porte aperte in attesa dei passeggeri – un FIAT 672/132 IMAM Marelli (gruppo 3441÷3452: della matricola si legge solo 344x) in servizio sul 248. Ma quel che desta attenzione è la vettura 5042 (ALFA Romeo 140 AF Pistoiesi Ansaldo) che sta esercitando la filolinea 242 (Tribunali – piazza Vanvitelli), che però non transitava per piazza Medaglie d’Oro, ma raggiungeva il Vomero attraverso viale Michelangelo e via S. Gennaro ad Antignano. Una deviazione occasionale? È l’ipotesi più probabile, anche perché … non ce ne sono altre!!!

 

3. Anche in questo caso il filobus al centro della piazza, la vettura 5037 appartenente allo stesso gruppo di ALFA 140 della 5042, smentisce le nostre affermazioni, giacché sta fermo al centro della piazza, ma … è un 249! Anche qui non è facile capire la motivazione dello spostamento, che comunque non incide sul percorso complessivo della filolinea. In primo piano, poi, vediamo uno degli incroci tra la rete proveniente da via Tino di Camaino e la racchetta “grande” della piazza, mentre sullo sfondo si vede la vettura 2345 (FIAT 668F – Aerfer OCREN) in servizio sul 221 (piazza Pepe – via Fracanzano).

 

4. Una piccola deviazione per osservare piazza Bernini (oggi piazza Fanzago) mentre vi transita un FIAT 672 a guida centrale (impossibile stabilire se FIAT 672/122 AVIS CGE, gruppo 3225÷3232 o 672/132, gruppo 3441÷3452) che esercita la filolinea 245 (via Verdi-piazza Vanvitelli) seguito da un ALFA 140 che si scorge in lontananza e che certamente sarà in servizio sul 242. In primo piano il bifilare doppio proveniente e diretto a via Bernini (rete di emergenza); sulla sinistra, il marciapiede continuo indica che ancora non è stato costruito (lo sarà nel 1959) il sovrappasso di via della Cerra che unirà piazza Bernini a piazza Medaglie d’Oro attraverso via Mario Fiore.

 

5. Riprendiamo il nostro itinerario verso piazza Vanvitelli percorrendo via Luca Giordano, della quale vediamo qui ritratta la prima sezione (prima della curva), con piazza degli Artisti sullo sfondo. Il “solito” ALFA 140 incrocia qui un FIAT 672/250 AVIS Ocren (gruppo 3331÷3338) che sta esercitando il 248, che ha spostato, nel 1956, il capolinea di piazza Medaglie d’Oro a San Martino. Sapendo che il 248 sarà soppresso a metà del 1958 la datazione della cartolina appare abbastanza facile!!!

6. Ancora via Luca Giordano, questa volta fotografata all’incrocio con via Scarlatti; di nuovo appare protagonista la rete aerea con le sue curve, mentre la persistenza a terra dei binari tranviari data l’immagine a prima del 1954, allorché essi vennero rimossi progressivamente dalle strade vomeresi. Il filobus in servizio sul 242 dovrebbe essere un ALFA 110 AF/2 – SIAI Marchetti Marelli (gruppo 5442÷5449) ancora allo stato d’origine, come dimostra il paraurti verde scuro.

7. E, attraverso via Scarlatti, eccoci arrivati a piazza Vanvitelli. Qui, più che il 242 esercitato da un FIAT 672 (che è comunque una singolarità vista la prevalenza su questa linea soprattutto di ALFA 140), attirano l’attenzione i vecchi taxi schierati in attesa di clienti e la loro cabina telefonica di riferimento: è veramente un’altra epoca!!!!

8. Anche a piazza Vanvitelli la rete aerea presentava un doppio anello; l’esterno percorreva tutta la piazza senza scambi, ritornando a via Scarlatti donde era partito; lungo di esso, nella parte inferiore della piazza, stazionavano 245, 247 e – nel tempo – 207 barrato. L’anello interno, invece, riceveva la rete proveniente da via Bernini, poi rilasciava il bifilare diretto a San Martino consentendo al 242 di fermarsi nella sezione superiore della piazza (lo si vede bene seguendo l’ombra dei fili), e poi riceveva il bifilare proveniente da San Martino e rilasciava quello per via Bernini. Le due vetture ritratte sono 5015 (A.R. 140 AF – SIAI Marchetti Ansaldo: a sinistra) e 5038.

9. Da questa diversa inquadratura si individua meglio il capolinea “inferiore” delle filolinee attestantesi nella piazza. La vettura raffigurata è la 5045 (ancora un ALFA 140!) in servizio sul 245.

10. Concludiamo con un’immagine obbiettivamente bruttina, ma molto significativa: vediamo ancora una volta un ALFA 140 fermo al capolinea del 242, un FIAT 668 Aerfer OCREN (certamente 207: piazza Pepe – San Martino) che “scende” da San Martino e un FIAT 672 che vi si dirige dopo aver superato a destra il 242. Una considerazione anche sui due autobus: il FIAT 680 RNU che “sbuca” dal lato inferiore di via Bernini proveniente dal capolinea di piazza Fuga dovrebbe essere in servizio sulla linea 126 (piazza Fuga – Sanatorio), mentre il FIAT 401 UM – Aerfer potrebbe essere utilizzato sulla linea speciale 605 diretta alle Terme di Agnano.

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