Quando questo piccolo articolo sarà pubblicato, mi auguro
tanto che la problematica connessa con la cosiddetta seconda
ondata del temibile virus sarà stata per lo più superata. Il
mio auspicio è anche quello che ne possiamo essere usciti
con danni relativi, se non quelli connessi alla tasca e alla
noia di non potersi muovere in libertà.
Mentre invece sto al PC a scrivere, arrivano gli echi di
situazioni poco incoraggianti e di certo di una limitazione al
movimento. Scorrono le belle giornate dell’estate di San
Martino, quando era bello muoversi in auto od in treno verso
mete d’interesse per l’hobby ferroviario e non di
meno, nel mio caso, delle classic cars. In attesa che
ci vengano aperte le ganasce, scomodo il consolidato rituale
di citazioni ossia “che bello leggere un libro in attesa di
essere sfogliato” o “vedere quel film che da tanto volevamo
vedere”. Citazioni che trovo ipocrite e non condivisibili
per niente. Ma tant’è e bisogna fare buon viso a cattivo
gioco. Però, a dire il vero, un certo conforto me lo sta
offrendo la mia nuova televisione che, apprendo, è definita
“smart tv” ossia dall’inglese, “furba” o “intelligente”.
Domanda scontata: perché, la vecchia tv era cretina?
Dettaglio: le nuove fanno cose che prima non si facevano
come poter vedere su grande schermo canali captati dal
modem ovvero dal PC. Così parte del tempo dedicato al
divano, lo passo navigando a vista e scovando inserti e
documentari di rilevante interesse catturati dalla
piattaforma youtube. Si sa che il social YT è molto vispo e,
come tale, ha ben presto capito quali siano i miei interessi
prevalenti, ma non i soli, facendomi conoscere canali che ho
trovato molto allettanti e con i quali mi diverto a passare
qualche pomeriggio. Tra i tanti presenti ne ho individuato
due che mi farebbe molto piacere condividere con voi. Mi
riferisco a “Simply railway” e “Dylan’s travel report”.
Logo della linea Simply Railway,
firma dei documentari descritti.
Sono operati da due ragazzi, talvolta appaiono anche
fugacemente in video per esempio presso uno specchio, che
sbarcano il lunario girando l’Europa e l’America, con le
loro per così dire, prove su strada di questa o di quella
relazione ferroviaria. Sono armati, ovviamente, di
maneggevoli telecamere dalle prestazioni di tutto rispetto.
Non chiedetemi di specificare lo stile dell’uno o dell’altro
in quanto li trovo omologhi; mentre il fatto di averli
citati, non esclude che ci possano essere altri reporter di
tal genere di ripresa. La struttura del documentario è la
seguente. Si tratta di video con una durata di circa una
mezzoretta. Con un pizzico di sagacia, non sono doppiati a
voce in inglese di cui pochi saprebbero intendere il
significato. Il commento è invece riportato come
sottotitolo. In tal guisa, il nostro inglese, sia pure
scolastico, è di grande utilità. Mentre, anche chi lo ignora
del tutto, può intercettare comunque una bozza di
significato con l’aiuto di qualche parola somigliante
all’italiano ovvero con l’osservazione del contesto. Il
video comincia dalla stazione di partenza di cui si racconta
la storia e se ne esalta la bellezza, quando meritevole. Non
di meno ne viene evidenziata la galleria commerciale, ormai
quasi ovunque, e le modalità dell’acquisto del biglietto. Si
passa quindi alla difficoltà di accesso al binario e a
quella di intercetto della carrozza e del posto. Poiché
talvolta si tratta di viaggi notturni, l’analisi della
sistemazione è molto dettagliata.
Nel caso della poltrona si valutano l’ampiezza e la
morbidezza della seduta; nonché quei pochi accorgimenti cui
ci stiamo abituando. Intendo presa elettrica, tavolino e
reticella con eventuale luce di lettura e gancio per la
giacca; ovvero efficienza del sistema wifi. Nel caso del passaggio notturno, intuibile, pulizia
della biancheria e comodità del letto. Un capitolo a parte
viene riservato al bar (o ristorante di bordo) con accenno
all’offerta con i prezzi, dettagliando se e cosa viene
incluso, specialmente nella prima o de luxe class. Non manca
il paragrafo denominato “Toilette time”. Della cabina viene
esaminata la pulizia e, talvolta, l’incostante efficienza
dell’impianto. In tutto ciò non mancano, secondo le
aspettative, delle sortite nel resto del treno per valutare,
a seconda dei casi, la classe superiore o inferiore. Anche
se non rientra nel precipuo soggetto del lavoro, viene molto
spesso sbirciato con l’obiettivo fuori del finestrino o,
anche, citate le caratteristiche tecniche del materiale
motore che serve il convoglio. E su questo punto, i nostri
efficienti reporter mi sembrano piuttosto preparati. Alla
fine del viaggio, viene rilevata la puntualità di quel treno
e rilasciata una scheda finale. Un po’ come fa Quattroruote
per la prova su strada delle auto. Da un lato le cose
positive e dall’altro i nei; esaminati tra quanto vi ho
esposto. All’inizio del viaggio ovvero del video, viene
riportata un’animazione che fa comprendere l’itinerario. Se
mi chiedeste se i lavori sono “freschi”, vi direi
“freschissimi”. Infatti ho notato che la maggior parte sono
stati girati quest’anno in regime di pandemia. La migliore
maniera per poterli gustare, è ovviamente considerare queste
righe null’altro che un invito, indirizzandovi ovviamente
alla libreria dei siti. Però, e cito alla rinfusa, di
recente ho visto il viaggio Stoccarda-Dortmund che mi ha
colpito per un fatto particolare. La stazione della città,
capitale della Mercedes, nasce come terminus. Ciò lo ricordo
bene in quanto fu la meta di un indimenticabile viaggio con
alcuni soci del Clamfer.
