di Walter Guadagno

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Scopo delle presenti note è tentare una recensione di modelli ferroviari non appartenenti alla classe dei veicoli semoventi, argomento trattato abbondantemente dalle riviste feramatoriali, ma quello di mettere in luce il realismo di alcuni carri tipici italiani, tematica non sufficientemente affrontata dai periodici nostrani (a differenza di quelli tedeschi), Bollettino FIMF compreso.

Nel nostro, per certi versi, fortunato secolo l'appassionato fermodellista dispone, fra l'altro, anche della felice possibilità di includere nella propria collezione di modelli italiani ben due serie di riproduzioni dei tipici carri chiusi lunghi, che le Ferrovie dello Stato ascrissero al tipo «FF» per distinguerli dagli altri carri chiusi ordinari, classificati quasi tutti nel tipo «F». Ci si riferisce a rotabili prodotti dalla meritevole ACME, in ben quattro versioni: a) Art. 40240, Carro chiuso a 4 sportelli bassi per fiancata, tipo FF 1942, Epoca III; b) Art. 40241, Idem, ma Epoca IV e quindi con marcatura uniforme UIC; c) Art. 40245, Carro chiuso a 8 sportelli bassi per fiancata, tipo FF 1947, con marcature Epoca III; d) Art. 40246, Idem ma Epoca IV (quindi marcatura uniforme)[1]; tutt'e quattro hanno una lunghezza fuori respingenti, dichiarata, di mm 133. Ma la benemerita azienda milanese, in realtà, ne ha riprodotti anche altri due[2] che, stando alle foto in catalogo, sono rispettivamente inclusi nelle confezioni: e) Art. 45104, Set di 4 carri Ep. III tra i quali il nostro con le sovrascritte "LA PROVVIDA"[3] con 8 sportelli bassi per fiancata; f) Art. 45105, anch'esso un Set di 4 carri di Ep. III ma, in questo caso, con carro a 4 sportelli bassi per fiancata.

L'altra ditta che ha prodotto un carro tipo "FF" è l'austriaca ROCO la quale, a suo tempo, rivoluzionò il mercato fermodellistico italiano introducendo i primi locomotori e carrozze FS riprodotti in maniera profondamente dettagliata e in perfetta scala 1:87 (buona parte del merito, ricordiamolo, va ascritta all'italiano Faustini che, con grandi sforzi, riuscì a far produrre da quella ditta molte decine di modelli nostrani)[4]. Nel suo Catalogo generale notiamo quattro articoli con ben sette veicoli in totale. In particolare: a) Art. 76595, Carro FF Epoca III, con 8 sportelli bassi per fiancata[5]; il prezzo ufficiale del listino 2018/19 è indicato in € 29,90[6]; b) Art. 76597, simile al precedente ma con 4 sportelli bassi per fiancata ed Ep. IV, quindi con marcatura uniforme[7]; c) Art. 76163, Set di tre carri FF, Ep. III, con 4 sportelli bassi per fiancata[8]; il prezzo della terna è di  € 89,90; d) Art. 76164, Coppia di carri FF, Ep. IV, con 8 sportelli bassi, marcatura uniforme; il prezzo è di € 58,90. Vi è da  aggiungere che la ditta Almrose ha presentato il carro FF 193 311, a 8 sportelli bassi per fiancata, della Roco in versione sporcata e invecchiata in occasione del Model Expo Italy di Verona, del marzo 2019[9].

 

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Prima di osservare con un minimo di attenzione i carri prodotti da ACME e ROCO[10], diamo ora qualche notizia sui prototipi delle FS. I carri tipo FF appartenevano a 7 tipologie, come ci mostra una fonte ufficiale[11]. La prima è costituita dai 600 carri del 1925, passo mm 8000, lunghezza della cassa mm  11240, muniti di garitta, con cassa in legno a doghe verticali e imperiale a sagoma tonda e non a spioventi. Nessuna di queste ultime tre caratteristiche appartiene ai carri delle due ditte che andiamo ad esaminare (sono senza garitta, la cassa è metallica e hanno il tetto a spioventi). I predetti carri verranno trasformati nel 1955 in FFma, cioè l'imperiale verrà trasformato da monta bassa a monta alta per cui l'altezza passerà da mm 3813 a mm 4146. Naturalmente neanche questa seconda tipologia interessa al caso nostro. Inoltre eliminiamo pure una terza tipologia costituita dalla coppia di carri permanentemente abbinati, cassa metallica, 8 sportelli bassi per ogni fiancata, passo mm 8000 (che potrebbe costituire un'interessante proposta per una modifica da parte di un modellista volenteroso). Infine eliminiamo pure i carri FFI con intercomunicazione a mantice la cui tipologia, in base ai figurini pubblicati sull'Album dei carri già citato, si discosta notevolmente rispetto ai due modelli che stiamo ora per esaminare.

