di Domenico Gaudino

foto di A. Gamboni

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Una passione “esplosa” quando i miei capelli sono già quasi del tutto bianchi, complice l’entusiasmo, la specifica cultura, la competenza tecnica e l’aiuto determinante di un amico conosciuto per caso qualche anno fa. Non è esatto, a mio parere, dire che invecchiando si diventa o si ridiventa bambini. Almeno nel mio caso non c’è stata soluzione di continuità, ovviamente intesa in senso positivo; infatti, nella mia vita, oltre il lavoro, ho conservato ed alimentato sempre molteplici interessi. A mio parere questa è la ricetta che consente di rimanere sempre giovani dentro.  La mia passione per “i trenini”, in particolare le locomotive a vapore, è stata sempre in me latente. Qualche anno fa un conoscente inglese mi spinse a realizzare, io fresco pensionato, un plastico ferroviario fornendomi lo schema di un percorso che lui aveva ricavato da una specifica pubblicazione inglese e aiutandomi all’inizio alla sua realizzazione. Io ero completamente a digiuno, però avevo in me ben precisa l’aspirazione ed il desiderio di realizzare qualche cosa che, oltre ad essere un plastico ferroviario in senso stretto, fosse, anche e soprattutto perché a me più congeniale, una ambientazione più completa. Anche per le mie conoscenze acquisite in tanti anni di “vacanze alpine”, decisi di realizzare tale plastico ambientandolo nella alta Baviera agli inizi del 1900. Questa decisione soddisfaceva le mie aspirazioni romantiche e la mia predilezione per le vaporiere. Senza rendermene conto, in un certo senso, stavo realizzando il mio primo grande diorama.

Nel piazzale laterale della stazione principale di testa, sita al livello superiore,

gran festa per la presenza dell'imperatore.

Sul fondo si intravedono: in posizione elevata la linea proveniente dal livello superiore e,

costeggiante il laghetto, il circuito ad anello chiuso del livello inferiore.

Quasi subito non ebbi più il supporto, rivelatasi comunque teorico e soprattutto irrilevante, del “perfido albione”, per cui anche per orgoglio, decisi di continuare da solo. L’aspetto paesaggistico, pur con la mia inesperienza, prendeva corpo, mentre ero in crisi per il completamento del plastico ferroviario vero e proprio.

A questo punto ho conosciuto per caso Antonio Gamboni. Questo incontro per me ha comportato, oltre l’acquisizione di un amico, anche un svolta decisiva e determinante per il completamento del plastico e non solo. Sin dall’inizio, spontaneamente, si è instaurato un rapporto supportato da una simpatia e stima reciproca e da una comunione di interessi e suggestioni romantiche.

Il posto di blocco che precede la stazioncina dell'anello inferiore, e ...

... la stazione secondaria. Si noti sul fondo a destra l'auto in tema con l'ambientazione.

La piazzetta del Villaggio servito dalla stazione dell'immagine precedente.

Poiché entrambi non volevamo porci dei limiti, successivamente abbiamo pensato di realizzare, con una serie di diorami, una panoramica della evoluzione nel tempo del trasporto su rotaia, sia tram, ma soprattutto treni, dall’inizio dell’Ottocento fino agli anni trenta del 1900. L’impostazione generale del progetto era ed è stata quella di realizzare, in particolar modo per i tram, in poco spazio e con una ambientazione di base, paesaggistica e di natura storica, riconoscibile subito da tutti o quasi tutti, e con una dose di immaginazione personalizzata, dei veri e propri bozzetti, quadretti singoli, inseriti in un contenitore comune (vetrina). Per realizzare tutto ciò ci siamo anche avvalsi di riproduzioni di personaggi, auto, carrozze, edifici dell’epoca ricercati con cura maniacale.

La vetrina dei tram (cm 94  x cm 63 ) è destinata ad ospitare, sui cinque ripiani che contiene, modelli d’epoca di tram delle principali città europee la cui scelta è stata condizionata dalla difficoltà di reperire sul mercato tali modellini. Ciascun diorama poggia su una base di cm 33 x cm 9,5 con fondale alto cm 10,3.

