Testo e foto di Gennaro Fiorentino

 

chiudi la pagina

Montesilvano è una graziosa cittadina posta a Nord di Pescara. Nell’ultimo trentennio ha assunto una fisionomia sempre più turistica grazie alla presenza di un bel litorale affacciato sul Mar Adriatico ed ad un’organizzazione alberghiera di prim’ordine. Tant’è che essa è altresì sede prescelta di innumerevoli e frequenti congressi medici e scientifici.

A questo meritato successo contribuiscono gli ottimi collegamenti sia ferroviari con la linea Bari-Ancona, nonché con l’adiacente autostrada Adriatica e nondimeno con il vicino aeroporto di Pescara.

Ma la frequentata stazione balneare ha anche un’altra interessante particolarità specialmente per gli appassionati del mondo ferroviario: il Museo del Treno. Esso è nato una decina di anni fa per il forte desiderio di un gruppo di appassionati con l’indispensabile e costante patrocinio delle autorità territoriali. Alla realizzazione del sogno dei soci della ACAF (Associazione Culturale Amici Ferrovie), non ha potuto essere estranea la disponibilità degli Enti FS, Trenitalia e RFI per l’utilizzo delle aree esterne ed interne della stazione ferroviaria, sedi delle esposizioni museali.

Infatti un particolare fondamentale che non ho ancora riferito, è quello che il Museo utilizza il dismesso scalo merci della stazione di Montesilvano per il parcheggio dei veicoli; ed un ampio locale sottoposto al FV per la mostra permanente modellistica nonché sede dell’Associazione. Tale edificio ha avuto una ricostruzione che ha comportato un innalzamento della quota del ferro e dello stesso fabbricato, in occasione del riassetto di tutta l’area grazie ai grandi lavori che portarono alla creazione dei nuovi impianti ferroviari della vicina Pescara. In questa guisa è stata ricavata la sede sociale dell’ACAF, realizzando quello che potrebbe essere il sogno di ogni Club ferroviario: avere la sede in una stazione, dove poter discutere e lavorare ascoltando di tanto in tanto, il piacevole e corroborante frastuono dei treni che passano.

Sono stato introdotto ed assistito nella visita di questo autentico gioiellino, da una guida d’eccezione: il signor (ma oserei dire l’amico) Dino Di Nicola; uno, ma non unico, motore di questo dinamico ed effervescente sodalizio. Nella sede sociale, non immaginatevi la presenza di faldoni e scrivanie. Qui la burocrazia è quasi bandita e sostituita dal grande fervore di stare insieme per “fare”.

Nella sede troverete invece vetrine, plastici e diorami con tanti e tanti modelli che renderanno imbarazzante la scelta del dove destinare la propria attenzione. Non manca il diorama con elettromotrice a tema, della dismessa stazione della ferrovia per Penne (già ammirato peraltro ad Avezzano 2011) ed a cui l’ACAF si è fatta promotrice di dedicare l’edizione di un ponderoso libro di successo. La sala è arricchita altresì da numerosi oggetti e documenti di origine ferroviaria.

Ovviamente il piatto forte del Museo è offerto dalla parata dei rotabili ospitati, come detto, ai lati della ribalta dell’ormai dismesso scalo merci.  La visita è introdotta da un monumento scultoreo dedicato ai caduti sul lavoro, realizzato con oggetti ferroviari riciclati e riutilizzati con gusto e senso artistico. Quindi si supera la sbarra di un passaggio a livello che delimita idealmente la galleria dei veicoli come pure con la seconda sbarra posta in fondo, se ne definisce la conclusione. L’impianto proviene dalla località “Fontanelle” della linea Pescara-Sulmona.

Scorcio del Plastico sociale con la piccola stazione di "Montechiaro".

Il vecchio scalo della stazione di Montesilvano adibito al ricovero dei rotabili del Museo.

Il singolare monumento che l'ACAF ha voluto dedicare alle "vittime della rotaia".