Il carro FF 114 961, in veste Epoca III, appartenente alla serie FF (1942) prodotta in 550 esemplari.

Acme ne ha fatto un modello ma di Epoca IV che differisce dal prototipo non solo nella numerazione,

ma anche in vari particolari. La foto, infatti, mostra le molle di sospensione Tipo 602/2,

costituite da 2 pacchi ciascuno di 6 foglie, le boccole sono del Tipo 43B³,

mentre in seguito la sospensione sarà del Tipo 602 ad un solo pacco di lamelle (Foto FS, fototeca della BFWG).

A proposito dei modelli e prima ancora di andare a consultare le fonti, già a prima vista -facendo un grossolano raffronto- ho notato sùbito che i due bei carri hanno la stessa lunghezza, sono ben dettagliati ma, purtroppo, presentano un passo vistosamente differente: è quello ACME che ne ha uno erroneamente più corto oppure è quello ROCO che lo ha più lungo del dovuto? La fonte compulsata ci rassicura: due delle tre rimanenti tipologie di carri mostrano un passo misurante mm 8500 mentre l'altra tipologia prevede il passo di mm 8000 (Tav. n. 45).

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 Il carro ACME è quello che presenta il passo più corto, per cui andiamo a confrontare il modello sia con la Tav. N. 45 dell'Album dei carri già citato,  che specialmente con la  corrispondente Tav. N. 2048 della successiva edizione dell'Album dei carri coperti (quella del 31 dicembre 1971).

Le principali dimensioni del carro prodotto da ACME, tratte dell'Album dei carri coperti

del Servizio Materiale e Trazione delle F.S. (BFWG).

 Come mostra la Tab. 1, notiamo che le principali misure sono[12]:

 

Tab. 1 – CARRO ACME - Art. 40241

 

CARRO Ghkrs

Tav. N. 2048[13] (ex Tav. 45)

PROTOTIPO

1:87

MODELLO

Lunghezza fuori respingenti 

 mm 

11580

133,1

133,4

Lunghezza dei respingenti 

mm

590

6,8

6,8

Passo 

mm

8000

91,9

91,8

Lunghezza della cassa

mm

10400

119,5

119,3

Altezza dal piano del ferro

mm

3685

42,3

42,9

Altezza centro respingenti sul p.d.f. 

mm

1060

12,2

12,3

La Tabella qui riportata ci mostra come il modello rispetti pressoché alla perfezione la scala di riduzione. Anche il dettaglio è ben curato, la bullonatura è finemente riportata e va goduta con una buona lente d'ingrandimeto, il numero degli sportelli bassi (4 per fiancata) è corretto, il sottocassa è ricco di dettagli (purtroppo manca la condotta del riscaldamento), le ruote sono brunite e dotate di ceppi freni e relativa incastellatura (la timoneria), le molle di sospensione a balestra sono correttamente quelle del Tipo 602  a 12 foglie (invece in Epoca III erano del Tipo 602/2 a doppia balestra), le boccole sono del Tipo Tr 191 come nella realtà (ma su alcuni carri erano rimaste le originarie 40B³).

Una fiancata del carro Acme. Si noti l'accuratezza dei particolari e la nitidezza delle scritte (Collezione dell'autore).

Il sottocassa del carro Acme. Si notino i serbatoi dell'aria, le timonerie dei freni e altri particolari.

Passiamo ora alla marcatura. Il nostro esemplare è numerato 166 5 155 e fa parte della famiglia di 894 carri costruiti fra il 1942 e il 1946 inizialmente numerati 114.100÷149, 114.150÷517 (168 unità: attenzione, la terzultima cifra deve essere sempre dispari) e 114.524÷115.799 (anche qui con terzultima cifra dispari). Con l'avvento della marcatura uniforme questa famiglia di carri assunse la classificazione della serie Ghkqrs oppure Ghkrs, cioè senza la q (senza condotta riscaldamento elettrico internazionale) e numerazione 166 1 900÷947 e 166 5 000÷843. Al 31 dicembre 1971 mancavano soltanto 2 degli originari 894 carri. Il nostro modello è marcato Ghks-w che sta a significare: carro coperto di tipo corrente (G), da derrate -con aperture di areazione al livello del pavimento- (h), con limite di carico inferiore al normale (k), atto al regime S (100 km/h: s); la r che manca sta a significare che il carro è con condotta riscaldamento a vapore[14]. Ma qui occorre una precisazione. La documentazione presente nella BFWG, oltre alla primaria fonte costituita dall'Album dei Carri coperti aggiornato al 31 dicembre 1971, ha pure una serie di aggiornamenti che arrivano fino al Bollettino n. 6 del 31.5.1979: li ho consultati con la speranza di leggere in uno di essi la soppressione della condotta in questione; purtroppo in nessuno di essi è segnata la cancellazione della r, per cui allo stato attuale della documentazione, il carro dovrebbe riportare una almeno sommaria riproduzione del riscaldamento a vapore (cosa fattibile da parte di un normale fermodellista).  Tutte le altre indicazioni riportate sulla cassa (26,5 m² di superficie utile del pavimento, categoria di velocità stella, capacità m³ 55, tara media t 13 (e non più 12,5 come in precedenza), passo 8,00 m, vanno tutte bene. Addirittura le due maniglie merci/viaggiatori e vuoto/carico sono state correttamente dipinte in rosso e giallo.

