La locomotiva 685
La prima grande locomotiva con
tender realizzata per riprodurre l'omonima macchina delle FF.SS. è
la 685. La somiglianza con la locomotiva reale è, per l’epoca,
notevole. Realizzata con mantello in spessa fusione di alluminio, è
ricchissima di particolari e, anche per dimensioni, è la più
importante della serie. Prodotta solo per qualche anno a partire dal
1950, appare per l’ultima volta nel catalogo del 1954 in versione
"solo macchina" cioè non compresa nelle confezioni con impianto
completo.
Tre assi motori e due carrelli folli a ruote
piccole. L’asse centrale talvolta presenta il bordino smussato.
Biellismo articolato realizzato i bacchette di alluminio, castello,
come sempre, in ottone e ingranaggi di acciaio. Motore classicamente
in C/A con inversione automatica dal trasformatore. Si noti la
ricchezza di particolari e le catenelle tra cabina e tender.
Nel secondo catalogo la 685 era proposta in
abbinamento a tre carrozze a carrelli di tipo primordiale: due
passeggeri e un bagagliaio; oppure con tre carri merce assortiti.
Questa macchina di straordinaria imponenza era di grande effetto.
Tutte queste vaporiere a causa della loro massa
producono sui binari una impressione di realismo durante la
circolazione. Le ruote motrici stridono e paiono mordere la rotaia
al pari di quelle reali.
E’
il caso osservare quanto il moderno fermodellismo, ha sì raggiunto
livelli di perfezione in quanto riproduzione, ma resta del tutto
carente circa altri aspetti del realismo. I modelli circolanti
sembrano sempre scivolare sui binari quasi senza attrito: sono
gravemente mancanti dell’effetto “massa”... mancano le vibrazioni
meccaniche che, a mio avviso, non sono meno importanti
dell’impressione visiva.
Al contrario questi modelli antichi, grossolani e
approssimativi nell’estetica erano però carichi di effetto fisico.
La 685 fu prodotta corredata unicamente di ganci
di traino primordiali di tipo realistico a uncino. E’ possibile
incontrare modelli modificati successivamente per il traino di
rotabili con ganci automatici.
Questa macchina, benché di grande bellezza ebbe
pochissima diffusione, talché risulta uno dei pezzi più rari della
produzione Conti. Era in effetti costosissima e inoltre
probabilmente il pubblico preferì modelli che rappresentavano
maggiormente la modernità a discapito della riproduzione di una
locomotiva di vecchio stampo.
Si notino i particolari
dipinti in oro all’interno della cabina e gli attrezzi
del tender
lavorati a mano in filo di ferro.
Le immagini del modello
presente nei cataloghi
2° e 3°.
Sul pancone anteriore sono alloggiate due lampade a gambo lungo a
guisa di fanali;
da notare anche il particolare degli accoppiatori.
Tutte le 685 erano verniciate in nero lucido.
Sottocassa. Dando uno sguardo
a questo
esemplare del 1950, si notano alcuni particolari quali l’asse centrale privo di bordino al
fine di migliorare la circolazione sulle curve, la piccola
etichetta col numero seriale battuto a macchina (cerchiato in rosso), i pattini centrali
per la fase e bottone di contatto rotaia sul lato isolato delle
ruote. Inoltre il tender disponeva di un sistema di aggancio alla macchina
che permetteva anche un largo gioco di traslazione per il transito
su scambi e controcurve.
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