La ALn 668 è stata, per me,
l’automotrice a nafta più amata, forse per via dei suoi colori
vivaci e contrastanti, ma anche (e soprattutto) perché
collegando Roma con Viterbo e fermando in varie stazioni,
svolgeva un servizio di metropolitana nella zona nord della
Capitale, utilissima per evitare il caotico traffico cittadino;
inoltre la partenza e il ritorno venivano effettuati dalla
stazione Termini, al centro della città, comodissimo punto di
snodo per qualsiasi direzione si desiderasse poi prendere.
Avendone (ovviamente!) acquistati
i modelli della motrice e relativa rimorchiata, sono rimasto
colpito dalla fattura molto ben dettagliata associata ad un
costo contenuto, e soddisfatto anche dal comportamento su
rotaia; vi era però qualcosa che non mi appagava completamente
ed era la mancanza del tipico borbottio del motore di questo
simpatico trenino. Ho perciò deciso di colmare questa lacuna
acquistando un decoder DCC sonoro programmato da Portigliatti
con i suoi tipici suoni e rumori, uno Zimo 645/Fs_ALn668.
La prima cosa da fare, dopo aver
aperto i modelli, è quella di eliminare tutti i collegamenti tra
ruote, motore, luci, diodi ecc. in quanto dovranno essere
collegati tutti al decoder seguendo attentamente lo schema e le
istruzioni accluse; per maggiore chiarezza e comprensione onde
evitare errati e fatali collegamenti, si riassume l’esatta
cablatura: filo rosso (rotaia destra); filo nero (rotaia
sinistra); filo arancione (motore terminale destro); filo grigio
(motore terminale sinistro); filo bianco (luci anteriori); filo
giallo (luci posteriori); coppia fili porpora (altoparlante);
filo verde (3° faro); filo marrone disponibile per altre
funzioni (es. luce cabina…); filo blu (positivo comune a tutte
le funzioni). Ad esempio, per le luci anteriori si useranno i
fili bianco e blu, per il 3° faro il verde e il blu…ecc.
Schema dei
collegamenti del decoder con indicazione dei colori dei fili.
Ricordo che, prudenzialmente
occorrerà inserire tra le uscite per i fari (incluso il 3°) ed i
LED, una resistenza da 1 kohm. Ho incollato il decoder (che a
sua volta è protetto da un tubetto termorestringente
trasparente) sulla superficie piana del motore, in modo da
essere posizionato verso il centro del rotabile e, quindi, per
poter gestire al meglio i cablaggi diretti nelle varie parti del
modello.
Un altro miglioramento che ho
adottato è stato quello di sostituire le grandi lampade bianche
e rosse con due piccoli c.s. che recano saldati, in
corrispondenza dei fanali, due duo LED smd bianco caldo/rosso
con anodo in comune (tipo 605) adattissimi ad essere pilotati,
tramite una resistenza da 1 kohm direttamente dal decoder, il
quale ha, come già detto, il filo comune di tutte le sue
funzioni il positivo (+), di colore blu.
Il decoder
montato sul motore, e ...
... circuito
stampato con duo led smd bianco caldo/rosso.
Per illuminare il 3° faro (filo
verde), bisogna innanzitutto dividere il trasparente che lo
unisce ai fari e renderlo così indipendente dalla luce di
questi; un piccolo LED smd a luce bianca provvederà alla sua
illuminazione, ricordando di interporre anche in questo caso,
una resistenza tra il filo verde ed il LED da 1 kohm.
Per avere la possibilità di
smontare e dividere il telaio dalla carrozzeria, il 3° faro
viene collegato al decoder tramite un micro connettore.
3° Faro con
relativo LED smd e micro connettore.
L’altoparlante con la sua cassa di
risonanza verrà incollato al piano del telaio; a tal proposito
preciso di aver rimosso la trasmissione del secondo albero
cardanico per far posto ad esso, e di aver opportunamente
appesantito tramite dei piombi il carrello portante onde
assicurarne la stabilità e la buona presa di corrente.
Altoparlante con
cassa di risonanza.
Piombi per
appesantimento sul carrello folle.
Qualora si desideri agganciare
anche la rimorchiata, occorre portare ad essa la tensione per le
luci (ricordo che sono pilotate dal decoder situato sulla
motrice) tramite 3 conduttori che, all’occorrenza, possano
essere sganciati nel caso di motrice isolata. Essi sono stati
realizzati ricorrendo a 3 minuscole boccole sia sulla motrice
che sulla rimorchiata, e 3 cavetti muniti di spinotti
maschio/maschio che, una volta collegati tra i due rotabili,
illumineranno le luci della rimorchiata simulando i tubi
dell’aria, mentre nel caso di motrice isolata, le boccole
accoglieranno il gancio e le condotte dell’aria modellistiche.
Le boccole
inserite sulla motrice e cavetti maschio/maschio.
Boccole sulla rimorchiata
con un cavetto inserito e loro utilizzo per
motrice isolata.
Grazie allo speciale algoritmo
dell’alimentazione del motore generato dal decoder, la marcia è
incredibilmente reale, con la tipica esitazione alla partenza
che si riscontra nella realtà di queste automotrici; inoltre,
tramite le CV (variabili di configurazione), dalla 2 alla 5 si
possono regolare velocità minima e massima, accelerazione,
velocità media, frenatura, ecc. Per scegliere i valori più
adatti al nostro modello, essendo il decoder a 8 bit, ogni CV
dispone di un range di 256 gradini, mediante i quali potremo
avere una migliore accuratezza nella definizione dei loro
parametri. Dal manuale d’istruzioni si possono dedurre su quali
CV intervenire per condizionare il funzionamento delle varie
funzioni e tramite esse potremo variare, ad esempio, il volume
del suono, l’intensità delle luci, ecc. in maniera molto
semplice e per tutte le applicazioni svolte dal decoder stesso.
Rammento che, da fabbrica,
l’indirizzo standard di ogni decoder DCC per richiamare la
locomotiva è CV1=3; in un tempo successivo, avendo in nostro
possesso più locomotive/locomotori, dovremo assegnare loro degli
indirizzi (CV1) diversi ed univoci per poterli richiamare in
maniera indipendente uno dall’altro e ovviamente ogni modello, a
seconda della sua natura (a vapore, diesel o elettrica), dovrà
avere i propri parametri opportunamente memorizzati sul proprio
indirizzo.
Il risultato di queste
interessanti modifiche mi è sembrato molto buono, ora finalmente
la “Micetta” oltre al movimento molto più performante ed
aderente alla realtà, possiede anche i suoi tipici suoni, grazie
ai quali si è ampliata la sensazione di realtà nei nostri
plastici (v. Video).
Sperando di essere stato
sufficientemente chiaro, ringrazio i lettori dell’attenzione,
rimandando chi volesse approfondire l’argomento CV ai molteplici
siti internet che lo trattano.
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