di Andrea Cozzolino
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Sono – queste – le prime due
strofe di una celebre, spassosissima canzone di Armando Gill – E
allora? – che racconta le peripezie di un napoletano che “ci
prova” con una signora milanese che però non ha altro scopo che
quello di farsi pagare i suoi conti in cambio, forse, di … Ma
lasciamo il protagonista della disavventura al suo corteggiamento e
andiamo un po’ a verificare cos’era veramente “il tram di
Posillipo”. Già, perché in effetti di tram che dal centro cittadino
raggiungevano la divina collina, antica sede della scuola epicurea
di Sirone e sereno soggiorno di Virgilio, nel 1924 – anno di
composizione di E allora? – ce n’erano due, esattamente le
linee 1 e 2! Ma procediamo con ordine: nel 1876 cominciava, gestito
dalla SATN (Societé Anonyme de Tramways Napolitains) il servizio
urbano (ed extraurbano) di tram a cavalli della città di Napoli. E
fra le linee concordate tra il Comune e la SATN vi era quella che
collegava la Posta con Frisio, a doppio binario tranne la breve
tratta terminale dalla Torretta a Frisio.
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Trattoria a Posillipo in una stampa di inizio
'900.
A destra, la classica "Posteggia", ovvero
suonatori ambulanti
(coll. A. Gamboni). |
FRISIO: lo scoglio di Frisio,
oggi villa Pavoncelli, un tempo dimora dei signori di Frisjo, poco
dopo Palazzo Donn’Anna, sulla salita che conduce verso la collina,
celebre un tempo non tanto per la dimora magnatizia quanto per un
rinomato ristorante evocato anche nella canzone di Gill:
E allor dissi: "È di Napoli?" "No, mi sun de Milan!"
"Fa i bagni qua, certissimo!" "No, mi parto duman...
Vorrei vedere Frìsio, non visto mai finora..."
"Se vuole, io posso..." "Oh, grazie!..."
E s'ammuccaje 'a signora!
...
a Frìsio ce magnajemo
duiciento lire e cchiù...
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Cartina con il percorso dei
tram risalente al 1915. tra le altre, sono riportate le linee n. 1 e
n. 2 (coll. A. Gamboni).
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Biglietto della Linea n. 1 con
l'elenco delle principali fermate
(coll. A. Gamboni).
Il capolinea del 2 a piazza Gesù Nuovo
(coll. E. Bevere).
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Si trattava dunque di una linea molto limitata che,
in pratica, superava di poco Mergellina per cui appare logico che il
27 giugno 1880 venisse accordata alla SATN una nuova Concessione,
che prevedeva il prolungamento della linea Posta-Frisio alla Villa
Canonico a Posillipo. E undici anni dopo, nel ridisegnare il
contratto con la SATN, il Comune prevede un’ulteriore estensione
fino al così detto “Crocevia di Posillipo”.
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Il raddoppio dei
binari della tramvia di Posillipo all’altezza di alcuni noti
ristoranti (coll. E. Bevere). |
Giungiamo così ai tempi della
trazione elettrica: nella convenzione stabilita tra il Comune e la
Società belga, all’art. 24, si leggono le linee delle quali è
prevista l’elettrificazione, e le prime due in elenco sono: Capo
Posillipo-Villa Cappella e Posillipo-Posta-Piazza Sette Settembre.
Due linee, dunque, la somma delle quali, cioè la Spirito
Santo-Posillipo Capo (7,287 km) viene attivata il 25 gennaio 1902.
Il percorso-base era il seguente: piazza Spirito Santo – Posta – via
Medina – piazza Plebiscito – via S. Lucia – via Chiatamone – Riviera
di Chiaia – Mergellina – via Posillipo – Posillipo Capo. In seguito,
la tramvia si sdoppierà in due linee divaricate peraltro solo al
capolinea, giacché la n. 1 rimarrà attestata a piazza Sette
Settembre, mentre la n. 2 avrà il suo capolinea a piazza del Gesù
Nuovo
(1)
.
Nella tratta collinare la linea era realizzata a
semplice binario con alcuni raddoppi lungo la tortuosa salita che
conduce a Posillipo; su di essa venivano utilizzate in genere
motrici accompagnate da una rimorchiata, almeno a quanto appare
dalle immagini che ci sono pervenute, dal che si deduce che erano in
servizio su 1 e 2 le vetture “belghe”, sia aperte che chiuse, dotate
di motore GE 57 da 100 HP, in grado sia di sopportare il traino del
rimorchio che l’acclività della linea. E questo ci suggerisce anche
la canzone: se la signora può invitare i passeggeri seduti a
stringersi, il tram doveva avere – come appunto le Belghe –
posti a sedere longitudinali!
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Il tram di
Posillipo all’altezza di Villa Coruzzolo (coll. A. Gamboni). |
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Tramway in transito
dinanzi la Villa Thalberg (coll. A. Cozzolino) |
Negli anni ’30, però, l’Ente Autonomo Volturno (EAV)
– divenuto gestore del servizio tramviario napoletano – provvide a
creare una racchetta al capo di Posillipo in modo da poter
utilizzare sulle linee collinari le “nuovissime” motrici a carrelli
acquistate a metà degli anni ’30, che però solo per un breve periodo
furono protagoniste lungo i tornanti della strada di Posillipo
perché ben presto sostituite da filobus.
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Il retro di un titolo di viaggio tranviario
della linea n. 2
(coll. A. Gamboni).
La
“Carrelli” 1003 impiegata sulla linea 2 in sosta al capo di
Posillipo (coll. Rizzoli)
Piazza Trinità Maggiore e
Piazza Oberdan sono i toponimi assunti dallo stesso luogo prima
dell'attuale denominazione di Piazza Gesù Nuovo. |
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Ancora due
tram a carrelli in servizio sulla linea di Posillipo: 1026 e 1018
(Archivio EAV). |
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