L’immagine di copertina, punto di
partenza dell’indagine, mostra che il
disastro avvenne nelle ore notturne. Nella didascalia si legge: “L’accidente ferroviario,
avvenuto sulla linea Roma-Napoli, tra le
stazioni di Pofi e di Ceprano è di una gravità
grandissima, sia pel numero dei feriti che per i
danni subiti dal materiale. Per fortuna però non
si sono avuti morti e i feriti sono quasi tutti
guariti”. Dunque: direzione Roma-Napoli, tra le
stazioni di Pofi e Ceprano (1° indizio).
La quarta di copertina de "Il Mattino
Illustrato" del 1° dicembre 1905.
Per individuare il
convoglio interessato ho consultato “L’Indicatore
Ufficiale delle Strade Ferrate” del dicembre
1902, documento più prossimo
all’anno dell’incidente. Da esso si apprende che
da Roma vi erano soltanto due treni con transito
notturno a Ceprano: il diretto n. 91 delle 18,50
che attraversava la zona interessata alle ore
21,09 e il misto n. 241 delle16,40 in arrivo a
Ceprano alle 20,38 (2° indizio).
“L’Indicatore Ufficiale delle Strade Ferrate”
del 1° dicembre 1902
con evidenziate in verde le stazioni di Pofi e
Ceprano ed in rosso i convogli interessati.
Ma ciò non è
sufficiente, occorrono altre indicazioni da
trarre dalle foto interne del settimanale. A
questo punto viene in aiuto un’altra
immagine: quella che mostra i feriti in barella
con due vetture sullo sfondo. La carrozza di
sinistra corrisponde ad una tre assi di seconda
classe con ritirata e garitta del frenatore
mentre quella di destra, osservando bene,
sembrerebbe una ristorante con doghe in legno
dal tipico profilo delle CIWL. Confrontando
questa osservazione con quanto scritto
sull’Orario, dovrebbe essere la WR in
composizione al treno n. 91 che, tra l’altro,
aveva solo carrozze di prima e seconda classe
(3° indizio).
"I feriti nelle barelle"
La carrozza di sinistra è una seconda classe
con ritirata e garitta frenatore
in servizio sui treni diretti della Rete
Mediterranea.
Disegno della carrozza di seconda classe con ritirata e
garitta frenatore della Rete Mediterranea
che, nella foto in alto, è vista dal lato opposto.
Un’ulteriore osservazione:
non è avvenuto un urto frontale tra due convogli
ma vi è stato un tamponamento da parte di un
treno trainato dalla locomotiva RM 1138 che si è
letteralmente infilata in una carrozza di terza
classe. Da una breve ricerca si evince che la RM
1138, una 2-2-0 dal nome “EPIMENIDE”, era una
locomotiva per treni veloci ovvero ‘diretti’ (4°
indizio).
"Pochi minuti dopo lo scontro. La locomotiva
1138 incastrata nel vagone investito"
Per provocare un simile danno al primo vagone
credo che il macchinista della 1138 abbia
frenato in extremis.
Ancora dall’Orario: alle ore 21,09 a Ceprano
doveva avvenire la coincidenza del misto n. 241
in partenza da Roma alle ore 16,40 ed in arrivo
alle ore 20,38. Da uno sguardo alle sottostanti
immagini, poi, si vede che è letteralmente distrutta non la
prima vettura che è entrata in contatto diretto
con la locomotiva, ma solo la seconda.
Possiamo allora ipotizzare che fosse una terza
classe tutta in legno e, pertanto, la più
vulnerabile. Ed ancora, le tre vetture isolate
sul binario appartenevano al misto n. 241 che
terminava la corsa a Ceprano e qui ne cedeva
alcune da agganciarsi al diretto n. 91?
Probabilmente
sì (5° indizio).
"Mentre si lavora per liberare la locomotiva"
e
...
"La locomotiva 1138 libera"
Nelle due foto è visibile lo spazio tra le due
vetture lasciato libero dalla carrozza andata in
frantumi.
Quel che resta della carrozza andata
completamente distrutta. |