I ROTABILI ESPOSTI
La raccolta dei mezzi esposti al Polo
Museale ATAC è composta, complessivamente, da sette rotabili
che rappresentano un significativo spaccato della storia dei
trasporti pubblici su ferro di Roma. Essi sono:
Il tram n. 404 del servizio tramviario
urbano STEFER
Il tram 404 è posizionato all’ingresso
dell’area museale e con la sua livrea bianco e blu colpisce
immediatamente l’attenzione dei visitatori. La vettura
tramviaria fu costruita nel 1939 dalle Officine Meccaniche
della Stanga di Padova con l’equipaggiamento elettrico
fornito dalla TIBB - Tecnomasio Italiano Brown Boveri, e nel
1941 entrò a far parte del parco vetture della società
STFER, poi STEFER (Società delle Tramvie e Ferrovie
Elettriche di Roma).
Il “design” del tram scaturisce
fortemente dalla corrente architettonica del razionalismo
italiano che nel nostro Paese si sviluppò negli anni Venti e
Trenta del XX secolo in collegamento con il Movimento
Moderno internazionale, seguendo i principi del
funzionalismo e proseguendo, in vario modo, sino agli anni
Settanta dello scorso secolo.
L’ampia finestratura, che
avvolge la vettura quasi come un nastro continuo, è uno
degli elementi fortemente caratterizzanti del tram n. 404.
Ma la novità tecnica più importante introdotta all’epoca
della costruzione del veicolo, e poi ripresa ed utlizzata
fino ai nostri giorni nei più recenti tram, è il meccanismo
che permette il movimento rotatorio tra le due semicasse del
veicolo, denominato “giostra”, progettato dall’Ingegnere
Mario Urbinati.
Ricordiamo che l’Ingegnere Mario Urbinati
(Bologna, 18 ottobre 1885 - Roma, 24 maggio 1964) è stato
Dirigente della STEFER ed anche dell’ATAC, ed è noto in
Italia e nel mondo, appunto, per aver inventato la “giostra
Urbinati”.
Il tram n. 404 fu utilizzato sui servizi urbani di
Roma delle Tramvie Castelli Romani, in particolare sulla
linea “Termini - Cinecittà”, come pure sul servizio limitato e
deviato Cinecittà - Piazza Vittorio. È rimasto in attività
fino alla cessazione del servizio tramviario
Termini - Cinecittà (15 febbraio 1980) resosi necessario per
l’entrata in funzione della linea “A” della Metropolitana di
Roma.
Un altro esemplare di tram analogo alla vettura n. 404
è la vettura n. 402, esposta presso la raccolta privata del
compianto Sig. Giuseppe Arena fondatore della Ferrovia -
Museo della Stazione di Colonna, nei pressi di Roma sulla
Via Casilina.
Il tram 404,
dalla livrea bianco e blu, è posizionato all’ingresso
dell’area museale.
L'interno del
tram 404 risulta molto luminoso per l'ampia finestratura che
lo avvolge.
ll locomotore n. 05 della Ferrovia Roma
- Lido di Ostia
Il locomotore è entrato in servizio il 19
novembre del 1925 sulla linea ferroviaria a scartamento
ordinario che collega Roma con il Lido di Ostia (oggi
ferrovia con caratteristiche tecniche di carattere
suburbano) e che ha la stazione capolinea romana proprio a
fianco del sito muesaele ATAC.
Il locomotore 05 (numero di
fabbrica 1724), fu costruito per la SEFI
(Società Elettro Ferroviaria Italiana) nel 1922 dalle Ditte
Carminati & Toselli e Tecnomasio Italiano Brown Boveri.
Dopo l’ultimo restauro è tornato ai suoi colori originali:
marrone “Isabella” e beige “sabbia” molto simili al
“Castano” ed “Isabella” utilizzati dalle Ferrovie dello
Stato per i propri rotabili fino a circa il 1960, quando lo
schema fu semplificato con l’adozione del solo colore “Castano”. Il locomotore 5, danneggiato durante gli eventi
della II Guerra Mondiale, fu il primo ad essere
completamente “ricostruito” nel 1945 nelle officine
aziendali della Magliana e rimesso in esercizio nel 1947,
assumendo il nuovo numero di matricola 05.
