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Testo e foto di Raffaele Ciotti |
Premessa Alla dismissione dei treni serie 810 sulla linea Termini - Pantano, sono entrati in servizio i nuovi Firema Serie 820, dalla linea moderna ed accattivante, nella livrea bianco/ giallo già adottata nel restyling dei suoi predecessori ET420; da qui la mia decisione di riprodurne il modello in scala H0 per integrarlo nella mia collezione privata dei mezzi di trasporto che sono circolati, o circolano, nella città di Roma. La Progettazione Si comincia come sempre col reperire quanto più materiale informativo possibile del rotabile già menzionato, sia tramite internet, sia con foto e riprese effettuate dall’osservazione dal vero, e si inizia a pensare ed a ragionare su come trasportare la realtà in un modello in perfetta scala 1:87, rispettandone tutti i parametri in termini di misure e funzionalità, quest’ultima resa più difficoltosa dalla presenza delle due giostre Urbinati necessarie per far circolare il modello nelle curve. Si disegnano quindi in Autocad le varie parti che dovranno comporre il nostro modello, cercando di prevedere incastri, fori, filettature, asole, piegature, linguette e quant’altro serva alla sua realizzazione, non dimenticando di considerare lo spessore dei vari particolari in funzione della robustezza richiesta, ridondando nella quantità di quelle parti che per loro natura possono essere soggette ad eventuali rotture o perdite in fase di costruzione e contemporaneamente disegnandone il loro montaggio per verificarne dimensioni, fattibilità e operatività. |
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Disegni in Autocad dei particolari e disegno di controllo dei montaggi. |
Dopo aver controllato che le varie parti combacino e non si interferiscano, e verificatane la loro compatibilità, si inviano i disegni ad una ditta che effettua il Taglio Laser che provvederà a fornirci i particolari tagliati nelle forme, spessori e quantità richiesti; a titolo di pura curiosità, ho conteggiato la quantità dei particolari tagliati al laser nei diversi spessori occorrenti per il nostro rotabile, rilevandone 324: ciò non deve meravigliare dal momento che soltanto per le cornicette dei finestrini delle porte, finestre e gocciolatoi essi sono in numero di 96. A completamento ci sono poi gli altri particolari: 8 assali completi di ruote diametro 9mm, 2 micromotori, 4 viti senza fine e relativi ingranaggi, 3 isolatori, 4 led, 2 c.s., vetrini, 18 boccole in ottone, 2 perni tondi in ottone, 2 perni a sezione quadrata, 8 “o – ring” (ad imitazione delle sospensioni pneumatiche), viteria e dadi da 1,4 e 2 mm. |
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Parte dei pezzi (0,3 mm) occorrenti tagliati dal laser. |
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Costruzione intelaiatura. |
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Montaggio di un frontale. |
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Le semicasse montate prima della verniciatura. |
Realizzazione Come per tutte le precedenti costruzioni, si inizia con predisporre l’ossatura sulla quale verranno poi saldate fiancate, musetti e centine; importantissima in questa fase sono la planarità dei pianali e la perpendicolarità delle centine che comunque verranno assicurati dagli appositi incastri. Una volta assiemata la struttura portante, potremo completare le due semicasse e il vestibolo centrale saldandovi le fiancate ed i musetti; anche in questo caso ci saranno di valido aiuto gli incastri all’uopo predisposti. Un’accurata pulizia dallo stagno eccedente tramite spazzolina d’acciaio montata sul minidrill ci permetterà di verificare la bontà e l’accuratezza del nostro montaggio. Uniamo tra di loro le 10 parti che andranno a formare le due coperture dei reostati da fissare sui tetti delle semicasse, non prima di aver saldato nella loro parte interna le grate di protezione, e fissiamo sui tetti anche le 6 scatole che al vero contengono le apparecchiature per l’aria condizionata e i cavi elettrici; nel nostro caso, essendo i coperchi asportabili, conterranno le viti che ci permetteranno di fissare i tetti alla struttura e di aprire il modello in caso di riparazioni. |
