di Gennaro Fiorentino

 

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A tutti quelli che amano visitare le capitali europee, raccomandiamo un viaggio a Budapest, capitale dell'Ungheria. Essa è una città bellissima posta sulle rive del fiume Danubio che non vi lesinerà sorprese ed emozioni. Anche l'appassionato di ferrovie sarà molto contento di scoprirvi tante attrattive: dalla ferrovia dei pionieri (unica al mondo gestita e condotta da bambini) alla linea a cremagliera per accedervi, oltre ad una fitta rete di tram ed ad un moderno Museo Ferroviario chiamato Fusti. Proprio di quest'ultimo vogliamo parlare in queste brevi note.

 

Esso è stato inaugurato nel 2000 e si chiama ufficialmente "Parco ferroviario Fusti" (vedi logo). Quest'ultima parola significa in lingua locale "fumoso" quasi a voler svelare il primitivo utilizzo di questa zona. Essa, posta ad alcuni chilometri dalla famosa stazione di Nyugati, serviva per mettere sotto pressione le locomotive che avrebbero preso servizio in testa ai treni rapidi ed internazionali. Immaginate che la struttura poteva ospitare fino a 200 locomotive. Purtroppo i bombardamenti dell'ultima guerra, arrecarono notevoli danni ai padiglioni e l'avvento della trazione elettrica fece il resto. Insomma il complesso, con i suoi 12 ettari di superficie, versava in uno stato di degrado ed abbandono quando, alla fine degli anni '90, si pensò alla sua conversione in struttura museale. L'obiettivo era di costruire un museo ferroviario che raccontasse la storia delle ferrovie ungheresi (MAV) con l'esposizione di oltre 100 esemplari per lo più in grado di funzionare ancora.

 

 

foto 1 - automotrice a gasolio del 1932

 

La visita del Museo comincia dalla stazione di Nyugati (costruita da Eiffel) in quanto il trasferimento dei visitatori al Museo avviene con un automotrice a gasolio del 1932 (foto 1). Esiste anche un servizio di autobus pubblico, ma chi rinunzierebbe a fare una passeggiata in questa vecchia gloria per recarsi al Museo? L'ingresso costa il corrispondente di 4 euro da pagare in valuta locale.

L'originalità di questo Museo è data dalla sensazione di trovarsi in un deposito nel pieno delle sue attività all'epoca del vapore. Infatti il primo impatto non ci mostra padiglioni con locomotive immobili in uno stato di surreale impeccabile aspetto fisico, ma un discreto via-vai di mezzi nel pieno delle loro funzioni. Questo movimento si deve ad una serie di circostanze che conferiscono a questo complesso una sua originalità che lo distingue dai più blasonati "colleghi". Penso a York (GB), Mulhouse (F), Luzern (CH) ed alla stessa nostrana Pietrarsa.

A Fusti invece ci sono varie opportunità di far muovere una macchina. Basti pensare al noleggio, alla scuola di condotta, alle brevi trasferte che vengono proposte ai visitatori oppure alle passeggiate che vengono effettuate durante il giorno con singolarissime auto su rotaie (foto 2).

 

 

foto 2 - una singolarissima auto che si muove su rotaie

 

   Entrando, il primo edificio che ci viene incontro, è il grande deposito dotato di piattaforma girevole, perfettamente funzionante, e con la sua grande parata di locomotive e carrozze (foto 3).

Come si può comprendere da quanto esposto, ripetute visite ci metteranno in grado di vedere un'esposizione  sempre diversa considerato la dinamicità del sito. Non c'è che l'imbarazzo della scelta delle cose da fotografare. Tra le tante locomotive proponiamo la foto di uno degli ultimi esemplari dell'era del vapore: la 520.034 (foto 4).  Malgrado il suo peso (circa 80 ton. la sola motrice) poteva raggiungere una velocità di circa 80 km., caratteristica che la rese molto adatta per i servizi rapidi ed internazionali. La locomotiva prestò servizio dal 1942 al 1972.

   

Come pure al coperto del deposito un altro esemplare emblematico della ricchezza della collezione, è la locomotiva diesel M61 rappresentante del lento ma inesorabile abbandono della trazione a vapore (foto 5). Spostandoci sull'area all'aperto, si possono ammirare varie carrozze ed un numero infinito di carri da cantiere nonché un'attrezzata postazione per il movimento del carbone (foto 6). Vediamo innanzitutto una curiosa automotrice degli anni '60 in una sgargiante livrea rossa (foto 7).

 

 

foto 4 - Locomotiva 520.034

foto 5 - Locomotiva diesel M 61

foto 6 - L'attrezzata postazione per il movimento del carbone

foto 7 - Automotrice anni '60 in livrea bicolore

foto 8 - Il potente spazzaneve ad elica

Troviamo quindi una potente spazzaneve attrezzata di tutto punto ed inglobata in una vettura per alloggiare il personale di scorta (foto 8).

Infine una carrozza postale dismessa, conclude la nostra visita. Essa accoglie un piccolo negozio di souvenir ed una serie di accurati plastici che rappresentano scenette con mezzi di trasporto tratti dalla realtà quotidiana di Budapest (foto 9).

Di recente la direzione del Museo ha deciso di porre in servizio attivo anche un allegro tram a due piani a trazione ippica per la gioia dei bambini e dei loro genitori.

La nostra ispezione volge al termine e speriamo che la nostra descrizione, certamente non esaustiva, vi abbia ispirato un viaggio verso la capitale dell'Ungheria. Allora buon viaggio: una cartolina alla redazione spedita da Fusti, di sicuro compenserà la nostra piccola fatica.

Credits:

Foto n.1 istituzionale

Foto n. 7 da cartolina (collezione G. Fiorentino)

Le altre © Gennaro Fiorentino

Per ulteriori informazioni:

http://www.mavnosztalgia.hu/en/menu/102

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