Testo e foto di Raffaele Ciotti

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Quando la Roco mise in vendita la E 626 colmò una grande lacuna nella produzione di rotabili delle locomotive italiane, fino ad allora un po ignorate (e snobbate) dal mercato modellistico.

Logicamente l’acquistai subito, data la penuria di modelli delle FS, e ne rimasi affascinato dalla sua fattura molto ben riprodotta e in perfetta scala H0, dal suo comportamento dinamico e anche dalla sua robustezza; non avendo purtroppo un vero plastico, mi contentavo di farlo circolare su un diorama operativo, osservandone con compiacimento le sue manovre.

Abitando di fronte alla stazione di Roma Termini, ed essendo un abituale frequentatore di quei binari (allora vi era l’ingresso libero e vi si poteva accedere anche dal Posto Sosta e Ristoro Militari, situato proprio di fronte al mio portone), conoscevo molto bene i suoni ed i rumori tipici di questo locomotore, mi piaceva in special modo ascoltare il “canto” del compressore e, quando questo si arrestava, udire il ticchettìo del tachimetro che fuoriusciva dal finestrino del macchinista.

In tempi più vicini a noi, ho deciso di perfezionare un così bel locomotore completandolo con i suoni che molte volte avevo ascoltato dai suoi fratelli maggiori, istallandovi in esso un decoder DCC sonoro programmato da Portigliatti con i suoi tipici suoni e rumori, uno Zimo 645/Fs_E 626 con il quale dotare il nostro modello di svariate funzioni, ognuna delle quali corrispondente ad un diverso effetto sul nostro rotabile.

Foto 1 - Tabella con indicazione dei tasti funzione della centralina.

La scelta di un decoder Zimo, piuttosto che un Esu o altro tipo, è stata dettata, come vedremo più avanti, oltre che dalla assoluta fedeltà e varietà dei suoni campionati, dalle dimensioni dell’altoparlante in rapporto allo spazio disponibile nel Roco E 626.

Dopo aver aperto con precauzione il modello, si dovrà asportare la basetta del circuito stampato con il relativo commutatore pantografo/rotaia e tutti i suoi collegamenti elettrici con le  ruote, il motore e le luci e togliere i dischetti  al selenio (diodi) assieme alle lampade bianco/rosse.

Occorrerà ora liberare il pesante corpo metallico che ricopre il motore e che funge da zavorra, ed eliminare, segandolo, il castelletto portalampade situato dalla parte opposta alla finestra dove è alloggiato il motore (Foto 2), allo scopo di creare il posto per il minuscolo, ma efficiente  altoparlante completo della sua cassa di risonanza (Foto 3), che praticamente verrà a trovarsi nel cassone anteriore; nelle Foto 4 e 5 possiamo vedere come posizionare correttamente l’altoparlante.

   

Foto 2 e 3 - Parte da eliminare  e  tipi di Altoparlanti completi di cassa di Risonanza.

  

Foto 4 e 5 - Posizionamento dell’altoparlante.

Analogamente, nell’altra testata (quella situata verso il motore) verranno eliminati dal castelletto delle luci le lampade, le piastrine al silicio e la lastrina in plastica portadiodi; elimineremo altresì dalle due testate anche i prismi, inserendo nei fanali 4 spezzoni di fibra ottica lucidati alle loro estremità con carta abrasiva 1000 e successivamente rifiniti con pasta abrasiva per auto; chi non avesse la possibilità di procurarsi della fibra ottica potrà segare dagli originali prismi soltanto la parte terminale che viene a trovarsi nei fari, e lucidarne le estremità come già detto.

Avendo eliminato il circuito stampato e tutti i suoi componenti, avremo a disposizione lo spazio per posizionare il decoder, che, essendo protetto da tubetto termorestringente trasparente, potrà essere incollato in questa “culla” metallica (Foto 6).

Foto 6 - Il Decoder è stato alloggiato nella sua “culla”.

Possiamo ora iniziare, facendo molta attenzione, la cablatura di tutti i collegamenti del decoder secondo le seguenti indicazioni:

Filo Rosso: Rotaia Destra;      

Filo Nero: Rotaia Sinistra;      

Filo Arancione: Motore terminale destro;

Filo Grigio: Motore Terminale Sinistro;

Filo Bianco: Luci Anteriori;

Filo Giallo: Luci Posteriori;

Coppia di Fili Porpora: Altoparlante;

Filo Verde: Funzione disponibile n. 1;

Filo Marrone: Funzione disponibile n. 2;

Filo Blu: Positivo Comune di tutte le Funzioni (+).   

