Due fotografie di M. Diotallevi alle “littorine” della Cumana, una
scattata in deposito e l’altra alla stazione di
Montesanto.
Caratteristica peculiare di questi rotabili era la
presenza su un lato di porte a battente e
sull’altro
di porte a comando pneumatico a quattro antine, come appare chiaramente dalle due
immagini.
Tale singolarità
derivava dalla conformazione della linea
torinese
e dalla disposizione delle fermate lungo corso Francia.
Con il 1961 comincia per S.E.P.S.A.-Ferrovia
Cumana l’era degli elettrotreni. Già altra volta
ho avuto modo di soffermarmi (sempre su questo
sito) sulle caratteristiche tecniche e sulle
qualità indiscutibili degli elettrotreni della
serie “ET 100” che tuttora, anche se solo in
parte, è possibile veder circolare sulla rete
della Cumana.
Gli Ale 884 (questo il loro ‘nome ufficiale’)
sono di tipo bloccato a due elementi
accoppiabili in multiplo (condizione che
peraltro solo raramente si verifica e solo sulla
linea Circumflegrea in orari di punta). Ogni
cassa poggia su due carrelli, dei quali i
centrali sono motori e quelli estremi portanti
(rodiggio 2Bo+Bo2). Un’interessante
caratteristica (per l’epoca nella quale furono
costruiti) era poi l’altezza del piano del
convoglio posta a soli 900 mm dal piano del
ferro ad eccezione delle zone situate al di
sopra dei carrelli motori. Ogni fiancata
presenta sei porte a libro.
Gli elettrotreni AERFER della Cumana sono dotati
complessivamente di ben 162 posti a sedere oltre
ad ampie superfici per i viaggiatori in piedi
che possono essere in tutto 262. Gli
elettrotreni AERFER sono equipaggiati
elettricamente dalla OCREN-Sécheron con quattro
motori tipo T 506 della potenza di 224 kW per
ciascun motore, che consente la velocità massima
di 2050 giri /1’. L’avviamento, reostatico, su
24 posizioni, viene effettuato automaticamente
tacca per tacca. L’impianto di frenatura è del
tipo Westinghouse SME-4 V diretto
elettropneumatico con frenatura di emergenza di
tipo automatico; la frenatura pneumatica è
coordinata con quella elettrodinamica.
Riassumiamo nella tabella che segue le
caratteristiche tecniche di questi rotabili allo
stato d’origine:
Lunghezza totale
dell’unità
|
m
|
50.860
|
Lunghezza di una
vettura, tra le
testate
|
m
|
24.850
|
Interperno
|
m
|
17.600
|
Passo rigido dei carrelli
|
m
|
2.800
|
Scartamento
|
m
|
1.435
|
Tensione di linea
|
Volt
|
3.000
|
Potenza oraria
|
kW
|
217
|
Potenza continuativa
|
kW
|
169
|
Tara
|
t
|
82
|
Peso a pieno carico
|
t
|
115
|
Posti a sedere
|
n
|
162
|
Posti in piedi
|
n
|
262
|
Velocità max
|
km/h
|
95
|
Il figurino degli “ET 100” della Cumana
(Archivio Alenia).
Numerati da ET 101 ad ET 111, gli ALe 884
AERFER furono consegnati alla S.E.P.S.A. in
un’elegante livrea grigio metallizzato con fasce
blu superiore ed inferiore. Ridotti a 10 unità
nel 1987 per la perdita a seguito di incendio
della ET 104 (numero attribuito l’anno
successivo alla ET 111), sono stati
significativamente ammodernati adeguandoli anche
alle normative di sicurezza progressivamente
emanate dalle superiori autorità di
controllo.
A sinistra: lo ‘sfortunato’ ET 104 in una
foto del 1969 di R. Marini alla stazione di
Corso V.E.
A destra: due “ET 100” al capolinea di
Torregaveta, ritratti da J.-H. Manara nel 1971.
Tutti mostrano la livrea originaria di
questo gruppo.
Allo stato attuale i residui elettrotreni AERFER
presenterebbero una livrea grigia con fascia
rossa centrale e blu di chiusura che, se non
fosse sciaguratamente rovinata da graffiti come
purtroppo accade a tutti i convogli della
Cumana, darebbe ulteriore rilievo alla filante
linea di questi convogli che ancora oggi
testimoniano l’eleganza delle realizzazioni
AERFER-UTVeS che tanto successo ebbero, nella
produzione di veicoli stradali, negli anni ’50 e
’60.
A fine anni ’80 gli “ET 100” vengono
progressivamente inviati in ricostruzione
esterna
presso le Officine Fiore di Caserta. Tornano (su
binari FF.SS.) rivestiti della nuova livrea
grigio-rosso-blu,
come testimonia il fortunato “scatto” di D.
Liguori, che ha intercettato l’ET 102
alla Stazione FF.SS. di Napoli-Campi Flegrei
(foto a sinistra).
A destra, ET 104 (ex-ET 111) in un’immagine
dell’Archivio S.E.P.S.A.
che testimonia un ulteriore ammodernamento degli
ET 100 con il cambio dei finestrini originari.
