Titolo singolare? Singolare
piuttosto l’interpretazione che delle serie
numeriche hanno sempre dato le varie Aziende
succedutesi nel tempo nella gestione del
servizio autofilotranviario nella città di
Napoli, Aziende che hanno – tutte – ritenuto che
i numeri fossero finiti e non infiniti e che
pertanto si dovesse sempre ricominciare da capo,
ad esempio, nel classificare i veicoli. Basti
pensare alla sovrapposizione “da sempre”
esistita tra le matricole di tram ed autobus o
l’insistenza nell’utilizzare ripetutamente le
stesse serie vetturali.
Così, il numero
401 ha indicato (oltre che
un tram Franco-Thomson Houston e poi il primo
esemplare di serie dei tram “Balilla”) dapprima
un autobus Lancia Omicron, poi un ALFA Romeo 900
AU Aerfer e poi ancora un ALFA Romeo
mille
Aerfer. Ma oggi noi vogliamo solo soffermarci
sulle linee dei tram e, in particolare,
esaminare quante volte siano “tornati” i
numeri 1, 2, 4 e 5 nella classificazione
delle linee, anticipando da subito che (per il
rispetto verso la più “gloriosa” delle tramvie
napoletane?) il numero 3 è rimasto legato sempre
e soltanto alla Barbaja-Reclusorio (per
chiamarla con i suoi primi estremi percorsivi),
ovvero la linea da piazza Carlo III a
Mergellina, cui abbiamo dedicato già qualche
riga in appendice all’articolo di A. Gamboni dal
titolo La bidella e l’educanda, qui presente nella rubrica “Treni e
contorni”.
La continuità
della linea 3 testimoniata da una cartolina
della coll. Bevere
dei primi del ‘900 (più nota per l’errore
di indicazione della località, che è ovviamente
Mergellina e non via Toledo!!!) e da una
fotografia degli anni ’50 allorché il capolinea
fu spostato da piazza Carlo III a piazza
Nazionale (Archivio fotografico Ruggieri).
Nel periodo iniziale dello
sviluppo del servizio tramviario elettrico nel
capoluogo campano spesso l’affinità percorsiva
era segnalata dalla vicinanza numerica delle
linee. Càpita proprio per i numeri 1 e 2, che
indicano le linee che dal centro cittadino si
dirigono verso Posillipo. Alla tramvia già
denominata Posta-Villa Cappella fu attribuito,
infatti, il numero 1, mentre a quella più estesa
che raggiungeva Posillipo Capo toccò il 2. Le
due linee vennero, in seguito, attestate a
piazza Oberdan, vale a dire l’attuale Piazza del
Gesù Nuovo come apprendiamo già da un orario del
1921, anche se in seguito la 1 spostò il suo
capolinea a piazza Dante.
Quattro diverse
immagini dei tram di Posillipo: nella prima
(coll. V. Simonetti) sono due tram
della linea 1 ad incrociarsi, nella seconda
(coll. E. Bevere) sono presenti sia la linea 1
che la 2, nella terza (coll. A. Cozzolino) la
linea 2 è ritratta all’altezza di villa
Piscione, mentre nella quarta (Archivio EAV)
appare il tram
n. 1018 mentre lascia la “nuova”
racchetta a Capo Posillipo
realizzata proprio
per consentire l’uso sulla tramvia posillipina
dei tram a carrelli.
Un itinerario lunghissimo,
che toccava “mezza Napoli”, era quello che
percorreva la prima linea 4: partenza da piazza
Bellini e poi via Foria - via Rosaroll -
Stazione Centrale - via Marina - piazza
Municipio - piazza Trieste e Trento - piazza
Vittoria - Riviera di Chiaia, fino a raggiungere
l’altro estremo, il piazzale della Torretta.
Scegliere qualche
immagine della 4 è problematico, tante sono le
cartoline e le fotografie che immortalano questa
lunghissima linea. Ci limitiamo a vedere un tram
fotografato a via Foria (coll. G. Litigio)
ed un altro ritratto a piazza Plebiscito
e avviato verso la Torretta (coll. E. Bevere).
Molto più lineare il
percorso della linea 5, che dal rione Amedeo
raggiungeva i Tribunali attraverso piazza
Amedeo, via dei Mille, piazza dei Martiri,
piazza Vittoria, piazza Trieste e Trento, piazza
Municipio, corso Umberto I e la Ferrovia. Ed anche per questa
linea ci si consenta di rimandare a quanto detto
in un altro nostro lavoretto qui apparso col
titolo I
tram della zona bene.
