Studiando il ricco sito dell’Associazione delle
Ferrovie Turistiche (in breve FTI), ho trovato un’allettante
proposta escursionistica in programma per il 13 Ottobre verso il
Monte Amiata. L’arrivo, più o meno in coincidenza di una conveniente
formula alberghiera in zona, mi ha convinto ad effettuare questa
gita. Il rapporto che segue vuole offrire un feed back a
quanti intendano percorrere questo itinerario oppure fornire una
piccola cronaca agli altri lettori.
La storia di questa Associazione, che reputo
esemplare considerando la scarsa sensibilità nostrana per questo
tipo di iniziative, viene da lontano; esattamente dalle prime
escursioni organizzate dal treno Blu, sull’itinerario Palazzolo
sull’Oglio-Paratico Sarnico, che riscosse un clamoroso successo sul
finire degli anni ’90. L’associazione, opportunamente rifondata, ha
poi, piano piano, esteso i suoi interessi verso la Toscana per
l’esercizio della linea ferroviaria dismessa Monte Antico-Asciano,
intelligente bretella tra la Grosseto-Siena ed Asciano-Siena.
A
quanti volessero approfondire la conoscenza dell’Associazione nonché
prendere notizia dei programmi ferroviari futuri, rimando al sito:
www.ferrovieturistiche.it
Venendo alla cronaca della giornata, vi dico
subito che, forte di una ormai ventennale esperienza,
l’organizzazione è stata davvero impeccabile. Infatti, e non ve lo
dice uno sprovveduto, gestire in sicurezza masse di persone in
movimento non è cosa da poco. A parziale spiegazione bisogna però
anche dire che l’apparato si è avvalso della collaborazione di
decine di volontari che sono stati sempre accanto al viaggiatore
affinché nessun contrattempo sgradevole potesse capitare.
Il programma è stato una sapiente ed armoniosa
intesa tra l’itinerario del treno (per forza di cose obbligato) e le
varie iniziative popolari che in Primavera ed Autunno si svolgono
lungo la valle del fiume Orcia. Nella domenica scelta era in
programma la sagra dei Funghi e della Castagna nel grazioso
villaggio di Vivo d’Orcia, una frazione del Comune Castiglione d’Orcia,
alle falde del Monte Amiata.
Il biglietto è stato acquistato presso l’Agenzia
di Viaggi di fiducia del sodalizio versando in anticipo euro 32,00
per il treno ed euro 8,00 per la navetta bus che ovviamente non
sempre è prevista, tenendo conto della sede dell’evento. In tempo
utile mi è arrivato il documento di convocazione ove erano indicati
i numeri dei posti assegnati in treno. La mattina della domenica ci
siamo così ritrovati al binario 1 della stazione di Siena dopo aver
sistemata l’auto in un moderno parcheggio multipiano. Questa
struttura può contenere circa 600 auto, mi dicono mai completo, ed è
integrato in un centro commerciale con comode (e gratuite) scale
mobili per il centro città. Costo della sosta euro 2 per tutto il
giorno.
Siamo stati accolti da un’atmosfera festosa presso
il convoglio che era trainato dalla locomotiva Breda 640.148 (vedi
articolo sul sito “L’amore ritrovato” rubrica “Treni e cinema”) e da
una teoria di cinque centoporte di cui tre in livrea verde
e due castano. Dopo pochi minuti la macchina si è posta dall’altro
lato del convoglio direzione Grosseto.
Arrivo in stazione a Siena accolti
dall’orchestrina …. d’epoca, intanto ...
"Macchinista,
macchinista del diretto, metti l’olio agli stantuffi".
Una corsa sul binario 3 per metterci in posizione di partenza.
In orario esatto, fischio del capostazione e
partenza per Monte Antico.
Intanto
una coinvolgente orchestrina intratteneva i presenti e lo avrebbe
fatto per tutta la giornata. In orario esatto, fischio del
capostazione e partenza per Monte Antico. Durante l’itinerario
gli assistenti dell’organizzazione, con frequenti passaggi,
diramavano continue informazioni.
A Monte Antico (Quadro orario 283) sosta per
tutti. In questo punto si abbandona la rete RFI per portarsi sui
binari gestiti da FTI. Completato il riempimento dei serbatoi
dell’acqua, la locomotiva si è portata in testa per restarvi
fino al ritorno a Siena.
I passeggeri si sono divisi con imbarazzo tra le
foto oppure tra gl’invitanti richiami di un banchetto che offriva
panini farciti con specialità del posto.
L’orchestrina a bordo … instancabile.
Ripresa la marcia, siamo così presto arrivati a
Monte Amiata, grandiosa stazione purtroppo abbandonata che starebbe
anche peggio se non vi abitassero alcune famiglie. Qui eravamo
attesi da una teoria di ben otto bus dalla livrea policroma in
quanto presi un po’ in giro tra TM (Toscana Mobilità) ed altre
aziende.
Era quasi mezzogiorno quando siamo arrivati alla
nostra meta, minuscolo paesino che è andato quasi in crisi per
l’arrivo (peraltro previsto) di quegli otto bus che ne hanno
completamente intasate le stradine in maniera allegra. Tempo a
disposizione fino alle 16.30.
A
Monte Antico si manovra per portare la 640 in testa, e . .
.
... Pronti a partire!
Il
nostro tempo libero è stato gestito tra il pranzo della sagra, una
passeggiatina lungo il ruscello con esposizione didattica di funghi
più o meno commestibili, visita dell’immancabile mercatino e
trattenimento musicale dell’orchestrina citata.
Alle 16.15 una massa enorme di persone si è posta
lungo gli stretti marciapiedi del corso principale (si fa per dire)
mentre gli assistenti chiamavano con i cellulari un po’ alla volta i
bus: ogni passeggero rispettava
quello assegnato all’andata.
E’ andata benissimo!
Castagne per tutti.
La stazione di partenza per il ritorno (e per
motivi che non so) era quella di Montalcino dove, ovviamente, ci
attendeva il treno scortato dal personale di macchina e da due
agenti Trenitalia, gli stessi del mattino.
Qui è successo un fatto divertente. La chiave per
aprire il cancello dello scalo merci, non era quella in possesso
degli organizzatori. Abbiamo rischiato di dover scavalcare perché,
com’è immaginabile, il FV è quasi murato. Però è stato trovato un
piccolo passaggio che, sia pure a mo’ di imbuto, piano piano ha
accolto tutti i passeggeri diretti al binario del convoglio.
Presenze invadenti a Vivo d’Orcia, e ...
...
Il desolante stato della stazione di Montalcino.
Ritorno senza particolare storia fino ad Asciano.
Qui senza cambiare il senso, il treno si è incanalato sulla linea
verso Siena che poi è quella proveniente da Chiusi (Quadro orario
282).
Arrivo a Siena in perfetto orario intorno alle
18.30 e congedo dagli amici di viaggio provenienti da molte località
d’Italia. Doverosi ringraziamenti agli organizzatori ed un
arrivederci di buon auspicio.
La
luce dell’imbrunire per un ultima foto a Montalcino.
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