Nel 1962, in previsione dell’apertura della
linea Circumflegrea, la S.E.P.S.A. acquistò un
lotto di materiale usato che merita di essere
indagato per le sue caratteristiche. Si tratta
di un locomotore, tre elettromotrici e cinque
rimorchiate-pilota provenienti dalla dismessa
Pisa-Tirrenia-Livorno. A parte il locomotore,
che sarebbe stato in breve ridotto a carro
attrezzi (e che tuttora esiste nel parco con la
sigla CA1), le elettromotrici e le rimorchiate
vennero inviate ad una sorta di revamping ante
litteram presso la SACFEM di Arezzo.
Dall’operazione di ristrutturazione vennero
fuori completamente modificate nell’aspetto
complessivo, soprattutto nelle testate, che
furono rese bombate a fronte del disegno
originario. Furono altresì dotate di
intercomunicazione per creare dei complessi
“bloccati”. Di fatto, le tre motrici
riclassificate Ep201÷Ep203 e le ‘pilota’
Rp021÷Rp023 finirono con l’essere
permanentemente abbinate, mentre Rp024-Rp025
furono tenute di riserva. Nonostante l’età
(erano state costruite nel 1931 da Carminati &
Toselli) riuscirono a dare buona prova di sé nei
lunghi anni nei quali furono impiegate
esclusivamente sulla Circumflegrea. E non basta:
al termine della loro esperienza in S.E.P.S.A.
furono rivendute, questa volta alla ferrovia
Cancello-Benevento, dopo un ulteriore
ricondizionamento operato presso l’AVIS di
Castellammare di Stabia. Qui di seguito ecco
riassunte le caratteristiche dei due gruppi:
Tipo e
matricola
|
Costruttore
cassa, telaio,
meccanica
|
Costruttore
equipaggiamento
elettrico
|
Immissione
in servizio
|
Rodiggio
|
N°
motori
|
Potenza
kW
|
Lunghezza
totale
m
|
Tara
t
|
Posti
II
classe
|
Ep 201 ÷
Ep 203
|
Carminati e
Toselli, ric.
SACFEM
|
TIBB
|
1962
|
Bo'Bo'
|
4
|
4x26
|
20,61
|
46,00
|
38
|
Rp 021 ÷
Rp 025
|
Carminati e
Toselli, ric.
SACFEM
|
|
1962
|
|
|
|
19,95
|
28,00
|
38
|
Due immagini dei convogli S.E.P.S.A. ricavati
dal materiale ex-Pisa-Tirrenia-Livorno:
a
sinistra è in primo piano la motrice Ep201
fotografata tra Soccavo e Pianura,
mentre a destra entra nella stazione di Soccavo
un convoglio “aperto” dalla ‘pilota’ Rp023.
(ambedue le foto
R. Marini).
Si noti la corrispondenza estetica
creata tra i frontali dei due rotabili.
Fu nel 1977 che la S.E.P.S.A. ricevette
materiale rotabile nuovo. Si trattava di sette
elettrotreni, in realtà costituiti da
motrice+rimorchiata pilota permanentemente
accoppiate in un unico complesso. Furono
immatricolati come EN301÷EN307 + RN301÷RN307. Il
progetto sul quale erano state realizzate queste
nuove unità era quello che aveva prodotto - per
le FF.SS. - i fortunatissimi convogli Ale 601 e
Ale 803; fu proprio ispirandosi alla terza serie
di queste ultime che nacquero, ad opera di SOFER
ed Italtrafo, i sette treni per la Cumana.
Rispetto però alle Ale 803 notevolmente minori
sono la potenza e la velocità, il che per lungo
tempo ha penalizzato questo gruppo anche
rispetto ai vecchi elettrotreni AERFER, al punto
che si pensava addirittura di accantonarli
all’arrivo degli ET 400. Grazie, invece, ad una
serie di accorgimenti e di modifiche anche
questi treni hanno dato un valido contributo a
superare, in attesa della messa in linea dei
nuovi convogli e del revamping degli ET
400, il grosso momento di crisi che la Cumana
sta vivendo da qualche anno a questa parte. Di
seguito, le caratteristiche in breve anche di
questo gruppo:
Tipo e
matricola |
Costruttore
cassa, telaio,
meccanica
|
Costruttore
equipaggiamento
elettrico
|
Immissione
in servizio
|
Rodiggio
|
N°
motori
|
Potenza
kW
|
Velocità
massima
km/h
|
Tara
t
|
Posti
II
classe
|
EN 301 ÷ EN 307
+ RN 301÷ RN 307
|
SOFER
|
ITALTRAFO
|
1977
|
Bo'Bo'+2+2
|
4
|
250
|
90
|
62+38
|
74+74
|
Gli elettrotreni EN306 ed EN 307 si incrociano
alla stazione della Cumana di Corso Vittorio
Emanuele (foto E. Bevere) e,
a destra, il convoglio EN 305 (visto dalla parte
della rimorchiata RN305) affronta la salita
che
porta da Soccavo verso Pianura sulla linea
Circumflegrea (foto A. Bertagnin).
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