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COME RICICLO I ROTTAMI ovvero come recuperare a costo “zero” due vecchi elettrotreni
Testo e foto di Maurizio Falco
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Conosciamo tutti l’elettrotreno ETR 220, naturale evoluzione del primo ETR 200 costruito dalla Breda nella seconda metà degli anni 30 e vanto dell’industria ferroviaria italiana dell’epoca. Modellisticamente parlando è stato riprodotto dalla Lima nei primi anni 90, inizialmente con motore a 3 poli e successivamente migliorato. L’esemplare in mio possesso è l’ETR 228 acquistato nel 1990 alla modica cifra di 220.000 lire. Sul mio plastico dell’epoca, somigliante di più ad un ottovolante che a una riproduzione modellistica, presentò subito problemi di aggancio tra le casse e di svio dovuti alle curve strette. Per porre rimedio a tale situazione eliminai i timoni di allontanamento ma senza ottenere granché. In genere quando non si trova subito la soluzione si generano errori su errori e nel mio caso orrori perché mi ritrovai un modello fortemente rimaneggiato nell’estetica, avendo danneggiato irreparabilmente una cassa. Il motore a tre poli non soddisfaceva per la scarsa potenza, insomma il modello dopo vari tentativi infruttuosi finì tristemente accantonato. |
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Elettrotreno ETR 220. |
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Trascorsi molti anni, quasi dimenticando quel modello costoso e mai utilizzato, allorquando ricostruii completamente il mio plastico con ben altri criteri mi ricordai dell’ETR e decisi di provarlo sul nuovo circuito, anche questo con salite acclivi ma con raggi di curvatura più ampi. Il veicolo a 3 casse e col motore a 3 poli andava, ma non mi soddisfaceva per la composizione assolutamente non veritiera. Decisi pertanto di ricostruire la terza carrozza partendo dal nulla e, possibilmente, a costo zero. Ad una borsa scambio mi procurai per pochi euro il modello Lima di un’automotrice SNCF dalla livrea “cocozza” e argento. Anche se la disposizione e la forma dei finestrini era diversa, decisi di non andare troppo per il sottile pensando che mai quello che mi accingevo a costruire sarebbe stato oggetto di una riunione Clamfer. |
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Terminata la lavorazione della carrozza, si presentò il problema del peso maggiore che il vecchio motore a 3 poli non era in grado di sostenere sui tratti in salita; pertanto decisi di modificare l’elemento motore e la terza carrozza dotandoli di 2 motori G Lima, uno era già dell’automotrice e l’altro lo inserii nell’elemento (4° carrozza) dell’ETR asportando il telaio portante di zama originario, conservandolo per qualche successiva lavorazione. La necessaria zavorra inserita al centro della cassa proviene da un ETR 450 “Pendolino”Lima.
Carrozza ricostruita e verniciata. |
Modifica del telaio 4° carrozza.
Carrello anteriore dotato di prese corrente supplementari e luci. |
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L’apparato motore del modello era pronto. A causa del diverso rapporto di trasmissione dei 2 motori, uno più lento l’altro più veloce, ho preferito non collegarli elettricamente in parallelo tra di loro, come in altre mie precedenti lavorazioni. L’aggancio tra le 2 motrici è risultato dunque molto semplice e a prova di svio in spinta. |
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Carrello Jacobs a sbalzo. |
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Non voglio certamente affermare che questo sia un lavoro modellistico realizzato a “regola d’arte”, ma è un lavoro accettabile, costato pochi euro e che mi ha consentito di recuperare, sia pure socchiudendo gli occhi e accettando qualche compromesso, un modello altrimenti destinato al cimitero dei trenini. La filosofia sul mio plastico è: basta che cammina ... e bene anche!! |
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ETR 228 in corsa di prova, e ...
