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Testo e foto di Andrea & Matteo Altrocchi
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Alla base di questo nostro lavoro c’è stato tutto un dettagliato progetto che, studiato e ristudiato nei piccoli particolari utilizzando il software WinTrack, ha portato alla realizzazione di tre differenti moduli, ma meglio sarebbe definirli "pannelli" in quanto di misure tra loro differenti.
1° pannello (Valle incantata)
Posizionato alla destra dello spettatore, questa sezione ha inizio subito dopo la stazione principale, è largo cm 130 e profondo cm 120 ed è quello che ha dato il nome al presente articolo in quanto, spesso e volentieri, durante i lavori di realizzazione del diorama, i miei figli (soprattutto Chiara che all’epoca aveva soltanto due anni) si dilettavano a giocare con l’omonimo gioco ("alla ricerca della valle incantata") installato sul PC, le cui musiche e la relativa colonna sonora mi tenevano allegra compagnia. La "valle incantata" si sviluppa su quattro livelli.
Il pannello "La valle incantata" in fase di costruzione.
La casa cantoniera lungo la linea in una visione diurna e ...
... la stessa vista da un'altra angolazione e di notte.
Il ponte scatolare per superare le rotaie allo sbocco di una galleria.
Immagine a volo d'uccello di un punto particolare della linea. |
2° pannello (stazione di Segrino)
Comprende la stazione principale ed è largo cm 220 e profondo cm 120. Essendo a nostro avviso la stazione ferroviaria il fulcro di ogni impianto, lo studio iniziale del tracciato è stato effettuato considerando le dimensioni di una stazione tipica di una città di media grandezza (Kibri B-9366 “Feldafing” 61x19x17 cm). La sola stazione, che occupa più di due metri lineari ed impegna tutto il modulo, ha ben sette binari ed è stata realizzata per consentire, come nella realtà, l'accesso sia dei viaggiatori che delle merci e permette, al tempo stesso, di effettuare differenti movimenti ferroviari. Annesso vi è un magazzino spedizioni con gru di carico, un piccolo scalo industriale rappresentato da una piccola ferriera con deposito di rottami, una fossa d'ispezione per le locomotive, una zona per il carico del bestiame, un posto di blocco, un cantiere di lavoro ed un lunghissimo ponte di viadotto ad un binario sullo sfondo.
Immagine a volo d'uccello della stazione "Segrino".
Stazione "Segrino", particolare laterale.
La stazione "Segrino" vista dal lato binari. Si noti sullo sfondo l'imponente viadotto ad archi in muratura.
Il centro urbano con la stazione "Segrino" parzialmente visibile. Percorso "A"
All’uscita della Stazione di Segrino i binari incominciano a scendere con una leggera curva verso sinistra e passano, costeggiando i loro basamenti, al di sotto dei due ponti a travi scatolari, posizionati rispettivamente alla fine del secondo e del terzo livello. Successivamente si incontra un frontone di galleria che si imbocca dopo aver percorso un breve tratto tra due elevati muri di contenimento. In questo tratto la vegetazione è scarna considerando anche la poca quantità di sole che penetra tra le due pareti a strapiombo. Sulla destra si può anche notare una zona con terreno piuttosto friabile nella quale è visibile una precedente frana. Sulla sommità invece si intravede, oltre ad un gregge di pecore al pascolo, un piccolo cottage in mezzo ad una variegata vegetazione attraversata da alcuni sentieri che portano verso monte. Il primo livello finisce quindi con un tunnel a vista lungo 920 cm e con luci distanziate da colonne in “pietra naturale”. Queste colonne ed il rispettivo basamento, rappresentano il primo lavoro di arredamento dell’impianto e sono state realizzate con listelli di legno rivestiti da fogli decorativi in rilievo.
Percorso "B"
Dall'altra uscita della Stazione Principale i binari incominciano a salire lasciando alla propria destra un’arida vegetazione ed imboccando subito una lunga galleria il cui frontone d’ingresso ed il rispettivo muro laterale, sono autocostruiti con del polistirolo ad alta densità (opportunamente scavato con una penna e successivamente colorato con colori acrilici). Due brevi parti del tunnel sono anche visibili. La prima da una breve apertura tra le rocce (a strapiombo ma in realtà se il progetto verrà ampliato diverrà assai più realistica), la seconda grazie a tre arcate in pietra naturale ubicate poco prima della fine del tunnel. Successivamente si incontra il primo ponte a travi scatolari che chiude così il secondo livello. Trattandosi di uno dei primi lavori, ho preferito utilizzare due teste di ponte (Faller 120556) su cui far poggiare la struttura mentre in quello successivo ho costruito dei basamenti in polistirolo espanso, a mio avviso ugualmente realistici. Sempre per l'identico motivo, ho rivestito lo stesso basamento con i cartoncini decorativi che ho poi nascosto parzialmente con un pò di vegetazione cascante e rampicante. |
3° pannello (Rocca Taccagna)
È attualmente in fase di realizzazione. Il tracciato, pur essendo quasi simmetrico rispetto al primo modulo, è comunque più vario rispetto ad esso. In esso è stata prevista un'ulteriore stazione di periferia ("Rocca Taccagna" che trae spunto da una fortunata serie di libri per ragazzi e che nella foto ancora non si vede) a due binari di transito e che permette la possibilità di un "raddoppio della linea" che, nel primo pannello, non è stato possibile realizzare per motivi di spazio.
Il modulo "Rocca Taccagna", in avanzata fase di costruzione.
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Per conoscere i dettagli della realizzazione dell’opera e saperne di più, collegati a:
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