Calalzo di Cadore è un paese che si trova in Provincia di
Belluno, in Veneto, nel cuore delle Dolomiti Orientali, ad
un’altitudine di circa 800 metri sul livello del mare e
conta una popolazione di poco più di 2.000 abitanti.
Calalzo è anche la stazione capolinea della ferrovia Padova
- Belluno - Calalzo, lunga complessivamente 158,00
chilometri, a binario unico con esercizio a trazione Diesel,
sebbene attualmente (estate 2020), siano in corso i lavori
di elettrificazione nella tratta da Castelfranco Veneto fino
alle stazioni di Ponte delle Alpi/Polpet.
La ferrovia fu aperta al traffico nel 1914, poco prima della
Prima Guerra Mondiale, svolgendo da subito il compito di
importante e rapido collegamento, in alternativa alla
viabilità dell’epoca, del territorio montano del Cadore con
i principali centri abitati della pianura Veneta.
Corografia e
profilo Belluno-Pieve di Cadore (da IF anno 1914, coll. A.
Gamboni).
Viadotto sul
Torrente Maè (da IF anno 1914, coll. A. Gamboni).
Cartolina, molto ritoccata, del grande viadotto in
muratura sull'Ardo (riproduzione coll. A. Gamboni).
Cartolina con la stazione di Calalzo poco prima della
Grande Guerra (riproduzione coll. A. Gamboni).
Orario del
1926 con evidenziata in celeste la linea Padova - Calalzo (coll.
A. Gamboni)
A partire dagli anni ’30 del secolo scorso, la linea ha
assunto anche il ruolo di principale collegamento per la
cittadina di Cortina di Ampezzo, distante da Calalzo una
trentina di chilometri e che in quegli anni si imponeva
sempre di più, anche a livello internazionale, come
importante centro turistico e mondano nel cuore delle
Dolomiti. All’epoca il collegamento ferroviario fino a
Cortina di Ampezzo era assicurato dalle Ferrovie dello Stato
fino alla stazione di Calalzo di Cadore; da qui a Cortina,
tramite la “Ferrovia delle Dolomiti”, linea a scartamento
ridotto elettrificata 3.000 V. in c.c. e chiusa al traffico
nel 1964.
Le Ferrovie dello Stato ben presto capirono l’importanza del
collegamento diretto dei paesi del Cadore e di Cortina di
Ampezzo con le principali città italiane facendo così fronte
alla domanda crescente, specie nel secondo dopoguerra del
secolo scorso, da parte della utenza ancora non convertitasi
al trasporto privato su gomma.
Fu così che, nel 1950, fu istituita la relazione diretta
notturna Roma - Calalzo con carrozze di 1a
e 2a
classe e vetture letti di 1a
e 2a
classe preceduta, nel 1949, dalla relazione Roma - Padova -
Ponte nelle Alpi/Polpet, con carrozze dirette di 1a
e 2a
classe. Ricordiamo che la stazione di Ponte
nelle Alpi/Polpet è posta pochi chilometri subito dopo
quella di Belluno ed è il punto di biforcazione sia della
linea per Calalzo verso Nord che per Conegliano Veneto verso
Sud.
Cartina
degli anni '50 con la relazione Roma-Calalzo (coll.
A. Gamboni).
Il treno notturno partiva in serata dalla stazione di Roma
Termini ed arrivava, la mattina successiva, alla stazione di
Calalzo, offrendo ai viaggiatori la possibilità di
recuperare, con il viaggio notturno, una giornata per il
soggiorno nelle località di destino. Stessa impostazione
degli orari di partenza e di arrivo avveniva nella direzione
Calalzo - Roma.
Il “Roma - Calalzo” copriva i circa 692 chilometri di
distanza tra Roma Termini e Calalzo di Cadore, seguendo il
percorso via Firenze, Bologna, Padova, Castelfranco Veneto,
Montebelluna, Belluno, Ponte nelle Alpi/Polpet, Calalzo, con
un tempo di percorrenza di poco superiore alle 11,00 ore.
Negli anni ’50 il “Roma”, come veniva chiamato in gergo dai
ferrovieri di Belluno e di Calalzo, veniva trainato da
Padova a Calalzo prevalentemente dalle locomotive a vapore
del gruppo 740 del Deposito Locomotive di Padova, a volte
anche in doppia trazione nella tratta Belluno - Calalzo.
Nella composizione del treno spiccavano le vetture letti
Tipo Y della CIWL (Compagnia Internazionale dei Vagoni Letto
e dei Grandi Espressi Internazionali) costruite anche in
Italia dalla Breda e dalla Ansaldo tra il 1930 ed il 1950,
che espletavano il servizio da Roma a Calalzo, e viceversa,
per i facoltosi viaggiatori diretti verso le località
turistiche delle Dolomiti.
