I trasporti pubblici salernitani sono
stati recentemente acquisiti da parte di
Busitalia. Questo, per così dire, “passaggio di
proprietà” ci fa rammentare, quasi per converso,
quanto accaduto poco più di cinquanta anni fa, a
dicembre del 1965, allorché nacque l’A.T.A.C.S.,
subentrando alla fallita A.G.I.T.A.-SO.ME.TRA.
Ma è necessario, per far comprendere al lettore
di che stiamo parlando, un piccolo passo
indietro. Nella gestione dei trasporti a Salerno
e in provincia, all’epoca costituiti
essenzialmente da filovie integrate da alcuni
servizi automobilistici e dalla residua tratta
tramviaria Pagani-Pompei, nel 1950 alla T.E.P.S.
(Tranvie Elettriche della Provincia di Salerno)
subentrò la SO.ME.TRA. (Società Meridionale
Trasporti). Ora, nei primi anni ’60, l’intero
pacchetto azionario della SO.ME.TRA. fu
acquistato dall’Agenzia Generale Italiana
Trasporti Automobilistici (A.G.I.T.A.),
un’Azienda a capitale privato che, dopo una
graduale espansione nel corso degli anni ’50,
precipitò in tempi brevi verso il fallimento nel
1964, trascinandovi ovviamente anche le Aziende
(oltre la SO.ME.TRA. anche la Ventura di
Benevento) che aveva improvvidamente acquisito.
Il personale dell’Azienda salernitana, anche con
prolungate manifestazioni e scioperi, favorì la
pubblicizzazione dei trasporti che passarono
così in mani pubbliche appunto con la creazione
dell’A.T.A.C.S. (Azienda Trasporti Autofiloviari
- Consorzio Salernitano), nata ‘ufficialmente’
il 19 dicembre 1965.
Benché il primo atto della
nuova Azienda sia stato l’acquisto di ben
quaranta nuovi autobus, destinati non solo a
sostituire l’obsoleto materiale ereditato
dall’A.G.I.T.A., ma anche i più anziani filobus
ormai non più adatti al servizio, va ricordato
che l’A.T.A.C.S. seppe guardare con oculatezza
verso il settore filoviario, sia per quanto
concerne la razionalizzazione delle linee che la
sistemazione del materiale rotabile. Fu così che
vennero preservati e ristrutturati non pochi
vecchi ALFA 110 (17 su 28) e - soprattutto -
furono in breve tempo acquistati dodici FIAT
2405 - Aerfer VE 811 CGE, provenienti da Catania
e con soli quattro anni di servizio alle spalle,
e un FIAT 2411 - CaNSA Marelli ex-Pisa.
Grazie alla squisita
generosità di Peter Haseldine, che ebbe modo di
visitare e fotografare la vasta rete salernitana
nel 1970, proprio mentre era in vigore la
precisa assegnazione delle vetture alle linee
operata da A.T.A.C.S. fino al 1973 (anno di
dismissione di ALFA 110 ed ALFA 140, ma anche di
acquisizione di non pochi filobus usati dalla
rete di Trieste), possiamo offrire qui di
seguito al lettore una vasta galleria
fotografica che sintetizza le tre direttrici che
all’epoca caratterizzavano le filovie
salernitane.
Sintetizziamo qui di seguito
le linee presenti a Salerno e in provincia nel
1970: 2. Fratte - Porto; 3. Salerno (via Laspro)
- Pagani Deposito; 4. Salerno - Pompei; 6 rosso.
Teatro Verdi - Torre Angellara; 7. Ferrovia -
Baronissi; 8. Salerno - Battipaglia; 10. Salerno
- Mercato San Severino.
Quanto alle vetture presenti
all’epoca esse erano le seguenti: FIAT 2405
Aerfer VE 811 CGE (serie 81÷92); ALFA Romeo 110
AF (serie 151÷178 - 17 esemplari residui) ALFA
Romeo 140 AF Pistoiesi CGE (serie 179÷182);
Lancia Esatau 101.02 Casaro Tubocar F49 CGE
(serie 251÷263); FIAT 2411 CaNSA Marelli
(vettura 264).
Il primo
gruppo di
immagini
comprende le
vetture più
anziane presenti
nel parco
salernitano.
Esso si
apre, in realtà,
con un FIAT
635/F567
Varesina CGE
(numerato 108)
trasformato in
“filocarro”,
veicolo di
servizio tipico
della rete di
Salerno. Era
quasi sempre,
come qui, fermo
alle spalle del
Teatro Verdi
in piazza
Luciani. A
seguire vediamo
due ALFA 110, le
vetture 163 e
170, ferme
rispettivamente
ai capolinea di
Fratte e di
Mercato San
Severino delle
linee 2 e 10,
mentre l’ALFA
140 n. 182 è
ritratto tra
Baronissi e
Bivio Penta.
Le linee 2 e
10, servite
appunto da ALFA
110 ed ALFA 140,
facevano capo al
deposito
cittadino di via
Posidonia,
in seguito
trasferito a
Fuorni.
Quattro foto Haseldine di Lancia Tubocar per documentare le linee 6
rosso ed 8,
anch’esse
afferenti
all’impianto
salernitano.
I Tubocar si alternavano su queste linee il cui servizio era integrato
(linea 6 nero,
Teatro Verdi -
Mariconda)
da sei autobus Lancia Esatau 703 Casaro che
A.T.A.C.S. aveva
ricevuto dal
Commissario
liquidatore
dell’A.G.I.T.A.
e che erano stati acquistati nel 1961 dalla Ditta Ventura di Benevento.
Nell’ordine, le vetture sono ritratte tra Fuorni e
San Leonardo
(verso
Salerno) e nella
direzione
opposta
e ai capolinea di Torre Angellara e Battipaglia.
Completiamo con
sei immagini
della filovia
interurbana che
da Salerno
arrivava fino a
Pompei
ripercorrendo il
vecchio
itinerario del
tram. Sulle
linee 3 e 4 - in
uscita dal
Deposito di
Pagani - erano
impiegati alcuni
vecchi ALFA 110,
ma soprattutto i
2405 e “la
pisana”. Il
servizio era
integrato da
qualche autobus
FIAT 411 del
gruppo 201÷220.
Da sinistra a destra e dall’alto in basso vediamo
un ALFA 110 in
transito a
Nocera,
la vettura 264 di fronte al deposito di Pagani, un
2405 sulla
tratta Camerelle
- Nocera,
un altro mentre percorre il “ponte” sulla ferrovia
ad Angri, un
altro ancora in
uscita dal
deposito
ed infine una vettura al capolinea di Pompei.
Foto del titolo:
ALFA Romeo 110 AF in servizio sulla linea 2
mentre da piazza San Francesco si immette in via
Carmine.
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