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di Ennio Castelletti |
Parlare del modello della pBz 734.850 e non fare un excursus sul “passante ferroviario di Napoli” sarebbe riduttivo per inquadrare il contesto in cui questa carrozza pilota, del tutto particolare, fu costruita in 15 esemplari negli anni che vanno dal 1953 al 1958. Il passante ferroviario traversa tutta la Città di Napoli collegando il versante ovest con il versante est, da Pozzuoli a Gianturco. La linea, con una lunghezza di 14,5 km, fu costruita con apertura dei cantieri nel 1906, ma inaugurata nel 1925 Il lungo arco di tempo si spiega causa del blocco dei lavori per la prima guerra mondiale, ma soprattutto per le difficoltà nell’affrontare difficili caratteristiche morfologiche dei luoghi. Il tracciato si snoda a livello del suolo da Pozzuoli a Piazzale Leopardi, in galleria fino a Piazza Garibaldi, la cui stazione è sotterranea rispetto alla sovrastante Napoli Centrale, ed in soprelevata da Piazza Garibaldi a Gianturco. Fin da subito le Ferrovie dello Stato corredarono la linea di penetrazione urbana sotterranea (la prima in Italia) di numerose stazioni sia in superficie che sotterranee, in modo da dotare la Città di Napoli di un vero e proprio servizio metropolitano. Furono così realizzate, con grande cura architettonica, le stazioni di Pozzuoli Solfatara, Agnano Terme, Cavalleggeri Aosta (anni ’60), Campi Flegrei, Piazza Leopardi, (galleria Posillipo m. 1519), Mergellina, (galleria metropolitana m 6041), Piazza Amedeo, Montesanto, Piazza Cavour, Piazza Garibaldi e Gianturco, attestandosi la linea alla stazione di S. Giovanni Barra in epoca recente. All’attivazione del servizio metropolitano il passante fu attrezzato con alimentazione a terza rotaia a 650 V e dal 1935 fu convertito a 3000 V c.c.. Fu così che nel 1940 le FS trasferirono alcune E 624 dalla Porrettana e le destinarono alla Metropolitana FS di Napoli. A seguito degli eventi bellici, tre unità furono gravemente danneggiate e, per sopperire alla carenza di materiale negli anni intorno al 1950, tre rimorchiate furono ricostruite come elettromotrici. In questi stessi anni una grande quantità di carrozze aventi il disegno della cassa simile, fu costruita ex novo, o partendo da telai di veicoli con cassa in legno di tipo T, RT o R, Ciò che le accomuna tutte è il fatto di essere state realizzate durante la gestione del Ministro dei Trasporti Guido Corbellini, che ne ordinò la costruzione e che da lui vengono indicate come “carrozze Corbellini”. Da queste carrozze negli anni 1953-1955 e 1958 furono poi ricavate le carrozze pilota pBz 734.850 - 864, rimorchi specifici per l’utilizzo esclusivo con i gruppi di elettromotrici pesanti E 624, che furono attrezzati con cabina di guida, condotte elettriche, circuiti vari e porte a libro a telecomando pneumatico, per un facile e veloce incarrozzamento dei passeggeri nel servizio metropolitano napoletano. La composizione prevedeva una elettromotrice E.624, una o più carrozze intermedie eBiz anch’esse munite di porte pneumatiche, ed una pBz. Il servizio metropolitano con composizioni in cui erano presenti le E 524 e le pBz si estendeva ben oltre Napoli Gianturco e le ritroviamo, talvolta, anche in servizio suburbano su Torre del Greco, Castellammare di Stabia e Gragnano. Negli anni ’70 la Gestione Commissariale della Ferrovia Benevento-Napoli noleggiò presso le FS alcune E 624 e rimorchiate pilota “Corbellini” pBiz, che rimasero in servizio fino al 1983.
E 624.003 e 004 e corbellini pBiz 734.852 (foto A. Falcone)
E 624.003 e 004 e corbellini pBiz 734.852 a Napoli (foto A. Falcone) Il modello in scala H0 che ho realizzato sulla base di una “Corbellini Hachette” ha ricevuto porte pneumatiche, cabina di guida, fischio sul tetto e fanali sulla testata anteriore, dove sono state eliminate le carenature ed il mantice intercomunicante, sostituito da un passauomo a pedana: è stato applicato gancio modellistico e accoppiatori delle condotte elettriche e pneumatiche. Esso, esposto nella bacheca, racchiude in sé, e rappresenta, un tangibile ricordo di uno spaccato di storia della ferrovia Metropolitana di Napoli FS, come era all’epoca dei fatti che ho esposto.
Disegno della corbellini pBiz 734.850 (coll. E. Castelletti)
Vista laterale del modello ultimato della corbellini pBz 734.850, e ...
... vista prospettica dello stesso modello (foto E. Castelletti).
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