Per maggiore chiarezza  potremo seguire lo specchietto della sottostante Foto 7.

A tal proposito, ricordiamo che il filo blu è il comune positivo (+) di tutte le funzioni, mentre i fili verde e marrone sono disponibili per altre funzioni accessorie, (luce cabina. gancio elettrico ecc.); ad esempio, per la luce cabina si useranno i fili verde e blu, per il gancio elettrico il marrone e blu ecc; ovviamente, il filo blu è anche il comune delle luci anteriori e posteriori.

Foto 7 - Tabella esplicativa dei colori della filatura.

Dobbiamo occuparci ora dei fari dal momento che le lampadine sono state eliminate: essi sono costituiti da due piccoli circuiti stampati recanti ognuno 2 Led SMD tipo 605 bianco caldo/rosso (Foto 8).

Foto 8 - Il lineare circuito stampato dei fari con i 2 Led SMD Bianco caldo/Rosso.

I collegamenti da eseguire sono un po particolari: dovremo collegare il filo bianco con i catodi dei Led bianchi anteriori e con quelli rossi posteriori, mentre il filo giallo andrà collegato con i catodi bianchi posteriori e quelli rossi anteriori e tutti i loro anodi andranno collegati al filo comune blu; per maggiore comprensione di quanto sopradescritto, si allegano gli schemi elettrico e di montaggio di questi collegamenti (Foto 9 e 10); una prova generale di marcia e delle funzioni a modello aperto ci metterà al riparo da sgradite sorprese una volta  chiuso.

Foto 9 e 10 - Schemi elettrico e di montaggio dei LED dei Fari.

Terminato il lavoro prettamente manuale dovremo occuparci di regolare la Velocità Min, Velocità Media, Velocità Max, Accelerazione, Frenatura ecc.: tutti questi parametri potranno essere variati a nostro piacimento assegnando dei valori compresi tra 0 e 255 alle varie CV contrassegnate dalla 2 alla 5; potremo altresì, agendo sulle altre CV dedicate, variare l’intensità delle luci e il volume dei suoni in maniera molto accurata avendo, come già detto, 256 gradini di regolazione. La CV1 è invece dedicata all’indirizzo, alla identificazione della locomotiva alla quale, da fabbrica e in rispetto delle norme NMRA, è assegnato il valore “3”.

Ovviamente chi avrà più di una locomotiva dovrà necessariamente variare la CV1 di ogni modello, assegnando al posto del valore originario 3 un qualsiasi altro numero compreso tra 0 e 255 in modo che ogni rotabile abbia il suo indirizzo, ossia il suo “nome” univoco e diverso dagli altri, con il quale poterla riconoscere ed essere “richiamata” in servizio. Ora il nostro 626 sarà veramente completo e perfetto, una volta impostati i parametri del motore saremo sorpresi dalle sue ottime prestazioni e potenza anche alle basse velocità, e sono certo che non ci stancheremo tanto facilmente di ascoltare la  sua “orchestra” tra compressori, motori, teleruttori e …trombe.

Una considerazione riguardo le centraline di comando digitali: circa una quindicina di anni fa, dopo aver visionato alcune centraline multiprotocollo, scelsi la Mobile Station della Marklin (Foto 11), la quale, oltre ovviamente ai protocolli DCC e MFX o M4 ed alla possibilità di leggere e variare le CV, ha una particolarità che reputo molto comoda, e cioè la possibilità di poter inserire in una fessura predisposta, una smart chip card sulla quale poter scrivere, e quindi successivamente rileggere, l’indirizzo e tutte le regolazioni delle varie CV di ogni modello, in modo che, se per una qualsiasi causa dovesse perdere i suoi settaggi, inserendo la sua card nella Station immediatamente verranno reinstallati tutti i valori da noi preimpostati e programmati per esso.

Certamente oggi vi saranno centraline più moderne e performanti, dotate di memorie in grado di poter ripristinare i dati impostati, oppure sw installabili su smartphone o tablet per gestire tramite wi fi da remoto senza uso di cavi i nostri rotabili, ma all’epoca vi erano soltanto quelle dotate di cavo e tra le varie Roco, Esu e Hornby, trovai la Marklin molto comoda ed intuitiva ed ancora oggi la uso senza problemi; considerando anche il fatto che 10 smart card vergini vengono vendute a meno di 9 Euro, anche economica.

Foto 11 e 12 - Mobile Station Marklin e Smart Card Programmate.

Per visionare il filmato cliccare sulla icona

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