I trasformatori prodotti a Milano
nella fabbrica dell’ing. Enzo Manzini
rappresentano un genere di eccellenza nel campo
degli accessori per il fermodellismo nazionale
fiorito a partire dal secondo dopoguerra. Del
resto l’intera produzione di accessori FEM era
di qualità superiore sia in ordine ai materiali
impiegati quanto per l’aspetto estetico che per
la funzionalità. Nel catalogo
FEM i trasformatori costituiscono una parte
significativa della vasta gamma degli accessori
tipicamente elettrici: pulsantiere,
interruttori, scatole di derivazione,
raddrizzatori, sezionatori, interruttori
termici, elettromagneti, ecc.. Tutti questi
materiali trovavano ampia applicazione sia negli
impianti della scala "0", all’epoca ancora
diffusissima, che in quelli in "H0".
I trasformatori FEM si
dividevano in due tipologie: la prima
specificatamente prevista per l’alimentazione
dei convogli e la seconda di utilità generale.
Quelli per gli impianti, più sofisticati, erano
veri e propri quadri di comando con potenze
variabili tra i 30 e i 75 W (o meglio V.A. ..
concetto simile ma non identico); gli altri,
invece, erano molto più spartani, privi di cassa
e dotati solo di accessori essenziali in quanto
destinati ad alimentare impianti che
richiedevano voltaggi fissi, quali
l'illuminazione o altri elementi indipendenti
dalla ferrovia.
Poiché all’epoca il voltaggio
dell'alimentazione domestica variava da zona a
zona, tutti i tipi erano dotati immancabilmente
di selettore per il primario (125 V, 160 V, 220
V ecc...); il voltaggio domestico uniformato a
220 V è cosa relativamente recente. I
trasformatori di utilità prevedevano una
variabile serie di uscite secondarie comprese
tra 4 e 24 V. I quadri di comando invece,
inizialmente solo in C/A, avevano uscite
secondarie per il treno, variabili dalla
manopola, da 8 a 20 V, ma anche oltre.
La varietà di queste
casistiche non permette affermazioni assolute;
del resto, come anche specificato nei cataloghi,
era possibile richiedere quadri di comando
personalizzati, cosa che credo avvenisse di
frequente. Questi erano immancabilmente dotati
di pulsante per attivare i relais di inversione
mediante immissione di corrente survoltata: una
“botta” da 30 e anche 40 V! Altro particolare
sempre presente era il pulsante di STOP per
emergenze. Stranamente questi quadri, così
avanzati per molti versi, erano sempre
sprovvisti di disgiunzione termica per
sovraccarichi… ma forse vista le dimensioni e la
portata dei materiali, non avevano niente da
temere. Negli anni ’60, con l’affermarsi
impianti in C/C, anche i quadri FEM si adeguano
e la gamma si implementa di trasformatori
provvisti di raddrizzatore a piastre all’ossido
di selenio. Un’ultima considerazione la riservo
ai costi: negli anni ’50 un quadro da 75 VA e 2
linee poteva costare oltre 40.000 lire … spesa
accessibile solo a pochissimi.
C/A 50 VA. 1 linea, Stop, Inversione, spia
luminosa, cavo in gomma flessibile (ancora oggi
perfettamente elastico!).
Scatola in lamiera spessa a vernice corrugata,
dimensioni:19 x 16 x 13.
A destra, vista con sportello aperto con uscite
per scambi, luci e binario.
C/A 30 VA. Simile al precedente ma con diversa
disposizione degli elementi e senza sportello,
dimensioni: 20 x 18 x 12.
C/A 75 VA. 2 linee, stop, inversione,
dimensioni: 25 x 23 x 13.
Notare l’interruttore di accensione generale del
quadro e il cambio tensioni del primario.
Notare l’interruttore di accensione generale
del quadro e il cambio tensioni del primario.
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C/C 50 VA. 2 linee, stop,
inversione con interessanti leve con posizione
di stallo, dimensioni 19 x 18 x 11.
C/C 6 VA. 1 linea, inversione e regolatore di
velocità a leva, dimensioni: 11 x 11 x 7,5.
Selettore del primario di nuova generazione con
manopola rotante.
C/A 30 VA. Multiuso: provalampadine, voltaggi
secondari da 4 a 19 volt con selettore,
dimensioni: 11 x 16 x 3 (la base) x 12 (il
corpo).
Comparazione: quello verde è un rarissimo
trasformatore primordiale CONTI-CO.MO.G.E. da
50watt (il più grosso della serie
a linea singola) anni ‘46/’50, di fianco un
trasformatore LIMA inizio anni ‘60 in CC. Tre
livelli che non hanno bisogno di commenti. |