Sul finire degli anni ’50, e per gran parte degli anni ’60
del secolo scorso, cominciarono ad essere utilizzate anche
sul treno Roma - Calalzo le vetture letti Tipo P della CIWL,
caratterizzate dalla innovativa cassa in acciaio
inossidabile, simili, costruttivamente, alle vetture delle
ferrovie americane progettate nel periodo del design
cosiddetto “streamline” od aerodinamico.
Nel 1960 il treno Roma Calalzo vide finalmente l’utilizzo
delle nuove vetture a cuccette di prima e seconda classe che
le Ferrovie dello Stato stavano immettendo nel proprio parco
veicoli. Le nuove vetture consentivano la
“democratizzazione”, nei confronti dei viaggiatori, per la
possibilità di trovare una sistemazione intermedia per il
viaggio notturno tra il costoso vagone letto e le
tradizionali sistemazioni dei posti a sedere di prima e
seconda classe. Al riguardo occorre ricordare che pochi anni
prima, il 3 giugno del 1956, fu eliminata dalle Ferrovie
dello Stato e da tutte le ferrovie europee la terza classe
dando così una importante svolta al modo di viaggiare in
ferrovia.
Durante gli anni ’60, sulla relazione Roma – Calalzo,
cominciarono anche ad essere impiegati i nuovi veicoli
appositamente progettati per il trasporto delle auto al
seguito dei viaggiatori. Le Ferrovie dello Stato aumentavano
così l’offerta dei servizi proposti ai viaggiatori, in
aggiunta sia alla sistemazione in vagone letto, in cuccetta
e del posto a sedere.
Alla trazione del treno, sempre negli anni ’60, comparvero
le locomotive Diesel a trasmissione idraulica del gruppo D
342, assegnate al Deposito Locomotive di Padova, che
andavano a sostituire la trazione a vapore dei treni, non
solo sulla linea del Cadore, ma anche su tutte le principali
linee non elettrificate, relegando le vaporiere ai servizi
merci. Nel caso del treno “Roma – Calalzo” le locomotive a
vapore venivano impiegate per la “spinta in coda” nella
tratta terminale della linea, tra la stazione di Perarolo e
quella di Calalzo, caratterizzata da pendenze fino al 25 per
mille, in rinforzo alla trazione Diesel delle D 342 quando
la composizione più pesante del treno lo richiedeva.
Locomotiva
Diesel D 342 in arrivo alla stazione di Calalzo (foto FS,
coll. A. Bertagnin).
Nella prima metà degli anni ’70 il Roma - Calalzo, in
partenza dalla stazione di Roma Termini e fino a Bologna
Centrale, entrava in composizione al treno internazionale
“Italicus” (Roma Termini - Monaco di Baviera via Verona
-
Brennero - Innsbruck), purtroppo tristemente famoso per
l’attentato terroristico, di tipo dinamitardo, che avvenne
nella Galleria dell’Appenino, nei pressi della stazione di
San Benedetto Val di Sambro, sulla “Direttissima” Prato –
Bologna, nella notte tra il 3 ed il 4 agosto del 1974.
Orario del
1971 con in risalto la relazione n. 25 Roma-Calalzo (coll.
A. Bertagnin).
Negli anni ’70 il “Roma - Calalzo” vide altri importanti
cambiamenti per quanto riguarda il materiale rotabile.
Infatti sulla tratta da Padova a Calalzo alle locomotive
Diesel del Gruppo D 342 subentrarono le più recenti
locomotive (per l’epoca) del Gruppo D 345 che erano
caratterizzate dalla trasmissione Diesel-elettrica al posto
della trasmissione Diesel-idraulica delle D 342. Inoltre
comparvero, in composizione al treno, le nuove vetture a
cuccetta dotate di impianto di aria condizionata e le
vetture letti, sempre in forza alla CIWL, del tipo MU,
anch’esse dotate di impianto di aria condizionata, sebbene
tale impianto non potesse funzionare nella tratta Padova -
Calalzo in quanto le D 345 non potevano alimentare la
condotta di alimentazione REC, fin quando non giunsero in
composizione al treno gli appositi carri Vrec negli anni
’80.
Vettura
Letti MU 825 in composizione all'Espresso 1607 Calalzo-Roma
Tiburtina in livrea 'artesia'.
(foto A.
Bertagnin - agosto 2010)
Negli anni ’90, dopo i lavori di potenziamento alla sede
ferroviaria sulla linea Padova - Calalzo con l’impiego di
rotaie tipo 50 e 60 UNI e di traverse in CAP, le locomotive
D 345 furono sostituite, alla trazione del Roma - Calalzo,
con le locomotive D 445 che consentivano anche
l’alimentazione della condotta del REC. In quegli anni oltre
alla vetture letto tipo MU entrarono in composizione al
treno anche le vetture letti tipo TS2, che consentivano di
viaggiare in vagone letto anche ai possessori del più
conveniente ed economico biglietto di seconda classe.