La prima sezione, dedicata all’Italia, propone: il tram di Roma, quello di Torino e quello di Milano.

Al momento sono ultimati solo i primi due diorami, mentre per Milano si sta lavorando per ambientare il tram con sullo sfondo il “Teatro alla Scala” durante una serata di gala.

Roma: percorso della linea 10 da piazza S. Silvestro - cimitero del Verano

con sullo sfondo Porta Maggiore.

Torino: tram della linea 7 in transito per piazza Castello. Sullo sfondo il Palazzo Reale.

Successivamente vi sarà una sezione interamente dedicata a Londra, una a Lisbona, una austriaca con Graz o forse Vienna, anche con una vettura tranviaria trainata da cavalli e, spero, una sezione dedicata a Berlino se riusciremo a trovare i modellini dei tram.

Fuori tema, ma di indubbio gusto, è già stato realizzato uno spaccato della vecchia Londra fine ’800 proponendo Baker Street, resa nota dai romanzi di Sir Conan Doyle con il suo Sherlock Holmes la cui abitazione era al 221b della strada. Detto diorama sarà affiancato da una proposta partenopea con Omnibus ed una parigina con fiacres in ambientazione d’epoca.

Londra: Baker Street sotto la neve. Dietro il vetturino, il 221b - abitazione di Sherlok Holmes.

Si noti, sulla destra, l'omino con cartelloni pubblicitari dello Strand Magazine.

Ciò detto, passiamo alla grande vetrina dedicata ai treni che misura cm 281 x cm 58 su quattro ripiani.

Sempre con gli stessi criteri adottati per i tram, dei previsti nove grandi diorami, al momento sono pronti i seguenti treni storici: l’inglese Rocket, l’elvetico Spanish Brötly, convoglio trifase con E 432 completo di carrozze passeggeri 'centoporte' ambientato in sosta alla stazione di Dubino (sulla linea Colico-Sondrio-Tirano), treno rapido Roma Napoli anni ’30, ambientato in corsa verso Roma mentre incrocia una coppia di Littorine con sullo sfondo il magnifico panorama della campagna romana e dei suoi acquedotti.

Anno 1830: convoglio storico Rocket al Ponte di Rahinill.

A lato, particolare del tipico segnale riprodotto da disegni originali.

Anno 1847:  convoglio “Spanisch-Brötli-Bahn” della linea Zurigo - Baden mentre percorre

la tipica campagna svizzera. È giorno di festa ed i contadini conducono le loro mucche alla Fiera del paese.

Trifase E 432 in sosta alla stazione di Dubino sulla linea Colico-Sondrio-Tirano.

Tra i convogli di prossima realizzazione sono previsti: treno passeggeri Orient-Express nella prima versione inizio ’900 ambientato in sosta nella stazione di Monaco di Baviera; treno passeggeri Rheingold anni ’30, ambientato in corsa lungo il fiume Reno. Inoltre, in omaggio agli Stati Uniti d’America, con particolare riguardo a tutto ciò che ha rappresentato il Far West negli anni della nostra adolescenza, e anche oltre, un’ambientazione in stazione di un treno militare nordista, con soldati impegnati a scaricare cavalli, carriaggi e materiale bellico, con truppe in movimento. Sarà, questo, l’unico convoglio ad avere montato un decoder Sound per la riproduzione di suoni e della nota marcia militare dell’Unione.

In ultimo, dulcis in fundo: per mancanza di spazio nella pur spaziosa vetrina dei treni, sono state realizzate due piccole bacheche. La prima contiene il treno storico “Saxonia”, impiegato sulla linea Dresda-Lipsia, e la seconda due treni storici nordamericani: il “De With Clinton” e lo “Jhon Bull”, entrambi funzionati sulle ferrovie bostoniane.

A questo punto mi chiedo: CHI CI FERMERÀ !!! ???

Il convoglio "Saxonia" applaudito da festanti curiosi.

"John Bull" e "De With Clinton" in rappresentanza delle ferrovie americane.

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