Una passione “esplosa” quando i miei
capelli sono già quasi del tutto bianchi,
complice l’entusiasmo, la specifica cultura, la
competenza tecnica e l’aiuto determinante di un
amico conosciuto per caso qualche anno fa. Non è
esatto, a mio parere, dire che invecchiando si
diventa o si ridiventa bambini. Almeno nel mio
caso non c’è stata soluzione di continuità,
ovviamente intesa in senso positivo; infatti,
nella mia vita, oltre il lavoro, ho conservato
ed alimentato sempre molteplici interessi. A mio
parere questa è la ricetta che consente di
rimanere sempre giovani dentro. La mia passione
per “i trenini”, in particolare le locomotive a
vapore, è stata sempre in me latente. Qualche
anno fa un conoscente inglese mi spinse a
realizzare, io fresco pensionato, un plastico
ferroviario fornendomi lo schema di un percorso
che lui aveva ricavato da una specifica
pubblicazione inglese e aiutandomi all’inizio
alla sua realizzazione. Io ero completamente a
digiuno, però avevo in me ben precisa
l’aspirazione ed il desiderio di realizzare
qualche cosa che, oltre ad essere un plastico
ferroviario in senso stretto, fosse, anche e
soprattutto perché a me più congeniale, una
ambientazione più completa. Anche per le mie
conoscenze acquisite in tanti anni di “vacanze
alpine”, decisi di realizzare tale plastico
ambientandolo nella alta Baviera agli inizi del
1900. Questa decisione soddisfaceva le mie
aspirazioni romantiche e la mia predilezione per
le vaporiere. Senza rendermene conto, in un
certo senso, stavo realizzando il mio primo
grande diorama.
Nel piazzale laterale della
stazione principale di testa, sita al livello
superiore,
gran festa per la presenza
dell'imperatore.
Sul fondo si intravedono: in posizione elevata
la linea proveniente dal livello superiore e,
costeggiante il laghetto, il circuito ad anello
chiuso del livello inferiore.
Quasi subito non ebbi più il
supporto, rivelatasi comunque teorico e
soprattutto irrilevante, del “perfido albione”,
per cui anche per orgoglio, decisi di continuare
da solo. L’aspetto paesaggistico, pur con la mia
inesperienza, prendeva corpo, mentre ero in
crisi per il completamento del plastico
ferroviario vero e proprio.
A questo punto ho
conosciuto per caso Antonio Gamboni. Questo
incontro per me ha comportato, oltre
l’acquisizione di un amico, anche un svolta
decisiva e determinante per il completamento del
plastico e non solo. Sin dall’inizio,
spontaneamente, si è instaurato un rapporto
supportato da una simpatia e stima reciproca e
da una comunione di interessi e suggestioni
romantiche.
Il posto di blocco che precede
la stazioncina dell'anello inferiore, e ...
... la stazione
secondaria. Si noti sul fondo a destra l'auto in
tema con l'ambientazione.
La piazzetta del Villaggio servito dalla
stazione dell'immagine precedente.
Poiché entrambi non volevamo porci
dei limiti, successivamente abbiamo pensato di
realizzare, con una serie di diorami, una
panoramica della evoluzione nel tempo del
trasporto su rotaia, sia tram, ma soprattutto
treni, dall’inizio dell’Ottocento fino agli anni
trenta del 1900. L’impostazione generale del
progetto era ed è stata quella di realizzare, in
particolar modo per i tram, in poco spazio e con
una ambientazione di base, paesaggistica e di
natura storica, riconoscibile subito da tutti o
quasi tutti, e con una dose di immaginazione
personalizzata, dei veri e propri bozzetti,
quadretti singoli, inseriti in un contenitore
comune (vetrina). Per realizzare tutto ciò ci
siamo anche avvalsi di riproduzioni di
personaggi, auto, carrozze, edifici dell’epoca
ricercati con cura maniacale.
La vetrina
dei tram (cm 94 x cm 63 ) è destinata ad
ospitare, sui cinque ripiani che contiene,
modelli d’epoca di tram delle principali città
europee la cui scelta
è stata condizionata dalla difficoltà di reperire
sul mercato tali modellini. Ciascun diorama
poggia su una base di cm 33 x cm 9,5 con fondale
alto cm 10,3.
