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Repubblica Centroafricana: centenario della morte di Rowland Hill - 1979 |
Filatelia e Treni
di Silvio Bernardi |
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Non è facile consigliare chi, per la prima volta, si affaccia all'affascinante mondo della filatelia su quale tipo di collezione fermare la propria attenzione. Dato il grandissimo numero di francobolli esistenti (c'è chi ne ha calcolati 280.000) è necessario limitare la propria scelta ad un settore specifico della filatelia: si avrà così la collezione tematica. Il soggetto della "tematica" è molto personale c'è chi si ferma alla fauna, chi alla flora, allo sport in genere, alla scienza, all'arte, alla tecnica, ai mezzi di trasporto, ecc. E poi ci sono anche coloro che personalizzano la propria scelta collezionando, per ciascuna tematica, un particolare aspetto di questa. Ad esempio, della fauna fermano la propria attenzione ai pesci, dell'arte a quella pittorica, dei mezzi di trasporto a quella dei treni. E così con un discorso introduttivo, che dà molto sul vago, entriamo subdolamente in quella parte che ci interessa da vicino: la tematica "mezzi di trasporto" con esclusivo "pallino" per i treni. Come fare? Bisognerà rivolgersi ad un ottimo negozio di filatelia che dia perciò massima garanzia di serietà e chiedere, versando un minimo anticipo, le serie riguardanti i treni. L'interessato poi, una volta al mese o ogni due mesi, passerà dal negozio per ritirare tutto il materiale che nel frattempo sarà uscito dai Poligrafici dei vari Paesi dell'area mondiale. Un consiglio: non dimenticate di far visita periodica al vostro filatelico di fiducia per evitare spiacevoli sorprese che consistono nel dovere, ad esempio, ritirare serie di francobolli pagando somme elevate se la visita viene fatta una volta all'anno! Certamente però per iniziare una tematica così affascinante bisogna innanzitutto mettere da parte il pensiero di realizzare guadagni speculativi se un giorno si decidesse di alienare l'intera collezione. Quindi ci si deve accostare al collezionismo tematico per pura passione senza mai pensare dei propri francobolli come ad una sorta di potenziale riserva valutaria via via crescente ed in qualunque momento convertibile in moneta contante. In ogni caso sarà bene ricordare che ogni forma di speculazione è destinata prima o poi a sgonfiarsi ed il crac che colpì negli anni 60 la filatelia italiana ne è stata una conferma validissima. Ma ritorniamo ai nostri treni. Moltissimi Paesi stranieri, privi di serietà filatelica, riversano in buona misura, anche in Italia, serie di francobolli a soggetto ferroviario. |
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Repubblica del Niger: La locomotiva Rocket - 1980 | Bulgaria: Serie di cinque valori - 1984 | |
Il risultato da un punto di vista puramente estetico è positivo: il collezionista ha il piacere di poter catalogare numerosi francobolli dall'aspetto per lo più piacevoli riproducenti locomotive dai nomi fascinosi come la Pen-y-darren, la Rocket, la Bayard. Ogni vignetta fa sognare il più realista fra gli amatori del fermodellismo. E poi, diciamolo pure, il francobollo è un mezzo validissimo per far accostare al modellismo ferroviario i giovanissimi che attraverso ricerche storiche insite nella storia dei Paesi che emettono questa tematica si trovano, loro malgrado, coinvolti tra i ruotismi (si fa per dire!) di una locomotiva. Da un punto di vista esclusivamente economico, cosa importa se il risultato di questa valanga di emissione ha lo scopo di riempire le casse di quelle amministrazioni postali dedite alla gestione allegra della politica filatelica? Il collezionista della tematica non se lo chiederà mai, a lui basta soltanto che possa inserire nel suo raccoglitore un numero soddisfacente di esemplari nuovi con la spesa modica media di una diecimilalire mensile e che ogni tanto possa rivedere il materiale filatelico in suo possesso e sognare ad occhi aperti... Una volta che il neo-collezionista si troverà davanti a diverse emissioni, sorge il problema di disporle nel suo raccoglitore in maniera cronologica, sistemandole in ordine di emissione e, se si tratta di serie costituite da più esemplari, in ordine crescente di valore. E qui diventa indispensabile un buon catalogo specializzato che, purtroppo, in Italia - che io sappia - non esiste. Allora si dovrà ricorrere a cataloghi stranieri (non sempre facilmente reperibili) e se si tiene conto che ogni editore appone alle serie da lui consigliano ancora di più. I collezionisti infatti, prima ancora dei commercianti, sentono la necessità di catalogare ogni francobollo di ciascun Paese con una numerazione comune a tutti, superando così le disparità che oggi sussistono e che creano non poche perplessità. Auguriamoci che presto gli editori si decidano ad adottare quella che viene denominata come "numerazione universale", che semplificherebbe molti problemi facilitando la consultazione e rendendo più elementari le quotazioni, tenendo in particolare conto le disparità di moneta tra i vari Paesi del mondo. |
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Isola di Man: Copertina ed interno di un carnet commemorativo della prima ferrovia transcontinentale - 1992. Il congiungimento della Union Pacific con la Central Pacific, avvenuto il 10 maggio del 1869, fu celebrato fissando un chiodo d'oro nel punto d'incontro delle due linee. |
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Isola di Man: Le due serie di quattro valori, inserite nel carnet. Le locomotive raffigurate sono: La "Jupiter" (CP); la "N° 119" (UP); la "N° 844" (UP); la N° "3985" (UP). |
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Oggi purtroppo catalogare francobolli è divenuta un'impresa ardua in particolare per quel folto gruppo di collezionisti italiani che ha dedicato la propria attenzione alle "tematiche" e ciò perché deve ricorrere ad edizioni straniere, come già detto, con evidenti difficoltà di lingua e, soprattutto, di quotazioni così elaborate da richiedere l'esperienza di operatori di Borsa!... Quindi, a parer mio, l'unico modo di ben catalogare la propria tematica è quello di acquistare il catalogo Yvert & Tellier dell'anno precedente (il nuovo costerebbe troppo e la spesa non giustificherebbe la necessità di catalogare una sola tematica) reperibile presso qualsiasi negozio di filatelia a poche migliaia di lire. L'Yvert & Tellier è l'unico catalogo mondiale, edito purtroppo in lingua francese, di provata serietà filatelica. C'è anche poi l'aspetto storico-geografico, sociologico da non sottovalutare infatti anche il collezionista più refrattario ad ogni forma di apprendimento su questi argomenti, si troverà nella necessità di chiedersi magari solo per soddisfare una naturale forma di curiosità dove si trova il Mati o quale sia l'unità monetaria dell'Emirato Islamico della Mauritania oppure quanto sia lunga la ferrovia a cremagliera che unisce Chuaca a Quito. Un'ordinata raccolta di francobolli a tematica ferroviaria costituisce una preziosa documentazione della storia, della geografia, della vita politica, dello sviluppo economico e commerciale dei vari Stati. E tutto questo con una spesa di poco superiore alle trecento lire al giorno! E allora..... |
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(articolo tratto da ClamFerrovia Anno V, n. 18, marzo 1984) |
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Il materiale filatelico che correda l'articolo è tratto dalla collezione di A. Gamboni |
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