Una cartolina acquarellata ed elegantemente
incorniciata di via dei Mille ci mostra il 5 nei
primi anni del XX secolo (coll. E. Bevere), mentre la vettura 704 ritratta al
corso Umberto I ci
testimonia la presenza della linea nel
dopoguerra. (coll. A. Cozzolino)
Orbene, 1 e 2 scompaiono il
9 maggio del 1940 quando viene attivata la prima
filolinea napoletana, la 40, che arriva a
Posillipo da piazza Vittoria. Nello stesso anno
sparisce anche la 4 (già prolungata al Tondo di
Capodimonte), come dimostra il riuso dello
stesso numero per una linea che collega piazza
Nazionale a piazza Vittoria, istituita il
16-6-1940, prolungata a Poggioreale il
successivo 7 ottobre e scomparsa durante gli
anni della guerra. Solo la 5 resta ancora per
più tempo in servizio, sempre sulla sua tratta
originaria, soppressa (e sostituita
dall’autolinea 130) solo il 20 febbraio 1950.
Ma a questa data già 1 e 2
- come numeri! - erano riapparsi sulle linee
napoletane di tram: sappiamo infatti che la 1
percorreva la tratta da via Verdi al Carmine,
mentre ben due erano stati i percorsi cui era
stato abbinato il n. 2. Già nel corso del 1945
tale numero era stato, infatti, attribuito al
collegamento da via Verdi al Tondo di Capodimonte, che però – a causa
dell’impossibilità del transito di alcune strade
- percorreva corso Umberto - via Duomo - via Foria, mentre nel corso del 1947 (essendo ormai
il 18 rientrato in servizio sul suo abituale
percorso da Capodimonte a piazza Vittoria), il
numero 2 viene assegnato ad un’inusitata tramvia
con estremi percorsivi da piazza Vittoria a
piazza Carlo III, raggiunta peraltro (da piazza
Garibaldi) attraverso piazza Nazionale e via
Colonnello Lahalle: durerà dal 27 luglio al 27
novembre!
La guerra è appena
finita e i cinema annunziano film con
protagonisti … americani! Per via S. Carlo -
proveniente dal capolinea di via Verdi - è in
transito un tram a due assi in servizio
sulla “nuova” linea 2 diretta a Capodimonte, e ... Piazza Garibaldi a metà anni ’50: è in transito la “Balilla” n. 429
utilizzata sulla linea 1 rossa, che collegava
piazza Pepe a Poggioreale (ambedue le immagini
coll. A. Cozzolino).
Veniamo così ai dati che ci
fornisce l’inventario del 1955, secondo il quale
al 1° gennaio era esistente una linea 1 (Poggioreale
- Mostra), affiancata da una linea 1 rossa (una
sorta di navetta da piazza Pepe a Poggioreale):
questa linea - a partire dall’11 giugno dello
stesso 1955 - verrà estesa fino a Bagnoli Dazio
in concomitanza con la soppressione della linea
23 (Piazza Bovio - Bagnoli Dazio), che viene
abolita a causa della eliminazione dei binari
dal corso Umberto, dalla stessa piazza Bovio e
fino a piazza Municipio e a parco Castello. E
parimenti viene soppressa la 30 (Piazza Bovio -
Rione Miraglia) e nasce una nuova 2 che lo
stesso Rione Miraglia raggiunge partendo però da
piazza Carlo III e quindi (11-10-1955) da
Poggioreale. All’11-6-1955 cessa però
l’esercizio della 1 rossa, mentre alla 2 si
affianca (ma dal successivo 4 agosto) la 2 rossa
da piazza Carlo III (poi Poggioreale) alla
Mostra. E non basta: sempre dall’11 giugno alla
39 - che da piazza Bovio raggiungeva l’Ippodromo
di Agnano - si sostituisce la “nuova” 4 (Carmine-Agnano
Ippodromo), già nove giorni dopo (20-6-1955)
limitata a piazza Vittoria e sempre nel 1955, il
7 luglio, viene istituita anche una “nuova” 5,
che da piazza Carlo III (e poi da piazza
Nazionale: 17 ottobre) raggiunge piazza
Vittoria. È questo l’assetto che durerà per
maggior tempo, in pratica fino ai primi anni
’60, quando prima a cedere sarà la 4, soppressa
e sostituita dall’autolinea 102 in data 19 aprile 1961.