La prima sezione, dedicata
all’Italia, propone: il tram di Roma,
quello di Torino e quello di Milano.
Al momento
sono ultimati solo i primi due diorami, mentre
per Milano si sta lavorando per ambientare il
tram con sullo sfondo il “Teatro alla Scala”
durante una serata di gala.
Roma: percorso della linea 10 da piazza
S. Silvestro - cimitero del Verano
con sullo
sfondo Porta Maggiore.
Torino: tram della linea
7 in transito
per piazza
Castello. Sullo
sfondo il
Palazzo Reale.
Successivamente vi sarà una sezione interamente
dedicata a Londra, una a Lisbona, una austriaca
con Graz o forse Vienna, anche con una vettura
tranviaria trainata da cavalli e, spero, una
sezione dedicata a Berlino se riusciremo a
trovare i modellini dei tram.
Fuori tema, ma di indubbio
gusto, è già stato realizzato uno spaccato della
vecchia Londra fine ’800 proponendo Baker Street, resa
nota dai romanzi di Sir Conan Doyle con il suo
Sherlock Holmes la cui abitazione era al 221b
della strada. Detto diorama sarà affiancato da
una proposta partenopea con Omnibus ed una
parigina con fiacres in ambientazione
d’epoca.
Londra: Baker Street sotto la neve. Dietro il
vetturino, il 221b - abitazione di Sherlok
Holmes.
Si noti, sulla destra, l'omino con cartelloni
pubblicitari dello Strand Magazine.
Ciò detto, passiamo alla
grande vetrina
dedicata ai treni che misura cm 281 x cm 58 su
quattro ripiani.
Sempre con gli stessi criteri
adottati per i tram, dei previsti nove grandi diorami,
al momento sono pronti i seguenti treni storici:
l’inglese Rocket, l’elvetico Spanish Brötly,
convoglio trifase con E 432 completo di carrozze
passeggeri 'centoporte' ambientato in sosta alla
stazione di Dubino (sulla linea Colico-Sondrio-Tirano),
treno rapido Roma Napoli anni ’30, ambientato in
corsa verso Roma mentre incrocia una coppia di
Littorine con sullo sfondo il magnifico
panorama della campagna romana e dei suoi
acquedotti.
Anno 1830: convoglio storico
“Rocket” al Ponte di Rahinill.
A lato, particolare del
tipico segnale riprodotto da disegni originali.
Anno 1847:
convoglio “Spanisch-Brötli-Bahn”
della linea
Zurigo - Baden mentre percorre
la tipica campagna svizzera.
È giorno di festa ed i contadini conducono le
loro mucche alla Fiera del paese.
Trifase E 432 in sosta alla stazione di Dubino
sulla linea Colico-Sondrio-Tirano.
Tra i convogli di prossima
realizzazione sono previsti: treno passeggeri Orient-Express nella prima versione inizio
’900
ambientato in sosta nella stazione di Monaco di
Baviera;
treno passeggeri Rheingold anni ’30, ambientato
in corsa lungo il fiume Reno. Inoltre, in
omaggio agli Stati Uniti d’America, con
particolare riguardo a tutto ciò che ha
rappresentato il Far West negli anni della
nostra adolescenza, e anche oltre,
un’ambientazione in stazione di un treno
militare nordista, con soldati impegnati a
scaricare cavalli, carriaggi e materiale
bellico, con truppe in movimento. Sarà, questo,
l’unico convoglio ad avere montato un decoder
Sound per la riproduzione di suoni e della nota
marcia militare dell’Unione.
In ultimo, dulcis in
fundo: per mancanza di spazio nella pur
spaziosa vetrina dei
treni, sono state realizzate due piccole
bacheche. La prima contiene il treno storico “Saxonia”,
impiegato sulla linea Dresda-Lipsia, e
la seconda due treni storici nordamericani: il “De With Clinton” e
lo “Jhon Bull”, entrambi funzionati
sulle ferrovie bostoniane.
A questo punto mi chiedo: CHI
CI FERMERÀ !!! ???
Il convoglio "Saxonia" applaudito da festanti
curiosi.
"John Bull" e "De With Clinton" in
rappresentanza delle ferrovie americane.
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