Il carro è contenuto in una praticissima scatola di polistirolo espanso in cui va collocato opportunamente il rotabile il quale si sfila facilmente dal suo posto senza danneggiare qualche componente come avviene spesso per modelli di altre marche, anche in scala 0! Nella scatola sono inclusi alcuni pezzi aggiuntivi e i due ganci modellistici che s'introducono nell'apposito portagancio onde permettere l'accostamento di due rotabili contigui nella realistica posizione respingente contro respingente. Il tutto viene poi rinchiuso nel coperchio di cartone con finestrella trasparente.

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Passiamo ora all'Art. 76595 della ROCO, relativo al carro FF 192 185. Tale rotabile, a differenza di quello Acme, ne rappresenta uno con passo di mm 8500 dotato di 8 sportelli bassi per fiancata. Altra vistosa differenza è costituita dalla numerazione, che è la classica FS e non quella uniforme, per cui il rotabile è ascrivibile all'Epoca III. Comunque nulla vieta di utilizzare insieme i due carri esaminati perché entrambi i tipi di marcatura (numerazione) sono coesistiti per più anni.

La Tabella 2 ci fornisce le principali misure del rotabile:

 Tab. 2 – CARRO ROCO - Art. 76595

CARRO FF 1937

Tav. N. 42

PROTOTIPO

1:87

MODELLO

Lunghezza fuori respingenti 

 mm 

11580

133,1

133,4

Lunghezza dei respingenti 

mm

590

6,8

6,5

Passo 

mm

8500

97,7

97,9

Lunghezza della cassa

mm

10400

119,5

119,9

Altezza dal piano del ferro

mm

3685

42,4

43,5

Altezza centro respingenti sul p.d.f. 

mm

1060

12,2

11,9

 

Come si vede anche qui è stata scrupolosamente osservata la scala di riduzione, (per pignoleria si rileva che l'altezza risulta essere maggiorata del 2,6%).

Il carro in esame fa parte della serie costruita nel 1937 in 500 unità numerate 192.100÷999 (terzultime cifre dispari) scese a 348 al 1° marzo 1957 e a 323 entro il 31 dicembre 1971.

Figurino dei rotabili FF (1937), tratto dalla tavola N. 42 dell'Album dei Carri chiusi del Servizio Materiale e Trazione delle FS,

con le principali caratteristiche di essi. Tali carri portano ai quattro spigoli i contrassegni di colore bianco indicanti la presenza della condotta e del freno (da documentazione della BFWG).

Anche questo carro è finemente dettagliato, addirittura nel sottocassa: vi si notano le incastellature del sistema frenante (la timoneria) che avviluppano i due assali, la condotta generale del freno è riportata, come pure i tre piccoli serbatoi dell'aria e le altre condotte. Anche su questo carro sono riprodotte le maniglie per le posizioni Vuoto/Carico e Merci/Viaggiatori colorate rispettivamente in rosso e in giallo. Le molle di sospensione sono costituite da tre pacchi di lamelle, come nella realtà (Tipo 601/3) e le boccol15 sono del tipo 43 B5. Le scritte, pur essendo microscopiche, sono ben leggibili con un'adeguata lente d'ingrandimento: si legge bene, per esempio, la data di revisione (24.6.54). La portata è correttamente indicata in 17,0 t anche in regime S, la superficie utile è di 26,6 m², la capacità è di 55 m³, la tara media è giustamente indicata in 13 t (questo veicolo pesava 13.100 kg); il realismo arriva fino al punto da far intravedere al di sotto della griglia portadocumenti (a sinistra in basso di ogni fiancata) il bianco del foglio, mentre al sottocassa sono addirittura riportate le tubazioni dei sistemi frenante ed elettrico! Il rotabile è già dotato di ganci modellistici che permettono, grazie alla possibilità dello spostamento laterale, la marcia respingente contro respingente. Il modello è contenuto in una scatola trasparente di plastica, che ne garantisce un'adeguata difesa contro urti eventuali.