All’ingresso del percorso, sulla destra, è in sosta la loco tender 940.052 classe 1924, prodotta a Milano nelle Officine Meccaniche (foto del testo). Concluse la sua carriera sul finire degli anni ’70, sulle impervie linee abruzzesi.  Segue una serie di quattro carri tipo F di costruttori vari. Essi, restaurati con cura per la parte esterna, ospitano all’interno ora la sala video utilizzata durante le frequenti visite scolastiche e collettive in genere, per fornire informazioni propedeutiche alla visita; ora una serie di interessanti oggetti di cultura ferroviaria.

  

Oggetti di cultura ferroviaria ospitati all'interno dei carri.

Dei quattro, uno in particolare si fa notare per la sua singolarità. E’ infatti privo di freni sostituiti per così dire, dalla garitta del frenatore; e con i respingenti a bovolo. Questi elementi lo farebbero datare negli anni precedenti alla seconda guerra mondiale e pertanto di certo utilizzato per i viaggi senza ritorno che trasferirono tanti sventurati verso i lager nazisti. Uno di questi carri ospita una singolare postazione che ricostruisce il posto di condotta di un locomotore E 636.  E’ altresì possibile, con l’ausilio di opportuno e sincrono video, simularne la guida. Ciò è molto apprezzato dai visitatori, specialmente quelli più piccoli.

Il simulatore di guida di un locomotore E 636 ricostruito all'interno di un carro.

Non mancano due bagagliai-postali in lamiera (Foto 9). Il primo accoglie una minuta ricostruzione dell’attività che vi si svolgeva quando espletava il suo quotidiano ed umile lavoro in coda a treni più o meno veloci, nella raccolta e nello smistamento della corrispondenza. Vi si possono ammirare il posto di lavoro del corriere postale con il caratteristico scaffale “ad alveare”, varie divise, una stufa per riscaldare le fredde notti invernali e il cosiddetto “luogo di decenza alla turca”.

Il secondo bagagliaio-postale è invece utilizzato per le riunioni sociali del sodalizio con opportuna attrezzatura che consente altresì di preparare piccoli ristori frugali o un caffettino volante.

Alla fine dell’itinerario fa bella mostra un automotore da manovra, il Badoni 245.001 del 1964, di recente acquisizione e restauro, davvero in ottime condizioni tant’è che l’immaginazione porta a pensare che possa da un momento all’altro partire con il suo caratteristico brontolio di motore diesel.

Bagagliaio-postale utilizzato per le riunioni sociali.

Interno del diesel Badoni D 245.001 risalente al 1964.

In un’area recintata e per il momento non visitabile, sostano due relativamente moderni, vagoni postali a carrelli. La mia illustre guida mi spiega che essi sono arrivati da non molto e che attendono una bonifica ed un restauro, prima di poterli inserire nella visita. Questi interventi siamo certi che in un futuro prossimo non mancheranno, considerando l’entusiasmo e l’amore per le ferrovie, che animano i soci ACAF.

Anche i dispositivi di segnalamento sono significativamente rappresentati. Del passaggio a livello già abbiamo detto. Da aggiungere una colonna idraulica per l’alimentazione idrica delle locomotive proveniente dalla stazione di Cansano (AP) ed un segnale ad ala dalla stazione di Carovilli (IS).

Attualmente la Presidenza dell’ACAF è affidata all’ing. Antonello Lato. Ogni anno, il primo week-end di settembre, essa si cura di organizzare una Mostra modellistica e concomitante borsa scambio, presso un rinomato hotel sul lungomare di Montesilvano.

Il sito è visitabile la domenica mattina oppure il lunedì pomeriggio.

Una simpatica iniziativa dell'ACAF: rilascio di biglietti personalizzati ai visitatori!

Quelli in figura sono stati donati al Presidente del Clamfer Antonio Gamboni in occasione della sua visita nell'agosto 2012.

 

Recapiti per informazioni:

telefono cellulare 3479826679

sito www.acaf.montesilvano.com

e-mail info@acaf-montesilvano.com      

 

chiudi la pagina