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di Andrea Cozzolino
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In una città come Napoli, dove il gioco del Lotto
è un rito, un titolo come questo potrebbe indurre all’equivoco. No,
non si tratta di numeri da giocare, ma di quelli delle linee che dal centro cittadino si dirigevano – tanti anni fa! –
verso il Vomero. Il servizio tramviario per la collina urbanizzata
dalla Banca Tiberina alla fine del XIX secolo desta nello studioso
di trasporti particolare interesse, sia perché una delle prime due
linee elettrificate dalla S.A.T.N. (Societé Anonyme de Tramways
Napolitains: la “Belga”) fu appunto quella del Vomero sia per le
molteplici vicende che caratterizzano la “vita” delle linee vomeresi
che cessano di esistere solo nella prima metà degli anni ’50, nel
triste periodo di smantellamento pressoché globale della rete
partenopea.
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Interessantissima immagine risalente agli albori del XX secolo: a destra, su via S. Teresa, il capolinea delle Tramvie del Nord, a destra, percorsa da un tram elettrico, la via Salvator Rosa, segnata ancora – al centro dei binari – dalla cremagliera che era stata utilizzata
dalla tramvia a vapore dismessa nel 1899
(coll. E. Bowinkel). |
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A quanto sinora detto possiamo solo aggiungere che sulla piazza Dante-San Martino la S.A.T.N. utilizzò le trenta motrici di prima dotazione (in parte chiuse e in parte del tipo aperto “giardinera”) e le rimorchiate acquistate proprio nella circostanza dell’inaugurazione della trazione elettrica e che furono dette non a caso “Vomero e Corso”: venti carrozze aperte numerate da 1261 a 1280 solo in parte ricostruite e “chiuse” negli anni ’20 del XX secolo. |
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Tre immagini relative alla piazza Dante-San Martino: un tram (anzi, la motrice n. 1!!!) al capolinea di piazza Dante e la linea – ormai divenuta 7 – a piazza Vanvitelli e a via Morghen, dove un convoglio composto di motrice e rimorchiate “aperti”
è ritratto dinanzi alla stazione
superiore della funicolare di Montesanto (coll. E. Bevere - G. Fiorentino - R.
Rizzitelli). |
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Alla prima tramvia vomerese si sarebbe aggiunta, il 16 ottobre 1902, una nuova linea, di 2.696 km di lunghezza, la piazza Dante-Confalone, che sarebbe stata in seguito prolungata all’Arenella. Essa si diramava dalla linea per la Torretta ed il Vomero in via Salvator Rosa, all’altezza della via della Salute, percorrendola tutta e raggiungendo poi la stretta via Confalone e, attraverso l’attuale via G. Gigante, il capolinea collinare in piazza Arenella. |
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Due immagini
anche per la linea dell’Arenella: la motrice 71 (prima delle
Thomson-Houston napoletane) a piazza Dante prima che la linea venisse
numerata, e un tram della linea 9 in corsa (coll. A. Cozzolino - G.
Litigio). |
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Come detto, le tramvie urbane ed interurbane
gestite dalla “Belga” (e quindi anche quella del Vomero) non
recavano in origine alcun numero identificativo. Ma il graduale
aumento delle linee (ormai tutte elettriche) spinse la S.A.T.N. (già
alla fine del primo decennio del XX secolo) a classificarle
distinguendo peraltro le urbane (che “partivano” da 1) dalle
interurbane, cui vennero destinati i numeri da 21 a seguire. Per
una ragione che oggi ci sfugge del tutto, alla “prima” linea
napoletana venne attribuito il numero 7 (del resto la linea del
Corso divenne 6, mentre i numeri 1 e 2 vennero assegnati alla linee
dirette verso Posillipo), mentre quella dell’Arenella fu
contraddistinta dal numero 9. In mezzo, il numero 8 fu destinato ad
una sorta di collegamento ridotto da piazza Dante ad Antignano, ma
possiamo anticipare che si tratta di una linea che avrà grande
successo nel tempo … I collegamenti da e per il Vomero si accrescono col trascorrere degli anni. Siamo nel 1912 quando viene costruita, come diramazione della linea 20 (per Posillipo Alto da piazza Amedeo per il Parco Margherita, via Tasso e via Manzoni), quella per il Vomero che dalla precedente si stacca all’altezza di via Tasso la “nuova” via Aniello Falcone. A questa linea viene attribuito il numero 28, un numero molto affezionato a questo collegamento, se si pensa che l’autolinea “erede” del tram, dopo esser stata per lunghissimi anni denominata 128, è oggi classificata C28 dall’A.N.M.!!! |
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Una delle poche
foto della tramvia n. 28, qui raffigurata a via Domenico Morelli
(coll. G. Litigio). |
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Ma, tornando un po' indietro nel tempo, bisognerà ricordare che certamente già dal 1910, anche gli ‘altri’ tram diretti alla collina cambiano - in parte - il loro itinerario: da Antignano, infatti, sono indirizzati per la nuovissima via Luca Giordano, abbandonando l’antico percorso attraverso le anguste strade Antignano e Annella di Massimo. |