Nel 1986, il
rotabile fu nuovamente sottoposto a ricostruzione e parziale
modifica dell’equipaggiamento di trazione; fu rimesso in
servizio il 12 Settembre 1987, sino all’immissione di
materiale di nuova generazione: l’ultimo collaudo avvenne
il 17 Marzo del 1995.
Il locomotore n. 05 e la
targa apposta sullo stesso.
L’elettromotrice ECD21 della Ferrovia
Roma - Civitacastellana - Viterbo
Accanto alla gru dell’ex scalo merci della
ferrovia Roma - Ostia è posizionata l’elettromotrice
ECD21. Il primo gruppo di questi veicoli materiali,
rappresentativi della Ferrovia Roma - Civitacastellana -
Viterbo, comprendeva 10 unità (numerate da 21 a 30) indicate
con il prefisso “ECD” ( E= elettromotrice, C= terza classe,
D= bagagliaio).
Questi veicoli vennero costruiti nel 1931
dalle Officine Meccaniche della Stanga di Padova per la
parte meccanica e dal Tibb, Tecnomasio Italiano Brown
Boveri di Milano; per quella elettrica, su ordinativo della
Società Romana per le Ferrovie del Nord (S.R.F.N.),
subentrata alla precedente Società Anonima della Tranvia
Roma - Civitacastellana - Viterbo, Società che gestiva la
ferrotramvia in questione dal 1906.
L’elettromotrice ECD21,
al suo interno presenta caratteristici arredamenti in legno
che si presentano ancora in in buono stato. Sulla fiancata
esterna del veicolo si nota la cassetta postale delle Regie
Poste, una vera e propria buca postale itinerante sul
territorio che raccoglieva la corrispondenza nelle stazioni
lungo il tragitto della ferrovia.
L'Elettromotrice ECD21. Si noti la cassetta postale sulla
fiancata.
Visione
dell'interno dell'Elettromotrice ECD21.
Il locomotore n. 01 della Ferrovia Roma
– Fiuggi – Frosinone.
Il locomotore provenie dalla ferrovia, a
scartamento ridotto 950 mm, Roma- Fiuggi –Frosinone e
derivazioni, ed è stato restaurato nel 2014. La ferrovia Roma
- Fiuggi - Frosinone, lunga 137 km, fu aperta al traffico
nel 1917 ed oggi ne rimane in servizio solo il tratto urbano
di Roma compreso tra la stazione di Roma Laziali e la
stazione di Centocelle per una estesa di circa 6,00 km.
Oggi la breve tratta in esercizio è stata declassata
(da ferrovia a tramvia) dal Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti. L’originario tracciato della ferrovia si snodava
tra i più belli scenari dal punto di vista paesaggistico,
attraversando la campagna romana, l’elegante città termale
di Fiuggi, fino alla Ciociaria.
Il locomotore n. 01 fu
costruito nel 1915, per la parte meccanica dalla società
Ernesto Breda e per quella elettrica dalla società Galileo
Ferraris su licenza AEG - Thomson-Houston. Faceva parte di
un gruppo di quattro unità, messe in esercizio con
l’attivazione del primo tronco della linea Roma Genazzano
nel 1916, per poi proseguire il servizio su tutta la linea e
sulle sue diramazioni. Nel 1960 fu operata una parziale
modifica, che portò all’abolizione della porta frontale
sostituita dal vistoso vetro unico per le cabine di guida.
Dal 1983, alla chiusura del servizio extraurbano, ha
continuato a fare servizio per i treni cantiere ed il traino
di convogli guasti. Un analogo locomotore, matricola n. 04,
è esposto presso la Ferrovia - Museo della Stazione di
Colonna.
Il locomotore n.
1 della Roma - Fiuggi - Frosinone, e ...
... l'interno
della cabina di guida.
