LOCOMOTORE STEFER 05

della ferrovia Roma - Ostia

Testo e foto di Raffaele Ciotti

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PROLOGO

Ricordo che da bambino, a causa delle modeste condizioni economiche, la mia famiglia non aveva la possibilità di permettersi le vacanze estive al mare prenotando alberghi o, tantomeno, affittare un appartamento. Abitando però a Roma, il cui Lido (Ostia) è a circa 26 km, ed essendo questa località collegata alla Capitale per mezzo di una linea ferroviaria, i miei genitori ovviavano ai costosi soggiorni estivi accompagnandoci al mare al mattino e ritornando il pomeriggio proprio per mezzo del trenino che percorreva quei 26 Km in circa 35/40 minuti.

Gli occhi di un bimbo vedono le cose molto più grandi di quello che sono nella realtà, ed infatti io ricordavo il locomotore che trainava il convoglio molto più grande di quello reale, esposto oggi nel piccolo Museo Ferroviario di Porta S. Paolo a Roma. E proprio a questo trenino, al suo locomotore, protagonista delle nostre agognate e piacevoli vacanze al mare, è dedicata la costruzione del modello in H0 che vado a descrivere.

 

PROGETTAZIONE

Iniziamo con il procurarci tutta la documentazione possibile che si può trovare in internet, in special modo le misure d’ingombro reperite su un vecchio Bollettino FIMF e, confrontandole con le foto opportunamente ridotte in scala, si desumeranno tutte le altre misure necessarie al nostro scopo. Si inizia “esplodendo” mentalmente il modello nelle singole parti elementari che dovranno essere preparate, non dimenticando di verificarne la reciproca compatibilità e prevedendo tutto ciò che ne faciliterà il loro successivo montaggio (forma, dimensioni, spessori, incastri, asole, forature, piegature, incisioni ecc.). In questa fase occorre decidere se optare per un modello statico oppure marciante.

Personalmente, avendo a disposizione nella scatola dei miracoli un carrello Tenshodo con passo 35 mm, ho scelto la seconda soluzione. In realtà, il passo del locomotore, ridotto in H0, è di 34 mm e la misura del carrello Tenshodo mi è sembrata un’accettabilissima soluzione. Quindi disegniamo con Autocad in scala 1:87, tutte quelle parti che andranno a comporre il modello, iniziando con il pianale, in ottone da 1 mm e continuando con tutti gli elementi dello stesso spessore (panconi e supporti per il tetto), prevedendo incastri per il loro fissaggio e non dimenticando le zigrinature dei piani di calpestio, realizzate mediante incisioni. Indi si disegnano via via tutte le altre parti indicando i materiali, gli spessori e le quantità da noi richieste: ottone 0,5 mm (per i carrelli, corrimano, tubi aria, supporti serbatoi aria compressa, particolari dei compressori), bronzo da 0,3 mm (fiancate locomotore, porte, sportelli, cofani, fiancate dei carrelli, scalette , ecc.).

Come detto in precedenza in un altro articolo, il bronzo è stato scelto per la sua maggiore duttilità rispetto all’ottone e per la sua pulizia di taglio al laser. Al termine del lavoro di disegno, dovremo ottenere un foglio A4 per ogni diverso spessore. Per determinati particolari (strutture di sostegno interne e corpo dei compressori) è stato utilizzato l’ottone da 2 mm di spessore, mentre per altre parti più sottili e minute, è stato usato l’ottone da 0,2 mm (cornici e guarnizioni dei finestrini) e rame al berillio da 0,1 mm (lamelle prendicorrente, cornici finestrini dei conducenti e cifre “0” e “5” dei numeri di servizio).

 

REALIZZAZIONE

Una volta terminati i disegni, si convertono in formato CDR e si fanno pervenire alla ditta del taglio laser che provvederà a consegnarci tutti i pezzi e le parti necessarie alla costruzione del nostro modellino con i materiali, spessori e quantità da noi richieste.

Elementi tagliati al Laser.

Iniziamo quindi a saldare sulle pareti laterali della cassa la porta e le griglie, sui frontali la tipica aletta parasole e le porte dei conducenti; incolliamo anche con colla bicomponente le balestre con i molloni, ottenute per stampo siliconico da vari particolari creati ed assemblati ad hoc, sui laterali dei carrelli.

