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Il recente acquisto di una cartolina di Portici mi ha fatto scoprire quale realtà tranviaria dinamica e varia regnasse una volta in questa cittadina che da oltre trent’anni mi ospita. L’immagine di cui parlo mostra una vettura della linea “58” mentre procede lungo il Corso Garibaldi (v. titolo). Ormai è dagli anni venti che il “5” delle decine sta a definire le linee della zona vesuviana: ciò è stato valido fino ai giorni nostri, anche per il servizio automobilistico e filoviario. Infatti, se esaminiamo l’orarietto tramviario dell’anno 1915, vediamo che esso riporta ancora una diversa numerazione per le linee cosiddette vesuviane. Per quanto riguarda invece la linea in questione, mi è apparsa subito misteriosa ed intrigante. C’è voluta la consulenza di uno storico dei tram napoletani, per poter chiarire la situazione.
Quadri orari delle linee 24 e 27 da manualetto del 1915. (Collezione G. Fiorentino)
Tutto ciò ha contribuito di certo a voler creare questo piccolo articolo con l’esibizione di belle immagini. Il fulcro del sistema tramviario porticese era la Piazza San Ciro, dedicata alla Chiesa del Patrono ivi presente. Nelle nostre note non consideriamo via della Libertà, frutto dell’urbanizzazione selvaggia degli anni ’60 con i suoi meriti (pochi) ed i suoi guasti (molti), e sulla quale non sono mai transitati i tram.
Vettura della linea 54 ripresa in Piazza San Ciro – lato mare (Cartolina Coll. G. Fiorentino).
Le linee in partenza da Napoli e dirette ai paesi vesuviani erano quattro: il 24 poi 54, in partenza da piazza Dante e diretto a Portici; il 25 poi 55 che da p.zza Municipio raggiungeva Torre del Greco; il 26 poi 56 diretto a San Giorgio a Cremano; infine il 27 poi 57 diretto a Pugliano-Resina, oggi Ercolano. La piazza San Ciro era interessata al transito del 55 ed al capolinea del 54. Per quanto riguarda il 56, esso abbandonava la linea costiera in località Croce del Lagno per ascendere a San Giorgio a Cremano, leggermente in collina. Altrettanto faceva il 57 in località Riccia, per risalire verso il quartiere collinare di Bellavista (Comune di Portici) attraverso la via Diaz e dunque avviarsi verso Pugliano per via Trentola.
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Questa era la situazione tramviaria che io ritengo molto soddisfacente rispetto alla popolazione residente in tali paesi. Però ecco che, a sorpresa, troviamo la linea che io definisco “anomala 58”. Si trattava addirittura di un servizio urbano che partendo da piazza San Ciro, retrocedeva a località Riccia per poi arrampicarsi per via Diaz, transitare per piazza Poli in località Bellavista e dirigersi verso Pugliano offrendo un interessante interscambio ante litteram con la mitica tramvia del Vesuvio. Questa linea, in servizio tutto l’anno, veniva significativamente rinforzata nel periodo estivo. Infatti per tradizione una volta la località di Bellavista, con le sue numerose ville, offriva freschezza a chi ci passava l’estate. Queste fortunate famiglie potevano, a loro volta, raggiungere i dorati lidi del litorale porticese, proprio servendosi della linea 58 che, proveniente da Pugliano, passava per Bellavista rilasciando i bagnanti presso i vari stabilimenti balneari del Corso Garibaldi e terminando la corsa alla piazza San Ciro.
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Vettura della linea 58 ripresa al Corso Garibaldi di Portici (Cartolina Coll. G. Fiorentino). |
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Vettura della linea 58 in transito per Piazza Poli (Cartolina Coll. E. Bevere). |
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Il "Bagno Aurora Italia" lungo il litorale di Portici. Si notino, sulla sinistra, gli odierni binari che ancora corrono lungo il tracciato dell'antica Napoli-Portici. (Cartolina Coll. A. Gamboni) |
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Secondo la testimonianza di Gerardo Litigio, in bassa stagione, tale linea 58 sarebbe stata espletata con un solo rimorchio. Apparentemente sembrerebbe una cosa surreale, non avendo i rimorchi autonomia di marcia; invece sentite la plausibile spiegazione. In realtà, il rimorchio del 58, in sosta in piazza San Ciro al capolinea, veniva agganciato ad un treno ordinario della linea 54 in direzione di Napoli. Arrivati alla località Riccia, veniva rilasciato in attesa che un treno della linea 57 proveniente da Napoli e diretto a Pugliano, lo rimorchiasse fino al capolinea comune. E si tratta, secondo me, di una spiegazione accettabile.
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Ritornando a parlare della piazza San Ciro, essa negli anni del dopoguerra continuò ad accogliere il capolinea della 54 che tuttavia era, sempre più di frequente, espletata con vetture a carrelli del tipo officina o addirittura talvolta rinforzata con autobus per carenza di materiale rotabile tramviario. Gli anni ’60 videro, come in altre località, la completa dismissione delle linee tramviarie vesuviane e contestuale attivazione della rete filoviaria espletata con vetture di costruzione Alfa Romeo/ Aerfer che si sarebbero dimostrate di eccezionale longevità. Così pur nel rispetto del “5” per definire le linee vesuviane, il 54 divenne 254, il 55 divenne 255 e così via. Quanto al 58 esso fu sostituito da un’autolinea, 158 (guarda un po’!), che però non ebbe grande fortuna e fu soppressa all’inizio del 1963. Per quanto riguarda la situazione odierna, essa è la seguente: di tram non se ne vedono che in cartolina e le linee storiche, rimaste sostanzialmente le stesse, sono oggi espletate con moderni filobus di costruzione Ansaldo Breda, fatto salvo il 257 per Resina/Ercolano, il quale, rinominato 157, viene servito da autobus. |
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Vettura a carrelli in Piazza San Ciro (Cartolina Coll. G. Fiorentino).
Singolare promiscuità in Piazza San Ciro con una vettura biassi in servizio sul 58, alcune vetture a carrelli ed un bus Alfa Romeo di rinforzo al tram (Cartolina Coll. E. Bevere).
Folla di filobus negli anni ’70 in Piazza San Ciro (Cartolina Coll. G. Fiorentino). |
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