Il modello  del Carro FF 192 185, con 8 sportelli bassi per fiancata.

Si noti la buona riproduzione addirittura del molleggio costituito da tre pacchi da quattro molle ciascuno.

Ai quattro spigoli della cassa sono pure riprodotti i contrassegni in bianco indicanti la presenza sia della condotta che del freno. Nonostante la foto sia ad altezza del baricentro della cassa, si riescono ugualmente ad intravedere alcuni dettagli del sottocassa,

come per esempio la condotta del riscaldamento e del freno (Foto Roco).

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Concludiamo facendo notare che i due carri possono prestarsi anche ad ulteriori miglioramenti, trasformazioni e revisioni: potrebbe essere un'occasione per ammirare l'operato e la valentia di alcuni dei nostri soci.

Note:


[1]Cfr.: A.C.M.E., Catalogo 2018 n. 15, s.l., Bellagente, 2018, pag. 107.

[2]Ibidem, pagg. 108-109.

[3]La Provvida era una Gestione Speciale  delle Ferrovie dello Stato e provvedeva alla Gestione Viveri a prezzi di favore, da distribuire al personale ferroviario ed attiva fino agli anni '60. Peccato (per i ferrovieri) che quest'ente venne sciolto anziché provvedere a crearne di simili per altre Amministrazioni pubbliche.

[4]Addirittura fu pubblicato più volte un catalogo contenente soltanto modelli italiani, opera e grande merito del dinamicissimo Faustino Faustini. Si veda: GIEFFECI, Programma italiano scala H0-N. 1973•1993, Muggiò (MI), 1993, pp. 112 a col.. Vi vengono illustrati: 6 vaporiere, 37 locomotori, 14 diesel, 2 automotrici; 90 carrozze, 9 bagagliai; 65 carri. Per la scala N: 2 diesel, 7 carrozze e 7 carri. Inoltre sono contenuti pure 12 modelli di altre ditte e vari accessori e pubblicazioni. Una profonda fonte d'informazioni per ogni collezionista.

[5]Cfr..ROCO, Main Catalog 2018/19 [Ed. Inglese], München (Germania), s.d. ma 2018, pag. 161.

[6]Cfr.: ROCO, UVP-Preisliste Hauptkatalog / Price liste main catalog 2018/19, München (Germania), s.d. ma 2018. Si veda a pag. 7, III colonna.

[7]ROCO, Main  Catalog ..., cit., pag. 162. Il prezzo è anch'esso di €29,90.

[8]Vds. sempre il cit. Catalogo Roco, a p. 162.

[9]Ved. a p. 48 di "i Treni" n. 424, aprile 2019.

[10]I cortesi lettori sono pregati, eventualmente, di completare le notizie che seguono, con opportune osservazioni,  proposte, suggerimenti, ulteriori utili indicazioni, ecc.

[11]Ho consultato il volume (anch'esso, come i precedenti, in Biblioteca Ferroviaria Walter Guadagno): FERROVIE DELLO STATO – Servizio Materiale e Trazione, Carri coperti costruiti dal 1° gennaio 1905, s.l. (ma Firenze), ed. 1957. Le Tavole relative ai carri FF sono le N.41, N.41/1, N.42, N.43, N.45, N.49 e N.71.

[12]Si ringrazia l'ing. Giampiero Chiavelli, Presidente del Club "La Rotaia" C.L.R.-Roma, per le attente e pazienti misurazioni effettuate ai due carri in esame.  

[13]AZIENDA AUTONOMA FERROVIE DELLO STATO – Servizio Materiale e Trazione, Carri coperti costruiti dal 1905, Edizione 31 dicembre 1971, (Firenze), s.d. Una copia è in BFWG.

[14]Si è consultata la fonte, nella BFWG: MINISTERO DEI TRASPORTI E DELL'AVIAZIONE CIVILE – Azienda Autonoma delle Ferrovie dello Stato, Libretto di equiparazione fra la vecchia marcatura e la nuova marcatura uniforme dei carri, Pisa, Tipografia Editrice Giardini, 1969.

[15]Per una sintetica ma bastevole informazione suggerisco fare riferimento a: "Boccole e balestre" in "i Quaderni di RF" allegato a "la Rivista della Ferrovia" n.7, Edizione speciale, Milano, Edizioni ACME, Autunno 2009, pp. 24-25.

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