Testo e foto di Gennaro Fiorentino

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Secondo tradizione, anche quest’anno si è tenuto al DORS di Pistoia, l’evento Porte Aperte che ha seguito di qualche giorno quello analogo de La Spezia. Pur muovendosi nel consueto, l’edizione 2023 ha avuto una valenza particolare celebrandosi quest’anno, il decennale di Fondazione FS. In sostanza, la bella festa dell’8 marzo a Pietrarsa (articolo sul sito) ne è stato il trionfale prodromo.

I DORS per chi non lo sappia, sono i depositi operativi di élite, dove mani amorevoli ed abili si prendono cura di un patrimonio immenso di materiale rotabile, cercando di restituire la vita e l’operatività a vecchi mezzi di trazione e materiale rimorchiato. L’evento “Porte aperte” è un’occasione immancabile per entrare in queste sale operatorie, di natura tecnologica, accedendo ad una sorta di museo fatto di organismi vivi.

Attraverso il sito www.fondazionefs.it, è stato possibile sia riservare l’ingresso (gratuito), sia  acquistare i biglietti per il concomitante treno straordinario con trazione a vapore, sul pur breve itinerario Pistoia-Montecatini. Prenotare un ingresso gratuito sembra quasi un ossimoro; ma la procedura era suggerita dall’esigenza di regolare l’afflusso in un ambiente lavorativo, non scevro da potenziali pericoli.

Il treno storico è stato espletato dalla locomotiva 740.423 con tender prelevato dalla 685.196 che precedevano la teoria di vetture cento porte. All’arrivo alla città termale, un’oretta di sosta prima del ritorno, avrebbe consentito prendere un aperitivo.

 

 Si manovra tra centinaia di visitatori, per attestare la macchina al convoglio diretto a Montecatini.

Il tender della 685 “adottato” dalla 740.

Ma l’apertura occasionale delle tre sale di attesa disegnate dall’architetto razionalista Angelo Mazzoni (1894-1979), ha distratto gl’interessati viaggiatori, che hanno preferito visitare questi autentici gioielli. Esse sono state oggetto di un recente e rigoroso restauro, affidandoli al patrimonio di Fondazione. Vengono aperte come fossero (e lo sono) autentici testimoni di un’era.

La sala d’attesa di III classe.

 

La sala d’attesa di II classe.

La sala d’attesa di I classe.

Al rientro è proseguita la visita dei vari settori specializzati per la lavorazione di restauro operativo del materiale ivi ricoverato. Intanto lo stabilimento si era ancora di più affollato di centinaia di visitatori favoriti dalla bellissima giornata primaverile.

Un’immagine spettacolare dall’alto del DORS “porte aperte” (edizione precedente-da sito istituzionale).

Un cenno particolare va fatto per il reparto calderai che talvolta utilizza mini robot saldatori per ottenere risultati ineccepibili, con un occhio interessato alla tutela della sicurezza degli operatori. Ciò veniva altresì messo in evidenza durante le visite accompagnate da competenti guide.

Saldatrice robotizzata con comando a distanza.

Folla interessata alla preziosa spiegazione di una caldaia.

Tanti gli ospiti per così dire, d’onore della bellissima manifestazione. Metterei in evidenza tra gli altri, che andrò ad enunciare, l’Associazione Porrettana. Essa si occupa della conservazione in termini di memoria storica, della omonima linea ferroviaria (complessa vena giugulare tra nord e sud prima dell’avvento della direttissima). Ma anche di treni che pur con materiale storico, divulgano la conoscenza di questa geniale opera per sconfiggere il passaggio degli Appennini. La loro encomiabile missione era ricordata anche con alcuni diorami di angoli particolari del contesto oggetto della loro associazione. Tra gli altri mi è sembrato bellissimo il ponte di Piteccio, emblema della Porrettana. Presenti anche alcuni rappresentanti del terzo settore del volontariato; tra cui l’associazione storica dei VV. FF..

Lo straordinario ponte di Piteccio in scala H0.

Stand dell’associazione VV. FF: con vecchie glorie.

Non mancavano piccoli stand dell’editoria di nicchia riservata agli appassionati delle ferrovie.

Di ritorno sull’ampia area aperta con la piattaforma girevole, colpiva la grande mole di macchine in attesa di un restauro che, considerando l’alacrità dei lavori in corso di esecuzione, si può confidare che prima o poi sarà eseguito. Al centro della rassegna, troneggiava la macchina 746.038, una delle due sopravvissute di questo particolare gruppo. L’altra si trova esposta nel Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.

Quasi perfetto il restauro estetico della 746.038

Quella in questione è stata per molti anni esposta come monumento presso il deposito di Verona Porta Vescovo. Malgrado le buone intenzioni, l’esposizione alle intemperie la stava istradando verso un futuro incerto e poco rassicurante. Grazie a Fondazione fu trasferita a questo DORS e sottoposta ad un risolutivo intervento per il momento solo estetico. Presentata nella restaurata veste nell’aprile 2018, se ne può auspicare anche una futura anche se complessa rimessa in ordine di marcia.

Ed a proposito di ripristino operativo, sono diverse le vaporiere che attendono su questa piattaforma un possibile restauro per lo meno estetico o, se preferite, museale. Quella che potrebbe essere un unicum è la 981.008, proprio ottava di un gruppo di 8 destinato all’esercizio della tratta FS a cremagliera Paola-Cosenza.

Locomotiva a cremagliera 981.008 visibilmente in attesa di urgente cura.

Questo gruppo di locotender rappresentò un’evoluzione di quello precedente delle 980, con caratteristiche di resa più esaltanti. A questo punto è doveroso per il modesto cronista rammentare l’intesa virtuosa tra Fondazione ed il gruppo di volontari di Italia Vapore, che si prodigano per salvare l’enorme patrimonio di locomotive a vapore.

Continuando la visita dell’enorme spianata, non sono mancati ulteriori quanto inaspettati incontri. Citerei il singolare veicolo strada-rotaia della Mercedes ed uno spazzaneve grigio, ambedue in attesa di interventi conservativi.

Veicolo speciale strada –rotaia.

Spazzaneve destinato a liberare le rotaie in zone alpine durante le nevicate.

Concludo questa mia cronaca che anche se non esaustiva, ha cercato di trasmettere al lettore qualche emozione e, se possibile, sollecitare un proponimento di visita. Però avanti del congedo, voglio ricordare lo spazio che ivi è stato conservato da Fondazione per incontri e confronti nei frequenti convegni tematici.

Ingresso alla sala conferenze.

Bus Metropolis brevetto Aerfer Napoli (già in dotazione ATAF Firenze).

E proprio all’ultimo vorrei documentare con una foto la presenza di un veicolo alieno, ossia un autobus due piani, uscito dalla proficua stagione della gloria napoletana dell’Aerfer con soluzioni innovative. Non so come ci sia finito qui proveniente dalla dotazione dell’ATAF di Firenze. Ma questa “eccentrica” interferenza sarebbe piaciuta molto al professore per antonomasia, nostro caro ed indimenticato socio. Questo mi piace scrivere offrendo un inaspettato valore aggiunto al mio piccolo e modesto reportage.

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