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di Rosario Saccone |
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La meta scelta quest’anno per la tradizionale
gita pane e puparuoli è stata Avezzano, il capoluogo della Marsica,
noto ai più per il terribile terremoto che rase al suolo la città il
13 gennaio 1915 ma anche per la straordinaria opera di
prosciugamento del lago del Fucino, il terzo più grande d’Italia per
estensione, che fu portata a termine da Alessandro Torlonia nel
1876. Agli appassionati di cose ferroviarie invece
Avezzano ricorda la linea secondaria non elettrificata
Avezzano-Roccasecca che collega la Roma-Pescara con la Roma-Cassino
e che, come tutte le linee secondarie d’Italia, è sempre a rischio
chiusura. L’idea era dunque quella di percorrere tale linea.
Per farlo in maniera agevole bisognava partire da Napoli con un
autobus della linea Napoli-Ancona che parte alle 8:00 dal capoluogo
campano e arriva alle 10:30 ad Avezzano. In questo modo c’era la
possibilità di girare un po’ per il centro e di mangiare un boccone
per poi prendere il treno Reg 7461 delle 12:44 che, come tutti gli
altri, termina la corsa non a Roccasecca ma a Cassino. Qui da orario
per soli due minuti ci sarebbe stata la possibilità di proseguire il
viaggio di ritorno col Reg 12421 delle 15:00 per Caserta e quindi
col Reg 24339 delle 16:58 per Napoli altrimenti si sarebbe dovuto
attendere fino alle 18:05 per usufruire del Reg 12425 destinato
direttamente a Napoli. La città di Avezzano per le
vicissitudini legate al terremoto ed alle distruzioni della guerra
oggi si presenta con strade larghe e rettilinee; fanno parte del
territorio comunale diverse frazioni collegate al centro dagli
autobus del servizio urbano gestito dalla SCAV. Una di esse,
raggiungibile con la linea 2, è Case Incile la quale prende il nome
dall’inghiottitoio artificiale (l’Incile appunto) lungo oltre Da un punto di vista
ferroviario è interessante il raccordo che un tempo collegava la
rete nazionale con uno zuccherificio; sempre al servizio di tale
industria all’interno della piana vi erano anche alcuni raccordi
Decauville percorsi da treni con trazione a vapore impiegati durante
la raccolta delle barbabietole: di essi oggi resta solo qualche
traccia mentre ancora esistono le due piccole locomotive a vapore
scartamento 750mm: una, denominata Fucino,
è monumentata presso un cementificio di
Casale Monferrato mentre l’altra, la Monte Velino, è esposta a
Pantano Borghese (Roma) lungo la via Casilina. Il raccordo a
scartamento ordinario invece è ancora utilizzato e percorso dalle
tradotte a trazione diesel dirette ad una cartiera. Esso attraversa
il centro di Avezzano in sede promiscua per poi entrare in sede
propria alla periferia dell’abitato. La linea Avezzano-Roccasecca,
lunga Il traffico, oggi gestito dal DCO di Avezzano, è
ancora piuttosto vivace con ben 6 coppie di treni nei giorni feriali
affidate alle automotrici Aln668 serie 3300 del deposito di Sulmona,
a volte anche in composizione tripla. Partendo dunque da Avezzano la linea si dirama ad
ovest della stazione e piega subito verso sud. Dopo la stazione di
Capistrello i treni affrontano una serie di gallerie in discreta
pendenza (10 per mille) per uscire dal Fucino e portarsi nella valle
del Liri. La fermata Pescocanale prende il nome dal luogo in cui
sfocia l’emissario torloniano. Il Reg 7461 effettua l’incrocio con
Reg7460 proveniente da Sora nella stazione di Civita d’Antino-Morino,
dotata di deviatoi tallonabili a ritorno elastico. Gli edifici di stazione sono in gran
parte recenti perché quelli originali sono andati distrutti nel
terremoto del 1915.
La stazione più importante
della linea è quella di Sora, dotata di ampio piazzale, dove il Reg
7461 incrocia il Reg 7464. Dopo Isola del Liri il tracciato diverge
da quello del fiume perché la ferrovia si dirige verso Arpino: qui
il treno incontra la galleria Scrime che, con i suoi Fino a Cassino l’automotrice procede alla massima
velocità raggiungibile da questo tipo di rotabili recuperando pure
qualche minuto di ritardo e consentendoci di sfruttare la
coincidenza di soli due minuti col treno per Caserta, espletato con
un Minuetto Elettrico. Giunti a Caserta dopo alcuni minuti di
incertezza scopriamo dai tabelloni luminosi della stazione che sarà
lo stesso Minuetto ad effettuare il treno per Napoli dove facciamo
rientro intorno alle 18:50, quindi ben prima di quanto previsto se
avessimo perso la coincidenza a Cassino.
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