di Germaine Berneuil

foto di Yves Berneuil

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Abbiamo trascorso i primi otto giorni di luglio a Torino. Eravamo in 4: io, mio marito Yves, e due amici: Monique e Claude. Avevamo incluso nel nostro programma visite ferroviarie turistiche, ma dato che siamo tra "amici della ferrovia", vi parlerò solo di quelle ferroviarie. Innanzi tutto voglio ringraziare il prof. Giovanni Zampa, perché è grazie al suo intervento e alla sua disponibilità che le visite tecniche sono state possibili. E siccome è Gennaro Fiorentino che ci ha fatto conoscere il professore e ci ha messo in contatto con lui, i miei ringraziamenti vanno anche a Gennaro.

Siamo partiti da Parigi Gare de Lyon il mercoledì 1° luglio con il TGV delle ore 10.41 per arrivare a Torino Porta Susa  alle ore 16.14. Partiti da Parigi con un sole caldissimo, siamo arrivati  a Torino con un caldo ancora più intenso.  Dopo esserci sistemati in un albergo vicinissimo alla stazione, siamo andati a girare per la città con diversi scopi: procurarci qualche documento necessario al nostro soggiorno (piantina della città, mappa dei trasporti di Torino, ecc), orientarci un po’, e cominciare a scattare qualche foto di tram e di autobus.

   

Due immagini della stazione di Torino Porta Susa: la vecchia e la nuova.

Torino: un tram in via Cernaia.

  

Torino: due convogli tramviari tram in piazza XVIII dicembre. 

Ma le cose serie sono cominciate davvero il giovedì 2. La mattina è stata infatti dedicata alla visita al Deposito di Torino Smistamento, dove si trovano i mezzi storici della Fondazione FS con sede in Piemonte e che sono affidati alle cure dell’Associazione FERALP Team. Le locomotive e le carrozze in grado di circolare si trovavano prima al Museo Ferroviario di Bussoleno e sono state poi trasferite al Deposito Locomotive di Torino Smistamento dopo l’incendio del Museo nel 2012.

Per questa visita, come per tutte le altre di carattere tecnico, ci ha accompagnato il prof. Zampa. Spiegazioni ci sono state date da un gentile funzionario dell’impianto. Nella rotonda detta TD (Trazione Diesel) abbiamo visto la locomotiva a vapore 940.041, le locomotive elettriche E 424.075, E 428.058, E 636.002 e l’automotrice diesel ALn 772.1033 del Museo Ferroviario Piemontese ospite per alcuni lavori di manutenzione.

Il deposito di Torino Smistamento.

   

La locomotiva a vapore 940.041 e la locomotiva elettrica E 424.075.

   

La locomotiva elettrica E 428.058 e le sue targhe originali in bronzo.

   

La locomotiva elettrica E 636.002 e le targhe in alluminio.

  

L’automotrice diesel ALn 772.1033 del Museo Ferroviario Piemontese.

Fuori, su un binario, si trovava un treno storico composto di carrozze “Centoporte”, fra cui la Cz 37411, una centoporte (originariamente di  terza classe) magnificamente trasformata in carrozza-bar-salottino.

   

La carrozza “Centoporte” Cz 37411, il salottino ed il bar.

Dopo la visita, abbiamo fatto appena in tempo a raggiungere la stazione di Torino Porta Nuova per filmare la partenza della Freccia Rossa 1000-07.

 La Freccia Rossa 1000-07 nella la stazione di Torino Porta Nuova.

Nel pomeriggio, avendo progettato la visita al Museo Ferroviario Piemontese di Savigliano, abbiamo preso un treno regionale a Torino Porta Nuova, che ci ha portato alla stazione di Savigliano.

   

La stazione di Savigliano.

Da lì, abbiamo dovuto camminare, e camminare, e camminare ancora, sotto un sole cocente lungo una strada che non finiva mai, senza la pur minima possibilità d’ombra. Non dimenticheremo mai quel percorso di tre quarti d’ora! Appena arrivati al museo, subito dopo aver fatto i biglietti, ci precipitammo al bagno per passarci acqua fresca sul viso e sulle braccia e bere, bere, bere … Solo dopo avere ritrovato un minimo di forze, abbiamo potuto cominciare la visita e apprezzare l’interessante materiale presentato nel museo, sotto una pensilina a forma di rotonda.

In particolare, abbiamo visto la locomotiva prototipo Diesel  D 461.1001 (del 1961), l’automotrice ALn 776.1001 (del 1939), la locomotiva elettrica trifase E 431.027 (del 1924), la locomotiva a vapore 422.009 "Lucia" (del 1911), la carrozza di III classe a 3 assi con compartimento bagagli CDiy 67020 (del 1931), e lo spartineve VNX 806.221 ex locomotore FS gruppo E 550 (del 1966).

Il Museo Ferroviario Piemontese di Savigliano.

   

La locomotiva a vapore 422.009 "Lucia".

La carrozza "centoporte" di III classe CDiy 67020.

   

La locomotiva prototipo Diesel  D 461.1001 e l’automotrice ALn 776.1001

   

La locomotiva elettrica trifase E 431.027 e lo spartineve VNX 806.221

Ma molti altri mezzi, locomotive, carri e carrozze, stanno aspettando un restauro, e stanno patendo le intemperie perché non protette. Altri vengono conservati allo scopo di ricavarne parti di ricambio da utilizzare nel restauro di altri esemplari.