Immagine della stazione di
Stoccarda con la inconfondibile torre segnata dal brand
Mercedes.
Ebbene contestualmente a questa situazione, stanno
costruendo una seconda stazione interrata che sarà di
transito. Sono in corso i faraonici lavori. Con un po’ di
presunzione potremmo dire che a Napoli l’abbiamo fatto circa
un secolo fa (Centrale e Garibaldi). Quella ripresa mi ha
offerto, tra l’altro, alcune immagini delle opere in corso
di esecuzione. Il viaggio è stato espletato da una coppia di
ICE di ultima generazione. Un fatto strano che è accaduto in
questo episodio, è stato la mancata efficienza dei display
d’indirizzo al numero di carrozza e di posto.
Complesso ICE di terza generazione
(ICE 3) ripreso alla stazione di Francoforte-Aeroporto.
Trattandosi di un convoglio lungo diverse decine di metri,
senz’altro l’inconveniente è stato annotato tra i rilevanti
difetti. Anche se può succedere, ma dalle DB non te lo
aspetteresti. Sempre parlando della Germania, è presente il test
di un viaggio in “Flixtrain”, una nuova impresa conosciuta
da noi per il trasporto su gomma.
La compagnia, a differenza
dell’Italia dov’è presente l’operatore alternativo di gamma
alta NTV, si pone nell’offrire un prodotto di classe media;
pertanto molto interessante per la massa. Mi ha colpito il
titolo di questo report: “Cosa aspettarsi per € 9”.
Convoglio Flixtrain al traino di
una poderosa Siemens Taurus.
La compagnia si avvale di materiale
noleggiato da noti operatori tedeschi di logistica.
L’idea del prodotto medio venne in Italia alla compagnia
Arena, sulla tratta Milano-Torino. La società non incontrò
il favore dell’utenza e fallì. Un altro test sfizioso visto
pure di recente, è stato il Nizza (di cui ho ammirato la
bella stazione) – Milano gestito da Thello. Ho così scoperto
che a Ventimiglia si continua a cambiare la macchina di
trazione, operazione che ritenevo obsoleta e defunta. Ciò
avviene malgrado la disponibilità sul mercato, di materiale
di trazione idoneo per adattarsi ai diversi sistemi di
alimentazione sulla rete europea.
Convoglio della società Arena
fallita nel 2012. Locomotore 483 prodotto Bombardier.
Vari post riguardano l’Italia come il Roma-Palermo; IC notte
con traghettamento. E mi fermo qui, consigliando però anche
una sortita sulle reti di oltre oceano, di cui non mancano
citazioni e prove di varie società di trasporto ferroviario.
Una domanda maliziosa infine sorge. Ossia come venga gestita
questa professione che io reputo invidiabile (per i miei
gusti), ma di certo dispendiosa, non limitandosi l’onere
alla pura spesa del biglietto ferroviario. Non so rispondere
se non in maniera banale; probabile che i video rientrino in
una rete di pubblicità, che rinfranca e conforti gli autori
per l’investimento; permettendo anche di conseguire
apprezzabili guadagni. Salvo poi che non godano anche di
benefit da parte delle compagnie ferrovierie di cui,
talvolta, esaltano i servizi. Allora in attesa di poter fare in
prima persona qualche viaggetto, mi accontento che lo
facciano altri al posto mio.
Penso un po’ al vecchio adagio che raccomandava, in caso di
inaccessibilità alla carne, di accontentarsi del brodo.
Concludo con un’annotazione pratica. In mancanza di links,
per accedere ai canali desiderati basta inserire nel motore
di ricerca youtube, il nome dei programmi ossia “Simply
railway” oppure “Dylan’s travel report”. |