Testo e foto di Antonio Bertagnin

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Il Polo Museale ATAC di Roma ricopre un ruolo importante tra le realtà museali italiane riguardanti il settore dei trasporti su ferro e, nonostante il poco spazio disponibile per l’allestimento, è una significativa testimonianza dell’evoluzione del trasporto ferroviario locale e tramviario di Roma e del suo hinterland.

Il museo è stato inaugurato nel Settembre del 2004 dall’ATAC, la “Azienda Trasporti Autoferrotranviari del Comune” di Roma, oggi società “in house” concessionaria del trasporto publico locale e della gestione della sosta tariffaria del Comune di Roma.

L’esposizione museale si trova all’interno dell’area della stazione “Porta San Paolo” della ferrovia Roma - Lido accanto alla stazione “Piramide” della linea B della metropolitana di Roma e l’ingresso si trova in Via Bartolomeo Bossi, all’angolo di Via Ostiense.

I locomotori ed i tram storici, restaurati grazie anche alla passione del personale aziendale dell’ATAC, sono stati sottratti al degrado ineluttabile del tempo ed all’oblio della memoria diventando testimonianze concrete che, unitamente agli oggetti rappresentativi “de mestiere”, ai biglietti, ai documenti cartacei, alle fotografie in bianco e nero ed ai loghi delle azienda che si sono succedute nel corso degli anni, descrivono la storia delle tramvie romane e delle ferrovie del Lazio in concessione.

L’esposizione dei rotabili è organizzata tutta all’aperto (con gli effetti delle intemperie e le relative conseguenze sul materiale esposto) in un giardino ricco di palme, pini e piante mediterranee che rendono piacevole la visita.

La vicinanza della Ferrovia Roma - Lido caratterizza il Polo Museale ATAC creando un collegamento visivo tra il presente ed il passato. Inoltre, ed è un valore aggiunto alla esposizione, il Museo è inserito in un contesto storico di tutto rispetto in quanto delimitato dalla presenza della Piramide Cestia, dal Museo della Liberazione, dalla Centrale Montemartini (dove è esposto il Treno del Papa PIO IX - vedi articolo del 21/03/2018 nella sezione Musei Ferroviari del sito del Clamfer) e dal Cimitero Acattolico di Roma.

La stazione di Porta San Paolo della Ferrovia Roma - Ostia Lido.

L’esposizione dei rotabili è organizzata tutta all’aperto.

I ROTABILI ESPOSTI

La raccolta dei mezzi esposti al Polo Museale ATAC è composta, complessivamente, da sette rotabili che rappresentano un significativo spaccato della storia dei trasporti pubblici su ferro di Roma. Essi sono:

Il tram n. 404 del servizio tramviario urbano STEFER

Il tram 404 è posizionato all’ingresso dell’area museale e con la sua livrea bianco e blu colpisce immediatamente l’attenzione dei visitatori. La vettura tramviaria fu costruita nel 1939 dalle Officine Meccaniche della Stanga di Padova con l’equipaggiamento elettrico fornito dalla TIBB - Tecnomasio Italiano Brown Boveri, e nel 1941 entrò a far parte del parco vetture della società STFER, poi STEFER (Società delle Tramvie e Ferrovie Elettriche di Roma).

Il “design” del tram scaturisce fortemente dalla corrente architettonica del razionalismo italiano che nel nostro Paese si sviluppò negli anni Venti e Trenta del XX secolo in collegamento con il Movimento Moderno internazionale, seguendo i principi del funzionalismo e proseguendo, in vario modo, sino agli anni Settanta dello scorso secolo.

L’ampia finestratura, che avvolge la vettura quasi come un nastro continuo, è uno degli elementi fortemente caratterizzanti del tram n. 404. Ma la novità tecnica più importante introdotta all’epoca della costruzione del veicolo, e poi ripresa ed utlizzata fino ai nostri giorni nei più recenti tram, è il meccanismo che permette il movimento rotatorio tra le due semicasse del veicolo, denominato “giostra”, progettato dall’Ingegnere Mario Urbinati.

Ricordiamo che l’Ingegnere Mario Urbinati (Bologna, 18 ottobre 1885 - Roma, 24 maggio 1964) è stato Dirigente della STEFER ed anche dell’ATAC, ed è noto in Italia e nel mondo, appunto, per aver inventato la “giostra Urbinati”.

Il tram n. 404 fu utilizzato sui servizi urbani di Roma delle Tramvie Castelli Romani, in particolare sulla linea “Termini - Cinecittà”, come pure sul servizio limitato e deviato Cinecittà - Piazza Vittorio. È rimasto in attività fino alla cessazione del servizio tramviario Termini - Cinecittà (15 febbraio 1980) resosi necessario per l’entrata in funzione della linea “A” della Metropolitana di Roma.

