Le ridotte dimensioni li indirizzarono
prevalentemente a percorrere strade strette e
trafficate, soprattutto nella zona di Montesanto,
utilizzate sulle linee 202 (piazza
Amedeo-Montesanto) e 243 (Montesanto-Tribunali).
Le “Alfetelle”, però, estesero spesso il loro
raggio d’azione ad alcune filolinee vomeresi,
soprattutto la 244 (almeno sino all’arrivo dei
668 AERFER) per la maggior facilità di manovra
nel piazzale di San Martino. Nel rione Amedeo,
oltre che sulla citata 202, furono presenti
anche sulla 222 (piazza Cavour-Corso V. E.,
stazione Cumana).

La vettura 4446 al capolinea di S. Martino
della 244 e un ALFA 900 - in servizio sulla
stessa linea -
ritratto in una notissima
cartolina mentre transita davanti alla stazione
superiore
della Funicolare di Montesanto (coll.
A. Cozzolino). Si trattava
però di filobus non molto affidabili, non foss’altro
perché troppo veloci rispetto alla loro massa,
il che li rendeva pericolosi nei tratti in
discesa. A questo inconveniente, nel tempo, si
provvide bloccando, con un dispositivo
meccanico, l’ultima posizione di accelerazione.
Nel frattempo, però, non mancarono incidenti: ad
esempio, la vettura 4450 finì la sua corsa di
via Salvator Rosa direttamente contro l’edificio
del Museo e fu per questo completamente
ricostruita con un frontale diversificato nel
motivo del “baffo” e con stranissime porte in
legno a doppio vetro, dei quali l’inferiore
colorato in bleu per simulare il metallo
originario (!).

Un incidente occorso in via Vittoria Colonna
alla vettura 4447 nell’agosto 1952
è l’unica
testimonianza fotografica della presenza delle
“Alfetelle” sulla filolinea 222 (coll. A.
Cozzolino). Dopo il grave incidente della
“Cesarea” (maggio 1961), le “44” scomparvero,
destinate a subire modifiche all’impianto
frenante (non fu loro montato, però, il freno di
emergenza); riapparvero nel 1962 in servizio
sulla 232 (loro assegnata sin dalla sua
istituzione: Ponti Rossi-via Filzi), oltre che
su 211 e 243, per il loro residuo periodo di
esistenza.

Il binomio ideale: filolinea 243 e Alfetelle!
Eccone due testimonianze riconducibili agli anni
’50 del XX secolo (coll. A. Cozzolino).
 |
Quasi del tutto
inutilizzate nel
corso del loro
breve soggiorno
presso
l’impianto
“Stella Polare”
(marzo
1963-gennaio
1964), le “44”
ripresero invece
servizio (sempre
e soltanto sulla
232) dopo il
rientro a “Carlo
III”, e sino
all’inizio del
1966, allorché
tutte e sette le
vetture residue
(4441 e 4442
erano già state
eliminate dal
servizio e 4445
era stata
coinvolta in un
incendio doloso
già nel 1960!)
vennero
progressivamente
radiate; anzi, sei,
perché 4449 -
utilizzata per
trasporto
materiali -
rimase in
efficienza sino
alla data
dell’alienazione
(febbraio 1967).
Un ALFA 900
ripreso
dall’alto a via
Roma in servizio
sulla filolinea
232 (Archivio
fotografico
Ruggieri).
|
Foto del titolo: Immagine di
fabbrica delle vetture ALFA Romeo 900 AF - SIRIO
Marelli per Napoli.
(Centro di documentazione storica ALFA Romeo) |