Testo e foto di Raffaele Ciotti

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Dopo la realizzazione del tram storico di Torino serie 1500 esposta nel precedente aggiornamento, questa volta voglio proporre la costruzione del tram 2847, anch’esso appartenente alla famiglia dei tram storici.

Come di consueto, a bordo del mezzo è affissa una scheda che riepiloga la storia e il restauro della vettura dalla quale ho desunto le varie dimensioni che, una volta rapportate in scala 1:87, mi avrebbero permesso la sua costruzione in scala H0.

STORIA E RESTAURO DELLA VETTURA

Realizzata nel 1980 dall’unione di due tram serie 2100/2200, la 2847 fa parte del primo lotto di tram articolati con sistema Urbinati che vengono denominati serie 2800.

Nel 1980, insieme a tutte le altre motrici della medesima serie, per essere adeguata alla riscossione a terra, viene completamente ricostruita, acquistando tra l’altro, una quarta porta e una nuova colorazione arancione.

Resterà tale fino al 2008, anno del provvisorio accantonamento. Atts la recupera e, grazie al finanziamento concesso dal Ministero dell’Ambiente, la riporta alle condizioni d’origine.

Nell’autunno 2009 il tram entra ufficialmente nel parco veicoli storici di Gtt ed è attualmente uno dei veicoli più gettonati, poiché unisce una forte “presenza scenica” ad una grande capacità di carico.

Quindi, dopo aver ricavato tutte le altre misure mancanti, ho disegnato al cad tutte le parti occorrenti per la realizzazione del modello, indicando per ciascuna di essi quantità, materiale ed il relativo spessore, inviando poi il tutto ad una ditta che effettuerà il taglio laser di tutti i particolari.

Una volta in possesso di tutte le parti del modello, si inizierà il montaggio a cominciare dai pianali sui quali verranno saldate le fiancate perfettamente perpendicolari ad esso, continuando poi con tutte le altre parti che andranno a costituire il nostro modello.

Montaggio delle semicasse.

Per l’articolazione della giostra Urbinati si è ricorso al collaudato sistema del perno a sezione quadra che la impegna con il carrello sottostante assicurandone la sua rotazione in sincronia.

A montaggio terminato, potremo verniciare le due semicasse e la giostra Urbinati nei due toni di verde, ed applicare le decals con i numeri di servizio, lo stemma del toro ed i filetti blu/giallo, ricoprendo poi tutto con una mano di vernice trasparente.

 

 

Montaggio delle semicasse: grezze, verniciate con il 1° colore e complete di giostra e decals

In attesa dell’essicazione della vernice, occupiamoci dei piccoli particolari; pantografo, fanale, fanalini e numeri di servizio, ottenuti utilizzando tubetti e barrette in ottone opportunamente lavorati con il minidrill a mò di tornio; i tetti sono costituiti da lastrine in plasticard da 2 mm accoppiate fra loro e sagomate convenientemente, uno dei quali verrà dotato del supporto per il pantografo.

Piccoli particolari e tetti.

Per quanto concerne i carrelli, sono in resina ricavati da stampo siliconico di un modello appositamente assemblato a questo scopo e costituito da varie parti in ottone.

Incolliamo ora i vetri (acetato) sia alle porte (verniciate in precedenza) che ai finestrini, incolliamo tutti i piccoli particolari (fanale, fanalini e lampeggiatori, gancio, tergicristallo, predellini, tabelle di percorrenza ecc.).

 Modello con i particolari montati.

Il modello non è stato motorizzato a causa del corto passo dei carrelli (16,6 mm) e pertanto è destinato ad una esposizione in vetrina o su un diorama.                                     

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