... l’ETR 228 idealmente affiancato ad un suo degno successore l’ETR 450. |
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Passiamo ora ad occuparci di un altro modello, ALe 841 disastrato e impropriamente definito elettrotreno nel titolo perché in realtà si tratta di una composizione bloccata di 4 elementi derivata dalla trasformazione delle famose ALe 601. Nell’anno 2000 acquistai da un noto commerciante napoletano del settore, con formula usato-sicuro, un complesso di elettromotrici Lima ALe 841 in livrea “medie distanze” derivate dalla trasformazione di altrettante ALe 601 in convogli bloccati per servizio regionale e suburbano. Con l'immissione in servizio degli ETR 450, dalla fine degli anni 80 in poi le ALe 601 sono state relegate a servizi spesso marginali e addirittura locali, inadatti a rotabili di classe quali erano. L'elevato esubero di unità ha poi indotto le FS alla loro trasformazione in treni bloccati a quattro elementi del tipo ALe 841 allo scopo di utilizzarle in servizio regionale veloce e confortevole; sono stati realizzati, tra il 1994 e il 2004, 16 convogli ottenuti dalla trasformazione di 32 elettromotrici. Altri 3 treni bloccati hanno invece mantenuto la classificazione ALe 601. I complessi ottenuti, a composizione praticamente bloccata, sono stati composti con Elettromotrice ALe 841 + rimorchiate Le 581 + Le 761 + Elettromotrice ALe 841. Tornando all’argomento modellistico, il modello in mio possesso, nonostante acquistato usato con un notevole esborso di vecchie care lirette, manifestò sul mio vecchio plastico i soliti problemi di circolabilità dovuti, specialmente in spinta, ai timoni di allontanamento ed alle curve strette ed acclivi del mio circuito. Purtroppo in occasione di un ennesima corsa di prova la motrice sviò trascinando l’intero convoglio nel … vuoto!!! Oltre alla cassa quasi completamente distrutta, anche il motore Lima subì un danno irreparabile: l’asse motore si era distorto e nella rotazione provocava un cabraggio anomalo del carrello sul binario, provocandone lo svio ad ogni curva. Del motore a 5 poli Lima come ricambio neanche a parlarne; pertanto occorreva una soluzione interna e possibilmente a costo “zero” |
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Ricorso all’informatica |
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Data la notevole massa del complesso (4 carrozze 1/87 scorrevoli ma abbastanza massicce) non potevo ricorrere alla soluzione adottata sull’ETR 220 ovvero 2 motori G. Esclusa a priori la soluzione di trovare come ricambio (e a caro prezzo) il motore a 5 poli Lima che, nel frattempo, era finita nel caos della messa in liquidazione. Nemmeno questi nuovi carrelli motori black beetle o Halling che si acquistano su Internet erano adatti allo scopo; essi vanno bene per motorizzare tutto al più un‘automotrice leggera. Nel frattempo il mio plastico era stato ricostruito con curve ad ampio raggio, ma con salite da Gottardo o Giovi… Guardandomi intorno e seguendo qualche suggerimento, ho messo le mani su una fonte quasi inesauribile di cose utili al nostro hobby, e per di più gratis: un lettore CD/DVD da computer. Questo dispositivo racchiude al suo interno ben tre motorini elettrici a cc. di cui uno addirittura a 8 poli, inadatto però ai nostri scopi; il motorino da utilizzare, invece, è quello che serve a far scorrere il carrello dentro e fuori. |
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Lettore CD/DVD per Computer. |
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Il motorino che ci interessa è quello in alto, affidabile e potente ed alimentabile in c.c. ed alle nostre tensioni. Me ne sono procurati due unendoli di spalle con del nastro e collegati elettricamente opposti in modo che ruotino nello stesso senso e li ho collocati nella culla originale del motore Lima. |
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I due motorini uniti di spalle con del nastro ed inseriti nella culla del motore originale Lima. |
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Prima di passare per l’officina, la mia ALe è passata per la carrozzeria, alias per le abilissime mani di Ennio Castelletti che ha ridato un aspetto umano al modello. |
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I due alberi motori di diversa fattura. |
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Notate il diverso tipo di alberi motore realizzati con tecniche diverse: filo di ferro intrecciato e tubetto d’ottone, fondamentali, perché nelle curve in salita e sotto sforzo gli originali di plastica si smangiano nel giunto cardanico e diventano inservibili. Restava da risolvere il problema dell’accoppiamento tra carrozze, col timone d’allontanamento che secondo il mio modesto parere, funziona bene solo sui plastici sociali tipo passerella, lunghi decine di metri e senza salite o curve strette. Notare nella foto la rozza ma efficiente barra d’accoppiamento in ottone. |
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Particolare della barra d’accoppiamento. |
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Con nessuna spesa ed un po’ di manualità, socchiudendo gli occhi tanto questi modelli non parteciperanno a nessuna mostra, ho recuperato due macchine altrimenti accantonate che adesso lavorano efficientemente sul mio plastico. |
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ALe 841 in corsa di prova. |
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