Questa linea era già stata oggetto di
una visita da parte di alcuni soci del Clamfer
nel 2010. Abbiamo dunque fatto un’andata e
ritorno avendo a Lucera giusto il tempo di
vedere la stazione dall’esterno e di scattare
qualche foto. La vera novità è la
Foggia-Apricena Città, variante del primo tratto
della ferrovia garganica inaugurata a settembre
2015. La vecchia linea prevedeva per Apricena
una stazione in aperta campagna a diversi
chilometri dal centro; ugualmente isolate, lungo
la stessa tratta, la stazione di San Marco in
Lamis e la fermata San Matteo nel comune di San
Severo. La variante si innesta a Nord della
stazione di San Severo sulla linea adriatica
consentendo ai treni provenienti dalla garganica
di poter proseguire per Foggia senza cambio
banco; la nuova stazione di Apricena Città è a
poca distanza dal centro dell’abitato. Altre
importanti opere d’arte sono il viadotto a
travata metallica che scavalca l’autostrada A14
e la galleria del Monte Tratturale dopo la
stazione di Apricena Città, ancora non percorsa
dai treni ma che presto verrà allacciata alla
linea e consentirà l’innesto sulla vecchia
ferrovia garganica poco prima di San Nicandro.
Vista dalla cabina di guida di un treno Flirt
della nuova linea per Apricena Città:
si notano in lontananza l’abitato di Apricena ed
il ponte metallico sull’Autostrada Adriatica.
(foto
R. Saccone)
La nuova stazione di Apricena Città con
l’autobus sostitutivo per San Nicandro
(foto
R. Saccone).
Al momento anche la relazione Foggia-Apricena
Città vede in servizio i moderni Flirt mentre
sulla vecchia tratta da San Nicandro a Peschici
sono impiegate le elettromotrici (tra cui quelle
recentemente revampizzate) appositamente
dislocate a Peschici prima che la vecchia tratta
rimanesse isolata. Il vecchio tracciato tuttavia
era assai suggestivo dal punto di vista
paesaggistico e fino al 2009 conservava ancora
in buona parte la palificazione originaria con
la linea aerea a filo unico privo di catenaria.
Immagine del 2009 di un treno alla fermata San
Matteo
sul vecchio tracciato ancora dotato di
palificazione originale (foto R.
Saccone).
Sempre nel 2009 un treno sul vecchio tracciato
nei pressi di un segnale ad ala semaforica (foto R.
Saccone).
Anche la visita alla
Foggia-Apricena è stata assai rapida e siamo in
breve rientrati nel capoluogo della Capitanata.
Dopo un breve spuntino abbiamo preso posto sul
treno per Potenza composto da una coppia di
automotrici Aln668 serie 1000.
Una coppia di automotrici pronta a partire alla
volta di Potenza (foto R. Saccone).
La prima parte del viaggio è
un po’ monotona con la linea che attraversa il
Tavoliere procedendo parallela alla superstrada
che avevamo percorso la mattina con l’autobus in
senso inverso per giungere a Foggia. Transitando
per il posto di movimento Cervaro, da dove si
dirama la linea per Benevento e Caserta,
osserviamo la variante di poche centinaia di
metri di recente aperta al traffico che consente
ai treni provenienti da Caserta/Roma di
bypassare la ex stazione e di proseguire
direttamente per Foggia. Da qui in poi la
Foggia-Potenza non è elettrificata e continua
con un lungo rettilineo verso sud-est fino ad
Ordona dove piega verso l’interno.
Ancora lunghi rettilinei caratterizzano la linea
fino ad arrivare nella valle dell’Ofanto dove si
incontra la stazione di Rocchetta Sant’Antonio,
punto di diramazione delle linee per Avellino
(chiusa al traffico) e per Spinazzola la quale,
pur priva di traffico passeggeri, vede un
intenso traffico merci legato al trasporto di
automobili dal sito produttivo di San Nicola di
Melfi.
La linea per Avellino invasa dai rovi (foto B.
Palumbo).
Qui incrociamo il Reg3516 composto dalla
locomotiva diesel D445 1036 in spinta a carrozze
MD; poiché la linea affronta un ampio tornante
dopo la partenza da Rocchetta rivediamo tale
treno mentre viaggia in direzione opposta alla
nostra alla volta di Foggia. Il fiume segna il
confine di regione per cui dopo averlo
attraversato ci lasciamo alle spalle la Puglia
ed entriamo in Basilicata.
Il Reg 3516 che abbiamo incrociato a Rocchetta
viaggia in direzione Foggia; in basso un
ponticello
con le ringhiere dipinte di giallo tradisce la
presenza della linea per Spinazzola (foto
B.Palumbo).
Il paesaggio diventa sempre più movimentato e si
susseguono diverse brevi gallerie per superare
le colline, spesso sovrastate da imponenti
generatori eolici. Melfi è sicuramente la
località principale servita dalla linea a circa
metà percorso con Potenza: il locale servizio di
trasporto pubblico urbano assicura un agevole
collegamento col centro storico arroccato in
collina.
Il centro storico di Melfi visto dalla stazione
col Castello di Federico II
(quello in cui furono promulgate le
Constitutiones Melphitanae) ed il campanile
della Cattedrale (foto B. Palumbo).
Si giunge così in vista del Vulture che tradisce
la sua natura vulcanica, oltre che per la forma,
per la fitta vegetazione legata alla fertilità
del terreno che ne caratterizza i versanti a
differenza delle colline argillose circostanti
sostanzialmente brulle. Anche le stazioni di
Barile e Rionero in Vulture sono a ridosso del
centro dei rispettivi abitati, un particolare
purtroppo non scontato nell’ambito delle
ferrovie italiane.
Il Vulture visto da Rionero nel cui comune
ricadono i celebri laghi di Monticchio
che occupano il cratere dell’antico vulcano
(foto B. Palumbo). Ed infatti
ben più isolate risultano le altre stazioni tra
cui quella di Castel Lagopesole che dista alcuni
chilometri dal paese col famoso fortilizio
costruito da Federico II. Dopo Possidente il
treno attraversa una lunga galleria e giunge ad
Avigliano dove convergono le linee a scartamento
ridotto delle FAL provenienti da Avigliano Città
e da Altamura. Inizia qui il tratto, noto a
tutti gli appassionati di ferrovie, per essere
caratterizzato dal doppio scartamento con terza
rotaia interposta che arriva fino alle porte di
Potenza; nel capoluogo le due ferrovie si
dividono nuovamente e le FAL svolgono anche un
utile servizio urbano. Giungiamo a Potenza
quando ormai è sera; avevamo preventivato di
tornare in autobus direttamente a Napoli ma
riusciamo a prendere il treno per Salerno con
coincidenza per Napoli riuscendo anche ad avere
il tempo di visitare una nuova sezione delle
scale mobili che salgono in città il cui
ingresso è proprio di fronte al fabbricato di
stazione.
Un treno Minuetto elettrico a Potenza nella
nuova livrea dei treni regionali è pronto a
partire per Salerno. (foto B.
Palumbo) |