Quando la Roco mise in vendita la E 626 colmò una grande lacuna
nella produzione di rotabili delle locomotive italiane, fino ad
allora un po’
ignorate (e snobbate) dal mercato modellistico.
Logicamente l’acquistai subito, data la penuria di modelli delle
FS, e ne rimasi affascinato dalla sua fattura molto ben
riprodotta e in perfetta scala H0, dal suo comportamento
dinamico e anche dalla sua robustezza; non avendo purtroppo un
vero plastico, mi contentavo di farlo circolare su un diorama
operativo, osservandone con compiacimento le sue manovre.
Abitando di fronte alla stazione di Roma Termini, ed essendo un
abituale frequentatore di quei binari (allora vi era l’ingresso
libero e vi si poteva accedere anche dal Posto Sosta e Ristoro
Militari, situato proprio di fronte al mio portone), conoscevo
molto bene i suoni ed i rumori tipici di questo locomotore, mi
piaceva in special modo ascoltare il “canto” del compressore e,
quando questo si arrestava, udire il ticchettìo del tachimetro
che fuoriusciva dal finestrino del macchinista.
In tempi più vicini a noi, ho deciso di perfezionare un così bel
locomotore completandolo con i suoni che molte volte avevo
ascoltato dai suoi fratelli maggiori, istallandovi in esso un
decoder DCC sonoro programmato da Portigliatti con i suoi tipici
suoni e rumori, uno Zimo 645/Fs_E 626 con il quale dotare il
nostro modello di svariate funzioni, ognuna delle quali
corrispondente ad un diverso effetto sul nostro rotabile.
Foto 1 - Tabella con indicazione dei tasti funzione della
centralina.
La scelta di un decoder Zimo, piuttosto che un Esu o altro tipo,
è stata dettata, come vedremo più avanti, oltre che dalla
assoluta fedeltà e varietà dei suoni campionati, dalle
dimensioni dell’altoparlante in rapporto allo spazio disponibile
nel Roco E 626.
Dopo aver aperto con precauzione il modello, si dovrà asportare
la basetta del circuito stampato con il relativo commutatore
pantografo/rotaia e tutti i suoi collegamenti elettrici con le
ruote, il motore e le luci e togliere i dischetti al
selenio (diodi) assieme alle lampade bianco/rosse.
Occorrerà ora liberare il pesante corpo metallico che ricopre il
motore e che funge da zavorra, ed eliminare, segandolo, il
castelletto portalampade situato dalla parte opposta alla
finestra dove è alloggiato il motore (Foto 2), allo scopo di creare il posto per il minuscolo, ma
efficiente altoparlante completo della sua cassa di risonanza
(Foto 3), che praticamente verrà a
trovarsi nel cassone anteriore; nelle Foto
4 e 5 possiamo vedere come posizionare correttamente
l’altoparlante.
Foto 2 e 3 - Parte da eliminare e
tipi di Altoparlanti completi di cassa
di Risonanza.
Foto 4 e 5 -
Posizionamento dell’altoparlante.
Analogamente, nell’altra testata (quella situata verso il
motore) verranno eliminati dal castelletto delle luci le
lampade, le piastrine al silicio e la lastrina in plastica
portadiodi; elimineremo altresì dalle due testate anche i
prismi, inserendo nei fanali 4 spezzoni di fibra ottica lucidati
alle loro estremità con carta abrasiva 1000 e successivamente
rifiniti con pasta abrasiva per auto; chi non avesse la
possibilità di procurarsi della fibra ottica potrà segare dagli
originali prismi soltanto la parte terminale che viene a
trovarsi nei fari, e lucidarne le estremità come già detto.
Avendo eliminato il circuito stampato e tutti i suoi componenti,
avremo a disposizione lo spazio per posizionare il decoder, che,
essendo protetto da tubetto termorestringente trasparente, potrà
essere incollato in questa “culla” metallica
(Foto 6).
Foto 6 - Il Decoder è stato alloggiato nella sua “culla”.
Possiamo ora iniziare, facendo molta attenzione, la cablatura di tutti i collegamenti del
decoder secondo le seguenti indicazioni:
Filo Rosso: Rotaia Destra;
Filo Nero: Rotaia Sinistra;
Filo Arancione: Motore terminale destro;
Filo Grigio: Motore Terminale Sinistro;
Filo Bianco: Luci Anteriori;
Filo Giallo: Luci Posteriori;
Coppia di Fili Porpora: Altoparlante;
Filo Verde: Funzione disponibile n. 1;
Filo Marrone: Funzione disponibile n. 2;
Filo Blu: Positivo Comune di tutte le Funzioni (+).