I carri per le merci
All’interno del Museo sono esposti alcuni
mezzi tecnici: un piccolo carrello della linea aerea della
Ferrovia Roma - Pantano e un carro merci delle Tramvie
Castelli Romani STFER (poi STEFER), proveniente dal Deposito
di via Appia. Il carro merci fu ricostruito nel 1951 nelle
officine aziendali dagli stessi operai della STEFER
riutilizzando residui del dopo guerra. Il rotabile, oltre
alle necessità interne al servizio, venne anche
utilizzato, attaccato in coda ai normali treni viaggiatori,
per il trasporto di ortaggi, frutta e carbonella che
venivano caricati dagli stessi passeggeri della linea Rocca
di Papa - Roma.
Carro pianale e
carrello per la linea aerea della ferrovia Roma-Pantano.
L’elettromotrice n. 70 del Servizio
Tramviario Extraurbano STEFER
L’elettromotrice n. 70, utilizzata per il
servizio extraurbano della linea dei Castelli Romani, fu
realizzata nel 1912 per la STFER dalle Officine San Giorgio
di Pistoia (per la parte meccanica) e dalla Thomson-Houston
(per la parte elettrica). Le vetture originarie,
elegantemente rifinite in legno, avevano un lucernario
superiore.
Nel 1958 furono interamente ricostruite in
metallo, con finestrini in lega leggera. Il tram n. 70 si
fermò definitivamente, come tutto il materiale rotabile
delle Tramvie Castelli Romani, il 15 febbraio 1980, fatidica
data della cessazione del servizio tramviario Termini -
Cinecittà.
Elettromotrice n.
70 del Servizio Tramviario Extraurbano STEFER.
Interno della
Elettromotrice n. 70 STEFER.
L’ex Biglietteria Estiva della Ferrovia
Roma-Lido
Per concludere la visita al Polo Museale,
il nostro motivo d’orgoglio è l’ex biglietteria estiva della
Ferrovia Roma - Lido. Questo ristretto locale, collocato fra
il locomotore n. 01 ed il Piazzale Ostiense entrava in
funzione con la bella stagione, per smaltire più velocemente
i numerosi viaggiatori diretti al mare di Ostia. Il locale,
oggi completamente restaurato, si presenta come sede di una
piccola ma “grande” esposizione permanente inerente quasi
totalmente la storia della Ferrovia Roma - Lido.
All’interno
è obbligatorio soffermarsi ad ammirare i progetti originali
della Stazione di Ostia, con la sigla autografa
dell’architetto Marcello Piacentini, datati dicembre 1919.
Non vanno sottovalutate le foto, gli orari di servizio della
Ferrovia Roma - Lido, tra quali quello del 10 agosto 1924, i
titoli di viaggio, le pinzatrici, i libretti di controllo
dei locomotori e i voltametri.
All'interno della
ex Biglietteria Estiva è stato allestita una piccola
esposizione di cimeli.
Il plastico ferroviario
Il plastico è stato donato al Museo dalla
famiglia Urbinati ed è ubicato, al piano terra, all’interno
del fabbricato della stazione della Ferrovia Roma - Ostia.
L’impianto risale agli anni ‘50 ed è perfettamente
funzionante. È stato realizzato dall’lng. Alessandro
Urbinati, figlio del più famoso Mario, il geniale inventore
della “giostra” del tram che da lui ha preso il nome. Il
paesaggio rappresentato è quello sardo dell’impianto
idroelettrico di Osilo, immerso in uno schema ferroviario
che pur con una certa semplicità, si fa comunque ammirare
per la sua originalità. Del resto, all’epoca in cui fu
realizzato, i materiali per il modellismo non erano davvero
assortiti ed il modellista si è dovuto inventare soluzioni
singolari per realizzare alcuni particolari, cosa che, in
alcuni casi, è consuetudine ancora oggi per i modellisti
ferroviari.
I mezzi esposti presso il polo museale ATAC di
Roma, insieme alla raccolta dei veicoli storici della
Ferrovia - Museo della Stazione di Colonna (al riguardo
vedasi l’articolo, del 14/03/2010, di Gennaro Fiorentino
nella sezione Musei del Sito del Clamfer), sono sicuramente
una importante testimonianza della storia del trasporto
pubblico locale su ferro di Roma e del suo hinterland,
e meritano, entrambe le realtà espositive, una visita da
parte dell’appasionato di trasporti.
Due vedute del plastico realizzato
dall'Ing. Alessandro Urbinati. |