Ci spostiamo oltre Oceano.
Immaginiamo gli Stati Uniti in preda alla grande
depressione: quella del 1929.
Ispirata dal crollo dei prezzi
agricoli, essa si estese rapidamente a tutti i
comparti economici
culminando con la caduta di Wall
Street. Il momento difficile costrinse intere
famiglie,
per lo più dedite ai lavori “a
giornata” in ambito agricolo, a trasmigrazioni
interne.
Sempre alla spasmodica ricerca di
un lavoro da espletare per guadagnare il
proverbiale tozzo di pane.
Un lavoro anche modesto poteva
apparire una chimera. Qui siamo su un’ipotetica
ferrovia a vapore.
Non staremo in questo contesto a
parlare della scelta americana di prediligere la
trazione termica.
Basti pensare ai chilometri e
chilometri (o dovremmo dire miglia) delle lunghe
linee e della necessità di tenere
sempre sotto controllo
gl’itinerari. Per questo fine, di tanto in tanto
troviamo nelle stazioni delle draisine.
Con il famoso olio di gomito come
trazione, si procede sotto il sole, l’acqua o la
neve, alla verifica
del buono stato della struttura.
Ma è pur sempre una buona occupazione ancorché
faticosa, in un momento di ristrettezze. |