La “Schwebebahn”

di Dresda

 

 

 

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Panorama visto dalla terrazza della funicolare

di Gennaro Fiorentino

 

Non ho mai fatto mistero della mia particolare simpatia per la ferrovia sospesa di Wuppertal (D), aperta al pubblico nel 1901 per risolvere i problemi del traffico incombenti in tale conurbazione. Ci sono stato due volte in visita e ci tornerei volentieri tante altre volte. Oltre poi a dilettarmi nel collezionarne cartoline e documenti. Immaginate quindi come mi sia sentito elettrizzato quando sono venuto a sapere che essa aveva avuto una progenitrice, realizzata dallo stesso geniale e lungimirante ideatore: ing. Eugen Langen nel 1891. Si trattava della “schwebebahn” di Dresda (D). Ma in questo caso non un tram sottosopra, come mi piace definire quella di Wuppertal, bensì una strana funicolare.

Dal prenderne conoscenza a volerci andare in visita, il passo è stato breve. Non altrettanto breve è stato invece poterlo realizzare, trovandosi quella città in Sassonia, regione non servita in maniera comoda dall’Italia. Però, come si dice, l’ostinazione può abbattere le montagne. Ed allora eccomi quest’estate in visita a Dresda ed alla sua singolare funicolare.

Il piccolo racconto che segue, è la cronaca di una entusiasmante esperienza che raccomando a tutti gli appassionati dei mezzi di trasporto e specialmente di quelli inconsueti. Il viaggio su questo singolare impianto, inizia dalla stazione inferiore posta nel quartiere periferico di Loschwitz (foto 1) ed il breve percorso ci conduce a quello di Oberloschwitz. Tutto sommato il tragitto non è lungo, appena 273 metri superando un dislivello di 84 ed una moderata acclività del 39,2 %.

 

 

Foto 1 - La stazione inferiore della funicolare di Schwebebahn

 

Quella che per semplicità e in mancanza di analogie, viene definita funicolare, è in realtà una via di mezzo tra questa ed una teleferica. Della prima ha certe caratteristiche tecniche riguardo alla moderata estensione ed all’acclività nonché al mezzo di trazione “a fune” con le due vetture a “sali e scendi”. Mentre le mancano le rotaie sostituite da una trave, retta da 33 piloni (foto 2) sulla quale corrono due carrelli (foto 3), a cui è appesa la vettura e legato il cavo di trazione. Della seconda ha invece la fune portante anche se sotto l’aspetto di una robusta trave come già detto; ed il cavo traente, le cui estremità ribadisco, sono solidali ai carrelli delle due vetture. E’ la stessa vettura discendente per gravità che, con il suo peso, trascina verso la sommità la vettura ascendente. Questo movimento viene agevolato da una puleggia ospitata nella stazione a monte che, all’occorrenza, è assistita da un motore elettrico.

 

Foto 2 - La trave che regge la funicolare

Foto 3 - Vista dei carrelli che sostengono la cabina

 

Tutto ciò non è molto diverso da un impianto qualunque di funicolare. Le vetture, come detto, sono due e possono ospitare 40 persone ognuna (foto 4). E’ notorio che la città di Dresda, capoluogo della Sassonia, fu praticamente rasa al suolo alla fine della II Guerra Mondiale, dai bombardamenti alleati. Questo luttuoso episodio che provocò un numero di vittime imprecisato ma non inferiore alle 30.000, resterà indimenticabile più di tanti altri. Primo perché la città era stata definita “aperta” cioè non bombardabile per la sua immensa e ricca collezione di opere d’arte, e poi perché l’esercito tedesco era in quel febbraio 1945, ormai in disfatta. Pertanto la maggior parte degli storiografi ha ritenuto questo accanimento perpetrato in alcuni giorni del Febbraio 1945, inutile e barbaro. Ebbene da quell’inferno la nostra funicolare uscì per miracolo, indenne.

 

 

Foto 4 - La stazione superiore totalmente restaurata

Foto 5 - Altra vista della stessa stazione

 

 

Foto 6 - La torre dell'ascensore che porta alla terrazza panoramica

 

Tuttavia dopo gli anni ’80, non sono stati pochi gl’interventi di restauro o di ricostruzione per mantenerla efficiente e sicura, pur nel rigoroso rispetto delle sue esclusive caratteristiche (foto 5). Con lo sviluppo del trasporto privato, la "schwebebahn" ha perso il suo carattere di mezzo di trasporto pubblico e fondamentale, per assumere sempre di più quello di attrazione turistica. A conferma di ciò va notato il particolare ascensore a disposizione dei turisti, di cui è dotata la stazione superiore (foto 6) per l’accesso alla terrazza. Da questa sommità si gode un bellissimo panorama sulla città, sul fiume Elba e sul famoso ponte blu (foto 7). Inoltre il biglietto ha un costo poco più caro della tariffa ordinaria del trasporto urbano, anche se cumulabile con quello dell’altra non lontana funicolare dalle caratteristiche, per così dire, convenzionali.

 

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