La F.

 
 

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di Antonio Gamboni

 

La F. E. M. (Ferrovie Elettriche in Miniatura) fu fondata dall’ing. Enzo Manzini di Milano, appassionato collezionista e modellista che, fin dal lontano 1913, realizzava per pura passione pezzi per treni elettrici in miniatura. Presente sul mercato italiano già dal 1939, credo si possa ritenere la “F. E. M.” la più antica fabbrica operante nel settore modellistico la quale trovò la sua piena affermazione nel 1945 anno in cui altre ditte muovevano i primi passi. La passione del Manzini per le Ferrovie in Miniatura e la sua elevata competenza tecnica, resero possibile la fondazione di una fabbrica che conserverà questi fattori come stimolo essenziale per l’attività.

Caratteristica della F. E. M., che produceva solo accessori per le ferrovie in miniatura in scala “H0”, fu l’impiego di lamiera di ferro tranciata e stampata per la costruzione dei propri prodotti. Dopo una prima verniciatura protettiva eseguita a forno, i modelli venivano rivestiti con speciali materiali sintetici e verniciati con colori naturali e vivaci, quindi rifiniti a mano. A detta della F. E. M., “l’impiego di lamiere metalliche nella costruzione delle parti essenziali è garanzia di massima solidità e quindi di lunga durata”. Realismo ed estetica nello scrupoloso rispetto delle proporzioni, armonia delle forme ed attenta scelta dei colori, precisione dei particolari decorativi e strutturali, semplicità e funzionalità, si fondevano nella creazione modellistica della Casa milanese. Le moderne attrezzature degli anni ’60, definite in un catalogo “a ciclo completo verticale”, consentivano di realizzare un prodotto di alta qualità a prezzo equo.

 

 

Stazione di transito art. 57 A

 

Alla F.E.M. ogni modello nasceva presso la Sezione tecnica dove, dopo un attento studio e ricerche, veniva redatto il progetto che passava al Reparto per la costruzione ed incisione degli stampi. Le piccole parti da realizzare in plastica erano fatte con il metodo della iniezione mentre quelle in metallo, dopo la tranciatura e lo stampaggio, passavano alla saldatura e, successivamente, in un locale dove avveniva il trattamento chimico ed elettrolitico. La  struttura così preparata passava alla verniciatura a forno con prodotti speciali di creazione F.E.M.. Una Sezione a parte provvedeva alla costruzione delle apparecchiature elettriche, qui venivano effettuati gli avvolgimenti dei motori, dei trasformatori e degli elettromagneti. Tutti i diversi prodotti, al termine della propria catena di montaggio, subivano una rifinitura a mano e, superato il collaudo, finivano al Reparto confezioni ed infine al magazzino prodotti finiti per la spedizione.

 

 

Rifornitore d'acqua art. 51

Segnale luminoso stradale lampeggiante

 

Con uno sguardo al catalogo del 1961, si evidenzia che tutta la produzione era suddivisa in cinque settori, ciascuno contraddistinto da una lettera e da un colore: Si ha così una Sezione “A” di colore rosso dedicata all’Edilizia Ferroviaria, una “B” in verde che comprende gli Elementi di Paesaggio, gli Articoli Elettrici appartengono alla azzurra Sezione “C” mentre la “D” in color celeste raggruppa l’Idraulica (pompe, motopompe e fontane), infine tutte le Parti staccate trovano posto nel settore giallo contraddistinto dalla lettera “E”.

Nel settore “A” del citato catalogo erano presenti ben 17 modelli diversi di stazioni; da quella di campagna a quella di città, da quella con il bar a quella di riviera, da quella di transito a quella principale. Il tetto di queste poteva essere rimosso per consentire l’accesso all’interno del fabbricato per l’installazione dell’impianto di illuminazione o per effettuare altre operazioni. Seguivano modelli di due scali per le merci, due pensiline e di due cavalcavia con scale. Una vasta gamma di segnali montati su ponte o con caselli ferroviari, passaggi a livello con azionamento elettromeccanico o manuale e diversi tipi di ponti completavano questa prima parte del catalogo.

Tutte le gallerie, le montagne ed i fondali, che costituivano il settore verde, erano costruiti con una robusta intelaiatura in cartone plastificato sul quale era applicato del materiale per riprodurre le porosità ed asperità del terreno.

Tutto quanto attiene le apparecchiature elettriche era fornito nel colore azzurro proprio del settore. Nelle pagine di questo colore trovavano spazio alimentatori e regolatori nonché interi quadri di comando che, però, ci sembrano alquanto antiquati rispetto alle tecnologie disponibili in quegli anni. Nella parte finale comparivano i diversi tipi di segnali prodotti dalla F.E.M., i lampioni da strada e da giardino ed 11 tipi diversi di microlampadine, una delle quali con forma di orologio.

Per i “giochi d’acqua come in natura” rinviamo alle fontane ed alle pompe illustrate sotto il colore celeste. Concludevano il catalogo le pagine in giallo nelle quali vi figuravano le Parti staccate prodotte per quei modellisti che amavano costruire in proprio gli elementi accessori dei loro plastici. La F. E. M. , operante sul mercato fin dal 1945 e passata ai figli dell’ing. Enzo Manzini nel 1961, chiuse la propria attività alla fine degli anni ’60.

 

(i modelli fotografati appartengono alla Collezione "G. Vitiello")

 

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