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di Antonio Gamboni e Giuseppe
Vitiello |
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Prendendo spunto da una vecchia
canzone dal titolo "Il trenino di latta verde" presentata al
Festival di Sanremo nel 1956, ho coinvolto l'amico Peppe
Vitiello a darmi un aiuto per illustrare agli amici
frequentatori del sito un oggetto con il quale gran parte di
quelli della nostra generazione hanno trascorso ore felici. |
Con queste note riteniamo importante
rinnovare la memoria di un passato ormai superato dalle
nuove tecnologie dei videogiochi e di come, un tempo, i
giocattoli di latta dai variopinti colori stimolavano la
curiosità ed istruivano giocando. Oggi, purtroppo, questi
oggetti a noi cari li possiamo ammirare solo presso i Musei
o collezionisti privati. Nella nostra
esposizione faremo unicamente riferimento alle maggiori Case
costruttrici italiane di anteguerra; pertanto passeremo in
rassegna la INGAP di Padova, la Cardini di Omegna ed altre. |
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INGAP è l'acronimo di "Industria Nazionale Giocattoli
Automatici - Padova" ed è una azienda italiana fondata da
Tullio Anselmi e che ha prodotto giocattoli dal 1919 al
1972. Il periodo di maggiore espansione fu nel 1938, quando
vi lavoravano ben 600 dipendenti. La produzione iniziale era
totalmente rivolta ai giocattoli in latta (treni,
automobili, aerei e persino attrezzi da spiaggia quali
secchielli e formelle). Gli stampi erano realizzati da
personale altamente specializzato nella sua attrezzatissima
officina. I primi cataloghi avevano la caratteristica di un
album a fogli mobili tenuti assieme da un cordoncino, forse
per potervi inserire gli aggiornamenti.
Il declino della INGAP, iniziato nel 1964, culminò nel 1972, quando
fu assorbita dalla
Eurotoys. |
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Locomotiva "Gottardo" in latta
litografata (1927) n. 68001 del catalogo - cm 33.
(coll. G. Vitiello) |
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Littorina in latta
litografata provvista di ruote gommate.
(coll. G. Vitiello) |
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Galleria pieghevole e segnale ad
ala.
(coll. G. Vitiello) |
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Confezione con locomotiva 1100, 2
carrozze e cerchio di binari.
(coll. G. Vitiello) |
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Confezione con locomotiva 1100, 2
carrozze, stazione e cerchio di binari.
(coll. G. Vitiello) |
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Locomotiva "FS 1400" in latta
litografata n. 1400 del catalogo - cm 22.
(coll. A. Gamboni) |
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Impianto completo con locomotiva,
tender, due carrozze, stazione, segnale ad ala, lampione e
binari.
(coll. A. Gamboni)
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La Cardini, fabbrica fondata
nel 1916 per la
lavorazione di lamiere metalliche, tra il 1922 e il 1928 si
diede alla produzione di giocattoli in latta serigrafata,
seguendo quanto avveniva all'estero ed in Italia (INGAP e
Metalgraf). Le lamine di
metallo, litografate a colori, venivano successivamente formate in stampo e
piegate per realizzare automodelli, trenini ecc. Il
giocattolo così prodotto veniva poi confezionato in scatole di cartone
che facevano anche esse parte dello stesso
giocattolo diventando i fondali o gli edifici
necessari per completare il gioco.
Le illustrazioni per le scatole della
Cardini erano realizzate da Attilio Mussino, disegnatore del Corriere dei Piccoli.
I giocattoli prodotti dalla azienda di Omegna comprendevano locomotive, automobili, tram,
giostre, navi dirigibili ed aeroplani. La
qualità dei dettagli e dei disegni di primissimo livello
sopperiva ai
materiali, di qualità inferiore rispetto a quelli usati
dalle più blasonate case europee, Alla fine degli anni
venti la Cardini fu colpita dalla crisi economica e chiuse:
lo stabilimento venne acquistato dalla Carello S.p.A. di
Torino, che la riconvertì alla produzione di accessori per
il fiorente mercato automobilistico. |
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Locomotiva "Cardini" per
funzionamento a corda (filo di acciaio).
Si noti la diversa numerazione apposta sulla stessa
locomotiva: 69017 sulla cabina e 746125 sul pancone
anteriore
(coll. G. Vitiello) |
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La INCO (Industria Costruzione Giocattoli) nasce a Torino
nel 1946 per la
produzione di giocattoli: trenini, barche, tram, realizzati
sia in lamierino piegato e litografato che in zama, una lega
di zinco che, purtroppo, con il tempo è portata a deteriorarsi.
Quando interviene Alessandro Quercetti, è in produzione un solo articolo: una Rana con carica a molla d’origine
tedesca che, ben presto, sarà seguito da altri giocattoli
progettati e prodotti da Alessandro che ne realizza a mano
i prototipi, disegna gli stampi necessari ed infine li
esegue materialmente.
Il
catalogo di INCO relativo al triennio 1947-1949 comprendeva
solo giocattoli progettati dal Quercetti tra i quali: "due Tram a camera singola di Torino con anello di rotaie a
cerchio e crociera, il Tram a camera doppia di Torino con
soffietto e anello di rotaie a doppio cerchio, l’Otto
Tramviario, la Motrice Littorina a camera singola
Torino-Milano gialla, la Motrice Littorina a camera singola
Milano-Venezia in due versioni, gialla e blu, la Motrice
Littorina a camera doppia con soffietto Torino–Milano, in
blu, con e senza personaggi litografati". Ed ancora "l’Automotrice Express, l’Automotrice
Continental, il Circuito Tranviario, il Treno 685/A prodotto
anche per Rivarossi".
Purtroppo, nel giro di due anni la fabbrica
entra in crisi per motivi finanziari. |
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Littorina con funzionamento a
corda su rotaie.
(coll. G. Vitiello) |
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Nonostante varie ricerche, nessuna informazione sulla VBM è stato possibile
reperire;
pertanto saremo grati a quanti potessero fornirne in merito. |
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Littorina con funzionamento a
a ruote libere.
(coll. G. Vitiello) |
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