Seguirà di poco la fine della 5 che, essendo
considerata “Navetta dei Comuni Vesuviani” sulla
tratta dalla Ferrovia a piazza Municipio, viene
eliminata con l’istituzione delle filolinee per
Portici e Torre del Greco all’inizio del 1962.
L’assetto delle
linee 1, 2, 4 e 5 sopra ricordato: ecco quindi
l’1 al capolinea di Bagnoli Dazio (coll. E. Bevere), il 2 impegnato
nel percorso che lo condurrà al Rione Miraglia
(Archivio fotografico Ruggieri), il 4
proveniente da Agnano (Archivio AMTUIR) e infine
il 5 al capolinea di piazza Nazionale (coll. A.
Cozzolino).
Ma niente paura! Pochi
mesi, ed ecco un nuovo 4, istituito a giugno del
1962 sulla tratta da piazza Vittoria a Barra e
successivamente prolungato fino a Borrelli: sarà
– di tutti i 4 – forse il più longevo anche se
limitato prima al Deposito “San Giovanni” dopo
il disastroso terremoto del 1980 e più
recentemente a piazza Municipio per la riduzione
della linea tranviaria urbana. Parimenti, un
ulteriore 5 percorrerà l’itinerario da via
Vespucci a Borrelli per essere poi soppresso (e
sostituito dalla linea 29 rossa) in data 26
ottobre 1964.
Il 4 istituito nel 1962 e – bene o male –
ancora oggi presente nel panorama tranviario di
Napoli: a sinistra vediamo una “Balilla” che lo
esercita quando ancora il suo capolinea era
Barra (foto R. Marini) e una “Carrelli”
ridipinta in arancio-grigio che sta per
raggiungere il capolinea di Borrelli pochi mesi
prima che questo itinerario venga cancellato dal
terremoto del novembre 1980 (foto Haseldine).
Occorre un lungo salto per
trovare novità … numeriche. Dopo il terremoto
del 1980 – a parte un effimero rientro nel 1984
– anche il 2 cessa il suo esercizio. Arriviamo
così al Piano Comunale dei Trasporti approvato
nel 1997 che, tra l’altro, prevedeva la totale
soppressione (attuata nell’ottobre del 1998)
della tratta compresa fra piazzale Tecchio e
Bagnoli Dazio. Come conseguenza immediata del
Piano, già dal 25 giugno 1999 la linea 1 viene
limitata alla tratta Poggioreale-Piazza
Sannazaro (inversione di marcia senza sosta),
mentre la penetrazione di Fuorigrotta viene
lasciata ad una navetta tra Piazza Vittoria e
Piazzale Tecchio (dove effettua l’unico
capolinea), denominata, ancora una volta, 2.
1 e 2 dopo
il 1999: l’1 (vettura 978) sta per compiere il
giro di piazza Sannazaro per ritornare verso
Poggioreale, mentre il 2 (vettura 1045) è appena
partito da piazzale Tecchio diretto a piazza
Vittoria (ambedue le foto E. Bevere).
Ma a novembre 2000 il
servizio viene ulteriormente ridotto a Piazza
Vittoria e il n. 2 diventa ancora una volta
libero. E così, mentre l’1 da un lato si riduce
a piazza Municipio, ma dall’altro viene
prolungato a Stadera (15 marzo 2013), il vecchio
29 barrato, che per lungo tempo era stato
sospeso a causa di lavori a via Poggioreale,
torna nel 2009 ad esercitare l’itinerario da San
Giovanni all’Emiciclo, ma … diventa 2. Per ora è
tutto, ma – visto che i numeri arrivano fino a 5
– si può sempre riproporre qualcos’altro!!!
Due Sirio al capolinea di Stadera dell’1
e la motrice a carrelli 1032 fotografata il 14
giugno 2015, ultimo giorno di funzionamento del
capolinea dell’Emiciclo di Poggioreale. La linea
2 – attualmente sospesa – sarà da settembre
limitata a piazza Nazionale (ambedue le foto A.
Cozzolino).
Concludiamo con due immagini che documentano il progressivo
contrarsi del percorso del 4: a sinistra – in
una significativa foto di S. Di Nocera – vediamo
la “Carrelli” ricostruita 997 che, uscita dal
deposito “San Giovanni”, transita dinanzi a via
Protopisani chiusa dopo il terremoto; a destra
una recente immagine di un Sirio
al capolinea
tronco di via Colombo (foto A. Cozzolino).
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