Il “Roma - Calalzo” ha continuato ad offrire, nei primi anni
del nuovo millennio, sebbene solo nei periodi di maggior
traffico (periodo ferie estive, natalizio, invernale per le
“settimane bianche”), oltre all’offerta del viaggio in
vagone letto e cuccetta, anche il servizio di trasporto auto
al seguito mediante l’impiego degli appositi carri sia tipo
DD, a carrelli con doppio piano di carico, sia dei tipi HH
chiusi, a due assi, per consentire il carico delle auto più
alte come i fuoristrada ed i SUV . Per tale specifico
servizio, nella stazione di Calalzo, era presente un binario
tronco dotato di apposita rampe di pedana mobile per
l’imbarco e lo sbarco degli autoveicoli dal treno. Ciò
consentiva di poter assistere, sia all’arrivo a Calalzo del
treno da Roma alla mattina, che alla partenza della sera per
Roma, alle varie manovre di composizione e scomposizione del
treno effettuate direttamente dalla locomotiva titolare,
generalmente appartenente al gruppo D 445.
Nel 2010 il treno Roma Calalzo prevedeva in composizione
anche la vettura letti tipo ‘Excelsior’, costruite in venti
unità dalla ditta Costamasnaga su ordine delle Ferrovie
dello Stato a partire dal 1997, per offrire un servizio
migliore e se vogliamo quasi “elitario” ai passeggeri; queste
vetture erano caratterizzate dal bagno privato in ogni
cabina e dalla presenza di una “suite” dotata di un letto
matrimoniale ribaltabile posizionato longitudinalmente al
senso di marcia del treno.
Con l’avvento della Alta Velocità e, a
partire dall’anno 2009, dell’estendersi dei servizi Frecciarossa di
Trenitalia e dei treni Italo di N.T.V., sulla Roma - Padova
- Venezia, la “storica” relazione notturna
Roma - Calalzo ha perso sempre di più la convenienza per
l’utenza sia in termini di tempi di percorrenza che di costi
dei biglietti di viaggio, senza tenere conto altresì del
miglioramento e potenziamento della viabilità autostradale
che, attualmente, in virtù della apertura sia della variante
di valico tra Firenze e Bologna che del cosiddetto “passante
di Mestre”, consente di arrivare a Longarone, paese distante
solo pochi chilometri da Calalzo e da tutto il comprensorio
del Cadore.
Con l’entrata in vigore dell’orario invernale del 11
dicembre 2012 la relazione diretta notturna periodica Roma -
Calalzo (Espresso 1606/1607) veniva definitivamente
soppressa. Terminava così la storia, dopo poco più di
sessanta anni dalla sua istituzione, del prestigioso “treno
delle vacanze” che per tanti anni ha percorso i binari della
ferrovia del Cadore congiungendo la Capitale con Calalzo e,
indirettamente con Cortina di Ampezzo, nel cuore delle
Dolomiti, montagne riconosciute patrimonio dell’UNESCO dal
2009.
Espresso 1607 Calalzo-Roma
Tiburtina al traino del D 445 nella stazione di Calalzo.
(foto A.
Bertagnin - gennaio 2010)
Vettura
letti WL Excelsior nella stazione di Calalzo. In primo piano
la rampa per il carico e scarico delle auto.
(foto A.
Bertagnin - gennaio 2010).
Espresso 1607 Calalzo-Roma
Tiburtina al traino del D 445 nella stazione di Calalzo.
(foto A.
Bertagnin - gennaio 2011)
Espresso 1607 Calalzo-Roma
Tiburtina. Si noti la manichetta per il riscaldamento a
vapore,
e volantino
trasporto auto al seguito del 1971 (foto A.
Bertagnin - gennaio 1980).
Suggestiva
immagine della carrozza letti del Diretto Roma - Calalzo (foto A.
Bertagnin - gennaio 1980).
Vettura
letti WL AB nella stazione di Calalzo (foto A.
Bertagnin - gennaio 2011).
Carro per
trasporto auto tipo DDm nella stazione di Calalzo.
(foto A.
Bertagnin - agosto 2010)
Espresso 1607 in partenza dalla stazione di Calalzo
per Roma al traino della D 445.1041.
(foto A.
Bertagnin - gennaio 2010)
Le vetture letti dell'Espresso 1607 Calalzo -
Roma nella stazione di Calalzo.
(foto A.
Bertagnin - gennaio 2010)
Cuccetta confort in coda all'Espresso 1607 Calalzo
- Roma nella stazione di Calalzo.
(foto A.
Bertagnin - gennaio 2010)
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