  

Montaggio fiancate e laterali carrelli.

Seguiranno i musetti scatolati, previa saldatura sugli stessi dei 3 portelli d’ ispezione; prepareremo poi gli altri elementi: serbatoi aria compressa (tubetto di ottone 3 X 30 mm con due dischi di chiusura e 2 anelli di supporto), compressori, composti da rondelle di 2 diametri tagliate al laser ed alternate, e coloreremo in argento, con pennarello, le cornici dei finestrini e le cifre”05”.

Musetti e particolari e cifre incise al Laser.

Continuiamo il nostro montaggio saldando tutti gli elementi così preparati al pianale: supporti interni, fiancate locomotore, frontali, musetti ecc. Ci aiuteranno, per il loro preciso posizionamento, le asole e linguette previste per questo scopo in fase di disegno.

Carrozzeria montata.

Prepariamo ora i carrelli veri e propri dotandoli di prese di corrente di rame al berillio e scatoliamo le loro fiancate, verniciandole di castano e dotandoli infine di ruote a vela da 10,5 mm.

   

Carrello folle e ...  fiancata carrello.

Intanto avremo mascherato e verniciato i panconi in rosso segnale e tutta la carrozzeria in color isabella; incolliamo al loro posto i serbatoi dell’aria compressa.

 

Pieghiamo il tetto, aiutati in questo dai tagli tratteggiati, e saldiamo su di esso la copertura dei reostati, le due passerelle, e i pantografi. A proposito di questi, essi sono ricavati da quelli Lima usati per le prime E646 ai quali è stata tolta la base in plastica e sostituita da adeguato particolare in bronzo; anche gli isolatori sono realizzati da stampo siliconico. Non dimentichiamo il piccolo circuito stampato recante la componentistica per l’alimentazione dei duo led con anodo in comune e gli altri due piccoli c.s. con i led bianco caldo / rosso (vedi relativo articolo) montati uno ogni musetto in corrispondenza dei fanali.

 

MONTAGGIO E COLLAUDO

Possiamo ora montare tramite colla bicomponente vetri, tergicristalli, fari (tubetto di ottone tornito con il solito minidrill e con spezzone di fibra ottica all’interno), guarnizioni vetri, corrimani, tubi dell’aria, respingenti a bovolo ed il numero di servizio “05” su musetti e fiancate.

Cassa montata e verniciata.

Montaggio vetri, fanali ecc.

Applichiamo ora le decals disegnate in CDR e fatte stampare da ditta specializzata, pennelliamo un leggerissimo strato di trasparente su di loro e sui numeri di servizio, montiamo i carrelli ed il tetto e… diamo corrente alla nostra creazione.

Locomotore completo.

Su questo link lo potremo veder correre https://youtu.be/276hTP4GKUo            

 

IL LOCOMOTORE 05 NELLA REALTA’

di Gennaro Fiorentino

 

Il locomotore abilmente riprodotto dalla maestria di Raffaele Ciotti, apparteneva ad una fornitura di 9 operanti sulla ferrovia suburbana Roma-Ostia. L’anno di produzione è il 1922, uscito dalle officine Carminati e Toselli con equipaggiamento elettrico TIBB. Nato per alimentazione a 2600 V, è stato successivamente modificato per i 3000 V.  Il suo scartamento è di 1435 come del resto la linea cui fu destinato. Il locomotore 05 è l’ultimo sopravvissuto e conservato per finalità museali essendo esposto presso il parco di Roma Ostiense presso la stazione di testa. Si fa ammirare per la sua singolare livrea castano.  La Roma/Ostia ha uno scartamento di 1435 il che la rende compatibile con la linea B della Metro con la quale condivide molti servizi ed in parte il materiale rotabile. Fino a qualche anno fa c'era infatti un servizio diretto Termini/Ostia giudicato molto utile dall'utenza. Ciò fu appunto possibile grazie all'interconnessione degli itinerari ed alla compatibilità dei materiali. Anche su questa linea si starebbe pensando al recupero di materiale accantonato per un uso dinamico a fini turistici.  

 

Il locomotore nella realtà ripreso nella sua attuale collocazione.

 

 
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