Testo e foto di Ennio Castelletti

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Coppia di Carrelli Sc con bilico e relativi carri appoggio serie Llps e Uk

Trovandomi  a casa di Alfredo Falcone, amico con il quale scambio spesso notizie di carattere ferroviario e modellistico, prima che il “covid 19 costringesse ciascuno a casa sua, tempo fa mi ha raccontato che, negli anni ’80 del secolo scorso, durante un suo viaggio in treno, partito da Napoli Centrale e giunto a Napoli Gianturco vide, fermo sul fascio binari smistamento, il tetto di un carro chiuso, nascosto nella parte bassa da altri carri lì depositati, che sembrava essere la sagoma di un carro tipo F molto corto, se non addirittura ridotto a metà della sua lunghezza.

Incuriosito da quella visione, ritornò tempo dopo sul posto per scattare qualche foto a quel corto carro sconosciuto e per avere notizie circa quella strana sagoma. Per sua delusione il carro non c’era più. Interrogando il personale sul posto, un ferroviere intuì che certamente Alfredo doveva aver visto il tetto di un carro appoggio serie Uk che normalmente viaggiava accoppiato ad un carro Llps su cui era adagiata una coppia di carrelli Sc con bilico, predisposti per il traino di trasporti eccezionali e che era stato parcheggiato lì tempo addietro. Sulla base di queste notizie, successive ricerche portarono ad acquisire i disegni quotati dei due carri. In possesso pertanto di quei preziosi documenti fornitomi dal mio caro amico, insieme alla descrizione sopradetta, sono stato sollecitato a costruire il modello molto particolare di seguito descritto.

Disegni utilizzati per la realizzazione dei modelli.

 

Il carro Llps non necessita di alcun rimaneggiamento, dovendo caricare solo i due carrelli Sc e le barre di accoppiamento, per cui è stato munito solo di fermi per l’alloggio dei due carrelli.

Carro Llps con a bordo coppia di carrelli SC e,

in basso, un carrello posato sul binario.

Per realizzare il modello del carro Uk ho utilizzato un carro pianale su metà del quale ho costruito la parte furgonata con listelli in legno di tiglio per modellismo della misura di mm. 1 x 1, incollati fra loro a formare una tavoletta ad imitazione parete a doghe in legno, sulla quale ho inciso lo scasso delle porte e dei finestrini. Stessa procedura per il rivestimento del piano di calpestio sull’altra metà del pianale. Nel sottotelaio sono stati applicati due cassoni per gli attrezzi e scalette di accesso, mentre il tetto è stato sagomato in plasticard ed è stato completato, come al vero, con un comignolo, necessario ad espellere, forse, il fumo di una stufetta a legna messa lì per il riscaldamento dell’abitacolo. Modanature, angolari e corrimano sono in profilato di ottone per modellismo. Sia il carro Uk che il carro Llps hanno ricevuto la livrea rosso vagone.

Carro UK con cabina per il personale.

Ho realizzato i due carrelli SC partendo da due carrelli Rivarossi per tender ai quali sono state sostituite le fiancate, realizzate in plasticard. Su queste sono applicate le boccole porta assi. Esse sono verniciate in grigio ferro. I due bilici, per semplicità di montaggio, sono invece solidali e fissati con una fascetta di ottone atto al trasporto eccezionale, per il quale ho scelto un silos formato da un tubo alluminio al quale ho aggiunto sovrastrutture di fantasia.

Infine i due timoni di accoppiamento per i carrelli Sc sono stati ricavati dal fusto di due paletti Lima per rete aerea, che imitano molto bene il traliccio della barra. Anch’essi sono in color grigio ferro.

Esempio di carico montato sui carrelli.

Il complesso viaggia molto bene ed è di sicuro effetto sul plastico, nondimeno in vetrina, sia nella composizione marcia a vuoto che nella versione trasporto eccezionale.

 Esempio di carico montato sui carrelli.

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Carro di servizio a piano ribassato FS (esemplare unico) 

Sempre attento ad assecondare le attività predilette dei Soci, il nostro Segretario, Gennaro Fiorentino, di ritorno da un suo viaggio in Sicilia mi portò alcune fotografie di un carro di servizio per trasporti eccezionali che aveva scattato nel parco museale della Stazione di Villarosa, invitandomi a realizzare il modello in scala H0. Ad un primo sguardo sembrava essere un carro in dotazione al Genio Ferrovieri dell’Esercito Italiano, forse per trasportare carrarmati, data la sua colorazione in verde militare. In seguito ad una telefonata al Sig. Primo David, Capostazione di quella Città ed amorevole creatore nonché custode del Trenomuseo, si seppe che il carro era stato costruito, in esemplare unico, dalle Maestranze del Deposito locomotive di Castelvetrano per il trasporto di locomotive a scartamento ridotto siciliano sulla rete FS a scartamento normale.

    

Carro di servizio per trasporti eccezionali e, in basso,

scritte sul telaio con indicazione del Deposito di appartenenza e lunghezza (foto G. Fiorentino).

Le foto erano abbastanza eloquenti circa la struttura del carro. D’altronde e le marcature fotografate mi hanno dato la possibilità di risalire alle sue dimensioni, tanto da poterle ridurre in scala H0. Cosicché ho potuto iniziare la costruzione del modello utilizzando per tutta la struttura profilati per modellismo in plastica “canalina sezione C” accoppiati fra loro e rivestiti con piastrine di rame chiodate (rif. Catalogo Amati B 4392). Ottenuta la culla del modello in scala H0 completa di carrelli, ho realizzato il corrimano su una delle due terrazzine aggiungendo la manovella di comando della tiranteria del freno, le scalette di accesso ed i respingenti sulle due testate. Come al vero, il carro è stato verniciato in verde militare.

 Modello del carro per trasporto eccezionale.

Un successivo approfondimento mi ha permesso di scoprire che quel carro fotografato dall’amico Gennaro alla stazione di Villarosa aveva trasportato l’automotrice a scartamento ridotto RALn 6012 dal deposito di Castelvetrano alla Stazione di Villarosa per essere esposta sul piazzale del ‘Trenomuseo’, come mostra la fotografia scattata dall’amico Paolo Recagno, Redattore del Bollettino e Consigliere FIMF, gentilmente concessami per la pubblicazione.

Automotrice RALn 6012 caricata sul carro per trasporto eccezionale (foto P. Recagno).

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