Un altro esemplare di tram analogo alla vettura n. 404 è la vettura n. 402, esposta presso la raccolta privata del compianto Sig. Giuseppe Arena fondatore della Ferrovia - Museo della Stazione di Colonna, nei pressi di Roma sulla Via Casilina.

Il tram 404, dalla livrea bianco e blu, è posizionato all’ingresso dell’area museale.

L'interno del tram 404 risulta molto luminoso per l'ampia finestratura che lo avvolge.

ll locomotore n. 05 della Ferrovia Roma - Lido di Ostia

Il locomotore è entrato in servizio il 19 novembre del 1925 sulla linea ferroviaria a scartamento ordinario che collega Roma con il Lido di Ostia (oggi ferrovia con caratteristiche tecniche di carattere suburbano) e che ha la stazione capolinea romana proprio a fianco del sito muesaele ATAC.

Il locomotore 05 (numero di fabbrica 1724), fu costruito per la SEFI (Società Elettro Ferroviaria Italiana) nel 1922 dalle Ditte Carminati & Toselli e Tecnomasio Italiano Brown Boveri. Dopo l’ultimo restauro è tornato ai suoi colori originali: marrone “Isabella” e beige “sabbia” molto simili al “Castano” ed “Isabella” utilizzati dalle Ferrovie dello Stato per i propri rotabili fino a circa il 1960, quando lo schema fu semplificato con l’adozione del solo colore “Castano”. Il locomotore 5, danneggiato durante gli eventi della II Guerra Mondiale, fu il primo ad essere completamente “ricostruito” nel 1945 nelle officine aziendali della Magliana e rimesso in esercizio nel 1947, assumendo il nuovo numero di matricola 05.

Nel 1986, il rotabile fu nuovamente sottoposto a ricostruzione e parziale modifica dell’equipaggiamento di trazione; fu rimesso in servizio il 12 Settembre 1987, sino all’immissione di materiale di nuova generazione: l’ultimo collaudo avvenne il 17 Marzo del 1995.

Il locomotore n. 05 e la targa apposta sullo stesso.

L’elettromotrice ECD21 della Ferrovia Roma - Civitacastellana - Viterbo

Accanto alla gru dell’ex scalo merci della ferrovia Roma - Ostia è posizionata l’elettromotrice ECD21. Il primo gruppo di questi veicoli materiali, rappresentativi della Ferrovia Roma - Civitacastellana - Viterbo, comprendeva 10 unità (numerate da 21 a 30) indicate con il prefisso “ECD” ( E= elettromotrice, C= terza classe, D= bagagliaio).

Questi veicoli vennero costruiti nel 1931 dalle Officine Meccaniche della Stanga di Padova per la parte meccanica e dal Tibb, Tecnomasio Italiano Brown Boveri di Milano; per quella elettrica, su ordinativo della Società Romana per le Ferrovie del Nord (S.R.F.N.), subentrata alla precedente Società Anonima della Tranvia Roma - Civitacastellana - Viterbo, Società che gestiva la ferrotramvia in questione dal 1906.

L’elettromotrice ECD21, al suo interno presenta caratteristici arredamenti in legno che si presentano ancora in in buono stato. Sulla fiancata esterna del veicolo si nota la cassetta postale delle Regie Poste, una vera e propria buca postale itinerante sul territorio che raccoglieva la corrispondenza nelle stazioni lungo il tragitto della ferrovia.

L'Elettromotrice ECD21. Si noti la cassetta postale sulla fiancata.

Visione dell'interno dell'Elettromotrice ECD21.

Il locomotore n. 01 della Ferrovia Roma – Fiuggi – Frosinone.

Il locomotore provenie dalla ferrovia, a scartamento ridotto 950 mm, Roma- Fiuggi –Frosinone e derivazioni, ed è stato restaurato nel 2014. La ferrovia Roma - Fiuggi - Frosinone, lunga 137 km, fu aperta al traffico nel 1917 ed oggi ne rimane in servizio solo il tratto urbano di Roma compreso tra la stazione di Roma Laziali e la stazione di Centocelle per una estesa di circa 6,00 km.

Oggi la breve tratta in esercizio è stata declassata (da ferrovia a tramvia) dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’originario tracciato della ferrovia si snodava tra i più belli scenari dal punto di vista paesaggistico, attraversando la campagna romana, l’elegante città termale di Fiuggi, fino alla Ciociaria.

Il locomotore n. 01 fu costruito nel 1915, per la parte meccanica dalla società Ernesto Breda e per quella elettrica dalla società Galileo Ferraris su licenza AEG - Thomson-Houston. Faceva parte di un gruppo di quattro unità, messe in esercizio con l’attivazione del primo tronco della linea Roma Genazzano nel 1916, per poi proseguire il servizio su tutta la linea e sulle sue diramazioni. Nel 1960 fu operata una parziale modifica, che portò all’abolizione della porta frontale sostituita dal vistoso vetro unico per le cabine di guida. Dal 1983, alla chiusura del servizio extraurbano, ha continuato a fare servizio per i treni cantiere ed il traino di convogli guasti. Un analogo locomotore, matricola n. 04, è esposto presso la Ferrovia - Museo della Stazione di Colonna.