Per maggiore chiarezza potremo seguire lo specchietto
della sottostante Foto 7.
A tal proposito, ricordiamo che il filo blu è il comune positivo
(+) di tutte le funzioni, mentre i fili verde e marrone sono
disponibili per altre funzioni accessorie, (luce cabina. gancio
elettrico ecc.); ad esempio, per la luce cabina si useranno i
fili verde e blu, per il gancio elettrico il marrone e blu ecc;
ovviamente, il filo blu è anche il comune delle luci anteriori e
posteriori.
Foto 7 - Tabella esplicativa dei
colori della filatura.
Dobbiamo occuparci ora dei fari dal momento che le lampadine
sono state eliminate: essi sono costituiti da due piccoli
circuiti stampati recanti ognuno 2 Led SMD tipo 605 bianco
caldo/rosso (Foto 8).
Foto 8 - Il lineare circuito
stampato dei fari con i 2 Led SMD Bianco
caldo/Rosso.
I collegamenti da eseguire sono un po’
particolari: dovremo collegare il filo bianco con i catodi dei
Led bianchi anteriori e con quelli rossi posteriori, mentre il
filo giallo andrà collegato con i catodi bianchi posteriori e
quelli rossi anteriori e tutti i loro anodi andranno collegati
al filo comune blu; per maggiore comprensione di quanto
sopradescritto, si allegano gli schemi elettrico e di montaggio
di questi collegamenti (Foto 9 e 10);
una prova generale di marcia e delle funzioni a modello aperto
ci metterà al riparo da sgradite sorprese una volta chiuso.
Foto 9 e 10 - Schemi elettrico e di montaggio dei LED dei
Fari.
Terminato il lavoro prettamente manuale dovremo occuparci di
regolare la Velocità Min, Velocità Media, Velocità Max,
Accelerazione, Frenatura ecc.: tutti questi parametri potranno
essere variati a nostro piacimento assegnando dei valori
compresi tra 0 e 255 alle varie CV contrassegnate dalla 2 alla
5; potremo altresì, agendo sulle altre CV dedicate, variare
l’intensità delle luci e il volume dei suoni in maniera molto
accurata avendo, come già detto, 256 gradini di regolazione. La
CV1 è invece dedicata all’indirizzo, alla identificazione della
locomotiva alla quale, da fabbrica e in rispetto delle norme
NMRA, è assegnato il valore “3”.
Ovviamente chi avrà più di una locomotiva dovrà necessariamente
variare la CV1 di ogni modello, assegnando al posto del valore
originario 3 un qualsiasi altro numero compreso tra 0 e 255 in
modo che ogni rotabile abbia il suo indirizzo, ossia il suo
“nome” univoco e diverso dagli altri, con il quale poterla
riconoscere ed essere “richiamata” in servizio.
Ora il nostro 626 sarà veramente completo e perfetto, una volta
impostati i parametri del motore saremo sorpresi dalle sue
ottime prestazioni e potenza anche alle basse velocità, e sono
certo che non ci stancheremo tanto facilmente di ascoltare la
sua “orchestra” tra compressori, motori, teleruttori e …trombe.
Una considerazione riguardo le centraline di comando digitali:
circa una quindicina di anni fa, dopo aver visionato alcune
centraline multiprotocollo, scelsi la Mobile Station della
Marklin (Foto 11), la quale, oltre
ovviamente ai protocolli DCC e MFX o M4 ed alla possibilità di
leggere e variare le CV, ha una particolarità che reputo molto
comoda, e cioè la possibilità di poter inserire in una fessura
predisposta, una smart chip card sulla quale poter
scrivere, e quindi successivamente rileggere, l’indirizzo e
tutte le regolazioni delle varie CV di ogni modello, in modo
che, se per una qualsiasi causa dovesse perdere i suoi settaggi,
inserendo la sua card nella Station immediatamente verranno
reinstallati tutti i valori da noi preimpostati e programmati
per esso.
Certamente oggi vi saranno centraline più moderne e performanti,
dotate di memorie in grado di poter ripristinare i dati
impostati, oppure sw installabili su smartphone o tablet per
gestire tramite wi fi da remoto senza uso di cavi i nostri
rotabili, ma all’epoca vi erano soltanto quelle dotate di cavo e
tra le varie Roco, Esu e Hornby, trovai la Marklin molto comoda
ed intuitiva ed ancora oggi la uso senza problemi; considerando
anche il fatto che 10 smart card vergini vengono vendute a meno
di 9 Euro, anche economica.
Foto 11 e 12 - Mobile Station Marklin
e Smart Card Programmate.
Per visionare il filmato cliccare sulla icona |