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Il n. 7 ad
Antignano e un convoglio all’angolo tra via Luca Giordano e via
Scarlatti (coll. E. Bevere). |
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Quanto al materiale rotabile, alle linee vomeresi
vengono attribuite sia le motrici di costruzione belga dotate dei
potenti motori GE 57 sia – nel tempo – le cosiddette “Charleroi”
(cassa costruita nel 1914 dalle Officine Reggiane e motori di
provenienza belga), le “Reggiane” del 1922 e le “700” (costruzione
O.F.M. 1926, motori CGE), utilizzate, queste ultime, prevalentemente
sulla 28. Siamo intanto arrivati – senza sostanzali modifiche – all’inizio degli anni ’30, allorché il Comune di Napoli, nel frattempo ‘liberatosi’ della S.A.T.N., decide di affidare la gestione dell’intero servizio autotramviario all’Ente Autonomo Volturno. E dal primo elenco a noi pervenuto dei tempi della gestione E.A.V. apprendiamo che la linea 8 si è ora stabilizzata sul percorso piazza Vanvitelli-Ferrovia (capolinea raggiunto percorrendo via Foria-via Duomo-corso Umberto I) e che al 7 è affiancato un 7 rosso sulla tratta limitata piazza Dante-piazza Vanvitelli. |
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Carrellata di immagini: l’8 a via Duomo, il capolinea di piazza Vanvitelli con 8, 24 e 33 e un 7 a piazza Vanvitelli. Quest’ultima foto suscita un dubbio: si tratterà di una corsa limitata o il tram che si dirige
di nuovo verso il centro cittadino è in realtà in sevizio
sulla 7 rossa? |
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Nel primo quinquennio degli anni ’30, vista l’espansione notevolissima dell’edilizia abitativa nel quartiere collinare, le linee tramviarie vomeresi si moltiplicano: nascono la 24 (Tribunali-Vanvitelli attraverso corso Umberto I-piazza Bovio-via Monteoliveto-piazza Dante), la 27 (che raggiunge San Martino da piazza Trieste e Trento), mentre già nella guida TCI del 1927 è segnalata la 33, linea estiva che dal Vomero arriva fino a Bagnoli!!! |
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Nuove linee al
Vomero: ecco la 27 a via Morghen e la 33 a via Scarlatti (coll. A.
Cozzolino - V. Simonetti). |
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È certamente il periodo di massima espansione di questa direttrice di traffico, segnata anche dalla presenza costante ed esclusiva sulle linee 8 e 24 delle nuovissime motrici di tipo “Balilla”. |
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Arrivano anche nuove vetture, come testimoniano le immagini delle “Balilla” in servizio su 8 e 24. (coll. E. Bevere - coll. G. Litigio). |
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Tutto questo sviluppo crolla miseramente con la II Guerra Mondiale, che – oltre ad apportare lutti e rovine indicibili alla città di Napoli – la priverà progressivamente del suo servizio tramviario da settembre del 1943 fino alla metà dell’anno successivo. Al Vomero, dal centro urbano, si potrà arrivare solo grazie alle funicolari (e non sempre) e, per favorire l’interscambio, viene istituita la tramvia A sul percorso: piazza Vittoria - Riviera di Chiaia - Piedigrotta - corso V. E. - piazza Mazzini, mentre la 8 viene limitata al Museo. Prima delle tramvie vomeresi ad essere ripristinata sarà invece la 28 a giugno del ’44. Poi, tra il 1945 e il 1946, il servizio – anche se tra mille difficoltà – riprende normalmente. |
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Qualche immagine del dopoguerra: il 28 al capolinea di parco Castello, due immagini della linea 8 (esercitata con due diversi tipi di vettura) risalenti al 1949 e infine un tram diretto allo stadio del Vomero. Anche questo servizio deve essere considerato,
a
parte il carattere occasionale, una “linea tramviaria vomerese” (Archivio
ANM). |
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Siamo però già agli ultimi anni delle linee tramviarie vomeresi che la nuova Azienda municipalizzata A.T.A.N. (Azienda Tranvie Autofilovie – Napoli) intende sostituire con autolinee e soprattutto con filobus. Così, nel 1950 cessa l’esercizio di 7, 9 e 28 (cui subentrano le autolinee 111, 117 e 128), poi arrivano i filobus al Vomero ed è la fine di 24 e 27 (nascono infatti le filolinee 242, 244 e 245), mentre l’8 resta ancora in servizio per garantire il collegamento diretto attraverso via della Cerra: sarà l’ultima linea tramviaria vomerese ad essere soppressa. In tempi brevissimi i binari scompariranno dalle strade vomeresi e da quelle d’accesso al quartiere collinare, segnando così il definitivo tramonto di un’epoca. |
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Concludiamo con due immagini che segnano la fine del servizio tramviario al Vomero: nella prima, anche se in primo piano vi è un FIAT 680 RNU in servizio sull’autolinea 105, sono ancora presenti i binari diretti sia a via Luca Giordano che alla parte inferiore di via Scarlatti (linea 28) e la relativa rete aerea; nella seconda, di poco più recente, ad onta della persistente presenza dei binari,
il bifilare
filoviario ha soppiantato ormai la rete aerea dei tram (coll. A.
Cozzolino). |
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