Il locomotore n. 1 della Roma - Fiuggi - Frosinone, e ...

... l'interno della cabina di guida.

I carri per le merci

All’interno del Museo sono esposti alcuni mezzi tecnici: un piccolo carrello della linea aerea della Ferrovia Roma -  Pantano e un carro merci delle Tramvie Castelli Romani STFER (poi STEFER), proveniente dal Deposito di via Appia. Il carro merci fu ricostruito nel 1951 nelle officine aziendali dagli stessi operai della STEFER riutilizzando residui del dopo guerra. Il rotabile, oltre alle necessità interne al servizio, venne anche utilizzato, attaccato in coda ai normali treni viaggiatori, per il trasporto di ortaggi, frutta e carbonella che venivano caricati dagli stessi passeggeri della linea Rocca di Papa - Roma.

Carro pianale e carrello per la linea aerea della ferrovia Roma-Pantano.

L’elettromotrice n. 70 del Servizio Tramviario Extraurbano STEFER

L’elettromotrice n. 70, utilizzata per il servizio extraurbano della linea dei Castelli Romani, fu realizzata nel 1912 per la STFER dalle Officine San Giorgio di Pistoia (per la parte meccanica) e dalla Thomson-Houston (per la parte elettrica). Le vetture originarie, elegantemente rifinite in legno, avevano un lucernario superiore.

Nel 1958 furono interamente ricostruite in metallo, con finestrini in lega leggera. Il tram n. 70 si fermò definitivamente, come tutto il materiale rotabile delle Tramvie Castelli Romani, il 15 febbraio 1980, fatidica data della cessazione del servizio tramviario Termini - Cinecittà.

Elettromotrice n. 70 del Servizio Tramviario Extraurbano STEFER.

Interno della Elettromotrice n. 70 STEFER.

L’ex Biglietteria Estiva della Ferrovia Roma-Lido

Per concludere la visita al Polo Museale, il nostro motivo d’orgoglio è l’ex biglietteria estiva della Ferrovia Roma - Lido. Questo ristretto locale, collocato fra il locomotore n. 01 ed il Piazzale Ostiense entrava in funzione con la bella stagione, per smaltire più velocemente i numerosi viaggiatori diretti al mare di Ostia. Il locale, oggi completamente restaurato, si presenta come sede di una piccola ma “grande” esposizione permanente inerente quasi totalmente la storia della Ferrovia Roma - Lido.

All’interno è obbligatorio soffermarsi ad ammirare i progetti originali della Stazione di Ostia, con la sigla autografa dell’architetto Marcello Piacentini, datati dicembre 1919. Non vanno sottovalutate le foto, gli orari di servizio della Ferrovia Roma - Lido, tra quali quello del 10 agosto 1924, i titoli di viaggio, le pinzatrici, i libretti di controllo dei locomotori e i voltametri.

  

All'interno della ex Biglietteria Estiva è stato allestita una piccola esposizione di cimeli.

Il plastico ferroviario

Il plastico è stato donato al Museo dalla famiglia Urbinati ed è ubicato, al piano terra, all’interno del fabbricato della stazione della Ferrovia Roma - Ostia. L’impianto risale agli anni ‘50 ed è perfettamente funzionante. È stato realizzato dall’lng. Alessandro Urbinati, figlio del più famoso Mario, il geniale inventore della “giostra” del tram che da lui ha preso il nome. Il paesaggio rappresentato è quello sardo dell’impianto idroelettrico di Osilo, immerso in uno schema ferroviario che pur con una certa semplicità, si fa comunque ammirare per la sua originalità. Del resto, all’epoca in cui fu realizzato, i materiali per il modellismo non erano davvero assortiti ed il modellista si è dovuto inventare soluzioni singolari per realizzare alcuni particolari, cosa che, in alcuni casi, è consuetudine ancora oggi per i modellisti ferroviari.

I mezzi esposti presso il polo museale ATAC di Roma, insieme alla raccolta dei veicoli storici della Ferrovia - Museo della Stazione di Colonna (al riguardo vedasi l’articolo, del 14/03/2010, di Gennaro Fiorentino nella sezione Musei del Sito del Clamfer), sono sicuramente una importante testimonianza della storia del trasporto pubblico locale su ferro di Roma e del suo hinterland, e meritano, entrambe le realtà espositive, una visita da parte dell’appasionato di trasporti.

Due vedute del plastico realizzato dall'Ing. Alessandro Urbinati.

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