   

   

   

    

Piattaforma girevole e galleria di rotabili in attesa di restauro.

Un altro reparto del museo è dedicato agli oggetti ferroviari (divise, segnalazione, ecc). I ferromodellisti ci possono anche appagare la loro passione in mezzo alle varie vetrine di modellini,ed ammirare un gran plastico.

   

   

All'interno del Museo sono custoditi pregevoli cimeli.

   

Il plastico ferroviario in scala H0.

Terminata la visita, bisognava tornare alla stazione, e la sola idea di dover rifare quel penoso percorso ci scoraggiava.  Per fortuna, il signore alla cassa ci indicò una strada molto più breve e molto più “comoda”.

Il venerdì 3 mattina, avevamo programmato la visita alla basilica di Superga. Per andarci, prendemmo il convoglio della tranvia a dentiera Sassi – Superga, composta da una motrice bidirezionale a 2 carrelli (D3) e da un rimorchio chiuso (D11). Nella stazione inferiore, si trova in monumento la motrice storica 209 dell’ATTS (Associazione Torinese Tram Storici).

   

La tranvia a dentiera Sassi - Superga: la stazione inferiore di Sassi e quella superiore a Superga.

  

Vettura rimorchiata chiusa D11, e la motrice bidirezionale D3.

  

Il convoglio tramviario lungo il percorso della tranvia, e  la motrice storica 209 dell’ATTS.

Nel primo pomeriggio, abbiamo visitato l’officina GTT (Gruppo Torinese Trasporti) dello Stabilimento Tortona, il quale si occupa della manutenzione delle tranvie. All’entrata, abbiamo dovuto calzare sovrascarpe di protezione prima di avviarci all’interno. Lì, vari tram erano in revisione. Abbiamo potuto vedere un tornio in fossa per la riprofilatura delle ruote dei carrelli. In fondo, vi era una la motrice storica 116 dell’ATTS, ma non ci fu permesso di avvicinarci.                                            

   

L’officina GTT  dello Stabilimento Tortona, e rotabili in costruzione.

      

Interno dell'Officina con casse in lavorazione.

   

Carrelli pronti da montare, ed il tornio in fossa.

Dopo, per finire la giornata rimanendo nel campo del trasporto, siamo andati a visitare l’eccezionale Museo dell'Automobile "Avv. Giovanni Agnelli", ma non ne parlerò qui, visto che vi ho anticipato che questa mia recensione si sarebbe limitata al ferroviario.

Abbiamo iniziato la mattina del sabato 4 con la visita all'officina di Ponte Mosca nell’area dell’ex-stazione di Porta Milano a Borgo Dora. Lì, sono restaurati treni storici da volontari del MFP (Museo Ferroviario Piemontese), e uno di loro ci ha fatto gentilmente da guida, dandoci le spiegazioni necessarie.

Attualmente stanno restaurando la locomotiva a vapore FS 640.122 del 1910, la piccola locomotiva T3 e una vettura a cassa in legno B9, la prima carrozza utilizzata sulla ferrovia Torino-Ceres a partire dal 1925.

    

 La vecchia stazione di Porta Milano vista dal lato strada, e dal lato binari.

   

L'officina di Ponte Mosca, e la locomotiva a vapore FS 640.122

   

La cabina della piccola locomotiva T3, ed il suo telaio.

  

Una vettura a cassa in legno B9 in fase di restauro.

Davanti all’ex-deposito della stazione di Porta Milano era esposta la locomotiva a vapore FS 640.071. Fra i mezzi presenti sul sito si trovava la locomotiva americana USATC  S.160, una delle due unità che restarono in Italia e numerata FS 736.086, l’altra unità porta il n. 736.114 ed è conservata presso il Museo di Pietrarsa.    

La locomotiva a vapore FS 640.071

   

La locomotiva americana USATC  S.160 n. 3292, ed una locomotiva elettrica gruppo E 626. 4

   

Nel recinto dell’officina si trova un edificio GTT per la manutenzione dei carrelli, con una piattaforma girevole del 1882.

Ogni fine settimana sulla linea 7 circolano tram storici. Però, dal mese di aprile, per via di varie costruzioni sistemate nei Giardini Reali in occasione dell’ostensione della Sindone nel Duomo, il percorso della linea 7 è stato modificato ed il suo capolinea spostato a Piazza Gran Madre, invece di Piazza Castello.

Da questa modifica è risultata anche, sfortunatamente, la sospensione del tram ristorante in cui avevamo progettato di cenare per festeggiare un compleanno ... Ma torniamo ai giri che abbiamo fatto sui tram storici nel pomeriggio del sabato, ed anche la serata della domenica: il sabato circolava solo la motrice 2847, mentre la domenica erano in due: la stessa 2847 e la 2759 detta "due camere e cucina".

   

Locandina del tram storico 2847 (in alto); il tram in corsa ed al capolinea provvisorio in Piazza Gran Madre.

  

Locandina del tram storico 2759 (in alto); il tram in corsa ed al capolinea provvisorio in Piazza Gran Madre.

Il 2847 ed il 2759 s’incrociano.      

Prescindendo dalla nostra cattiva scelta riguardo al periodo (solleone da una parte, e soppressione di certi mezzi o modifica del loro percorso), siamo stati entusiasmati dal nostro viaggio a Torino e ne serbiamo un ottimo ricordo. Perciò ringraziamo di nuovo tutte le persone che ci hanno permesso di realizzarlo.

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