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Frontali e copertura dei reostati. |
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Pantografo, particolari e minuterie. |
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I carrelli del modello nelle varie fasi di lavorazione. |
Occupiamoci ora dei particolari minori (cassoni dei sottocassa, nei quali troverà posto una generosa zavorra, pantografo monobraccio Faiveley, gruppi ottici a Led smd, luci di posizione e spie delle porte, ottenute da microrondelle con goccia di resina caricata di arancio e di bianco, fari rettangolari in plexiglass, specchietti retrovisori, piastra con ganci automatici, tergicristalli e tutte le altre minuterie. Costruiamo ora i carrelli, sia quelli motori, che andranno montati all’estremità anteriore delle due semicasse, che quelli folli, che andranno invece montati alle altre estremità; questi ultimi in particolare, monteranno un perno quadrato di 4x4 mm che impegnerà nella sua parte superiore la giostra per permetterne la rotazione in sincronia con il carrello stesso; logicamente attorno a questo perno a sezione quadrata ci sarà una particolare rondella (foro quadrato interno) che consentirà al tutto di ruotare liberamente nei grandi fori predisposti sia sulle semicasse che nella parte sospesa intermedia. Completiamoli con le fiancate munite di boccole e, dopo averli verniciati in color antracite, forniamoli di motorizzazione, di assali e delle relative lamelle di presa della corrente, non dimenticando di montarvi il complesso della sospensione pneumatica; per i carrelli motori sono stati utilizzati 2 micromotori a 12 V con viti senza fine e relativi ingranaggi. |
Tecnologia In questo modello è stata adottata una diversa filosofia della sua composizione: in pratica ogni semicassa è a sé stante e completa di luci, di un carrello motore e di uno folle con la sua giostra; in tal modo, esse possono marciare indipendentemente dalle altre parti, ottenendo così, oltre all’ eliminazione dei cablaggi e relativi connettori tra le tre unità, anche l’estrema facilità nel montaggio, nello smontaggio e nel trasporto del rotabile stesso: infatti è sufficiente infilare dall’alto sui due grandi perni delle giostre la parte centrale del modello per realizzarne l’accoppiamento e la piena operatività. |
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Sistema di aggancio/sgancio del modello. |
Verniciatura Dopo aver sgrassato molto bene i tre elementi della carrozzeria e mascherate opportunamente le varie parti, si procede alla loro verniciatura secondo lo schema raffigurato nelle fotografie, usando la vernice autoaggrappante “tecnogrip” (che non richiede una base di primer) e si installano i gruppi ottici nelle due testate. Verniceremo in nero tutte le cornicette dei finestrini delle porte e di quelle anteriori ad imitazione della gomma, ed in alluminio le altre destinate ai finestrini; se si ha la possibilità di reperire un foglio di alpacca da 0,3 mm. al posto dell’ottone, questa verniciatura non serve. Anche le porte, come al vero, sono state realizzate con alluminio da 0,3 mm, ottenendo così un buon realismo. I tetti, i reostati, le scatole dei condizionatori ed il pantografo andranno verniciati in grigio, così come il fascione inferiore, mentre per le fiancate dei carrelli verrà impiegato il colore antracite. Verranno altresì completate le testate con il montaggio dei ganci automatici, dei fari, degli specchietti, tergicristallo, tabella di percorrenza e infine verranno applicate le decals appositamente disegnate per questo modello; incolliamo al loro posto sia i vetri delle porte che dei finestrini e testate, cosi come i fanalini spia delle porte, si completa con l’applicazione delle altre decals e finalmente il nostro modello è pronto per circolare. |
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Serie di immagini che mostrano l'avanzamento del modello e suoi particolari. |
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Due viste del modello completato. |
https://youtu.be/3KZGsFpuy-w |
https://youtu.be/_fd-XsWkryU |
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