La
manifestazione
Si è
trattato di un “evento” di grande portata visto che è stato non
solo possibile percorrere di nuovo in treno l’intera tratta
ferroviaria (non a caso era stato necessario un intervento
durato tre giorni per liberare i binari dalla neve!), ma
soprattutto utilizzare materiale storico che Trenitalia aveva
fatto giungere addirittura dalla Lombardia.
Il convoglio era composto da una “doppia” di D
343 (precisamente la D343.1030 e la D.343.2026), da un carro
chiuso, da un bagagliaio (all’interno del quale era stato
ricavato un simpatico banco-bar!!!), da una carrozza di I classe
e tre di III, due delle quali erano centoporte!!!
Il successo della manifestazione è stato
superiore alle previsioni, come ha dimostrato il grande afflusso
non solo di appassionati, ma di intere famiglie che hanno voluto
trascorrere serenamente quella che - a parte la stanchezza - può
certamente essere definita “una domenica particolare”.
Il convoglio storico composto da una “doppia” di D
343, da un carro
chiuso, da un bagagliaio,
da una carrozza di I classe
e tre di III, due delle quali erano centoporte.
Il Clamfer (Club Amici della
Ferrovia) ha aderito alla manifestazione con la sapiente “regia”
del suo segretario Gennaro Fiorentino ed è stato rappresentato
da sei suoi membri che hanno “raggiunto” il treno (partito da
Campobasso alle 8.47) ad Isernia, dove è giunto alle ore 10.20
circa tra l’entusiasmo di una numerosa folla che ha preso posto
sul convoglio molto ordinatamente, dato che era stata prevista
l’assegnazione previa dei posti e l’emissione dei relativi
biglietti, da ritirare presso un banchetto in stazione dove era
possibile anche acquistare uno speciale annullo filatelico.
Una rappresentanza dei soci Clamfer: A.
Bertagnin (per l'occasione ha affidato ad altri la sua
fotocamera),
A. Cozzolino, G. Fiorentino, R. Saccone
e G. Auricchio.
Una singolare immagine: il socio G.
Caracciolo (medico) in posa dinanzi ad una nota pubblicità!
La prima stazione toccata dal treno è stata
quella di Carpinone, dove (come è noto) la linea si sdoppia, da
un lato raggiungendo Campobasso, dall’altro cominciando a
percorrere la tratta oggi dismessa, lungo la quale il convoglio
ha effettuato fermata a Carovilli e a Vastogirardi per
raggiungere – intorno a mezzogiorno – la stazione di S. Pietro
Avellana-Capracotta. Qui vi è stata una sosta graditissima:
accolti dal gruppo musicale folk “Montemiglio” e da un Comitato
di Sindaci dell’AssoMab, i partecipanti hanno potuto acquistare
prodotti tipici presso gli stands appositamente allestiti, ma
soprattutto è stato offerto loro un eccellente buffet, che è
stato possibile consumare nello spiazzo antistante alla stazione
che era stato dotato di banchi e posti a sedere:
un’organizzazione perfetta, favorita dalle ottime condizioni
meteorologiche!
Unico neo è stato il ritardo con il quale si è
risaliti in treno ad onta dei fischi che le locomotive
emettevano cadenzatamente per richiamare i passeggeri ai propri
posti. Ma era la conseguenza – come detto – di una fermata
particolarmente apprezzata.
L'appetito vien mangiando e ...
... una volta rifocillati, si riprende
il viaggio.
Da S. Pietro Avellana in poi la linea ha offerto
ai passeggeri del treno tutte le sue splendide vedute
paesaggistiche, sia quelle legate alla configurazione stessa del
tracciato che quelle derivanti dall’altitudine e
dall’innevamento provocato da recenti, abbondantissime nevicate.
Più delle parole, i paesaggi “immortalati” nelle foto che
corredano queste righe potranno far comprendere al lettore il
fascino del viaggio compiuto.
Una sequenza di suggestive immagini
della linea.
Siamo così arrivati a Rivisondoli-Pescocostanzo,
la stazione più alta della rete italiana dopo quella del
Brennero (m. 1268,62 s.l.m.), per poi ridiscendere tra panorami
“mozzafiato” fino a Sulmona, stazione raggiunta con circa un’ora
di ritardo. A Sulmona, a beneficio soprattutto degli
appassionati di ferrovie (ma non solo!), erano esposti alcuni
rotabili, storici e non, degni di notevole interesse:
innanzitutto, l’imponente carro spazzaneve S 244.001 che –
precedendoci – ci aveva consentito di percorrere la linea, poi
la locomotiva a vapore 940.044 e ancora un treno formato da due
carri soccorso al traino della D 345.1008, la loco da manovra
214.4215 …….
Stazione di Sulmona: la locotender
940.044 armata di spartineve.
Due suggestive immagini del treno
storico per una giornata da non dimenticare!
Il viaggio di ritorno, benché caratterizzato da
notevoli ritardi sulla prevista tabella di marcia, ha consentito
di poter meglio gustare le bellezze naturalistiche che la tratta
offre ed anche di poter meglio “fraternizzare” coi compagni di
un viaggio che rimarrà certamente impresso nella memoria dei
partecipanti come una giornata da non dimenticare!!!! |