Testo di Gennaro Fiorentino

Foto di Antonio Bertagnin

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Dopo oltre 20 anni, Napoli ed il Clamfer hanno ospitato di nuovo l’annuale Congresso FIMF. Tutto ebbe inizio durante analoga assise del 2015 a Sora, quando il nostro Presidente Col. Gamboni ne presentò la candidatura. Essa ben presto fu accettata. I lavori di organizzazione hanno coinvolto sia il Club ospitante che il consigliere FIMF Alessandro Giglio, altresì socio Clamfer. Con queste righe cercherò di tracciare la cronaca di questi due giorni che definirei senza dubbio entusiasmanti. Essi hanno avuto un 'cronoprogramma' un po’ diverso dal solito così come ispirato dal consiglio federale e ben interpretato dagli organizzatori locali.

 LA MOSTRA

Sabato 14 alle ore 9.30 gli ospiti venuti da tutta Italia, nonché una numerosa rappresentanza dei nostri soci, si sono ritrovati presso la sala San Marco della Parrocchia di San Carlo Borromeo al CDN, per godere di una splendida esposizione modellistica allestita dal Clamfer.

Il nastro è stato tagliato dal Presidente nazionale FIMF Ing. Antonello Lato.

Il Presidente FIMF, Ing. Antonello Lato, inaugura la Mostra del Clamfer.

Subito dopo i soci, i congressisti e gli invitati hanno potuto distribuirsi tra plastici e diorami allestiti nel vasto locale dai nostri membri. Mi corre l’obbligo di dare merito a questi modellisti che, con abnegazione, hanno ivi trasportato i loro lavori ancorché per il tempo limitato della mattinata così come previsto. Per non far torto a nessuno, seguo nella mia descrizione il perimetro della sala.

Dopo la reception, che esponeva gadgets e la nuova pubblicazione "Napoli: il Tram di Capodimonte" di Cozzolino e Gamboni, si perveniva allo stand di Don Diego De Rosa, parroco del complesso cui si deve l’ospitalità in quei locali, determinante per la buona riuscita della manifestazione. Egli stesso è un abile modellista di quei tram che nel tempo hanno marciato a Napoli. La sua numerosa produzione era rappresentata da cinque splendidi esemplari. Seguiva il tavolo del nostro Presidente che, oltre a numeroso materiale in H0 prodotto negli anni 1970/80 per colmare vuoti nella produzione così detta commerciale, affiancava intelligenti dimostrazioni elettroniche di sistemi automatici di gestione dei plastici. In effetti si trattava di applicazioni delle infinite possibilità dei temporizzatori in campo fermodellistico.

Da sinistra: ing. Antonello Lato (Presidente FIMF), Col. Antonio Gamboni (Presidente Clamfer),

Dott. Gennaro Auricchio (Tesoriere Clamfer), ed i soci

Prof. Andrea Cozzolino (coautore del libro presentato)

e Don Diego De Rosa (Parroco della struttura cui si deve l'ospitalità).

  

Gli splendidi modelli di tram realizzati da Diego De Rosa ed un Pullman (coll. G. Fiorentino).

Modulo con automatismi in versione didattica e modelli realizzati negli anni 1970/80 da A. Gamboni.

Il nostro socio avv. Gaudino presentava a seguire cinque diorami in H0 con soggetti tramviari inseriti in contesti paesaggistici di altrettante città italiane. Gli ambienti così riprodotti, oltre che illuminati con microscopici Led, erano allietati da belle musiche di pertinenza tematica.

 

Due dei cinque diorami presentati dal socio Gaudino:

Napoli, via Caracciolo nei primi anni del '900 con omnibus a cavalli e, sotto,

Panorama di Firenze da Piazzale Brunelleschi con tram della linea 13.

Seguiva il plastico a sviluppo longitudinale del socio Rosario Ferola, di schietto stile italiano. Vi si immaginava il traffico di una stazione italiana dove conviveva materiale elettrico e termico. Come egli stesso ha commentato, ogni edificio, ogni struttura di stazione, è stato costruito da lui stesso; senza attingere cioè alla produzione industriale.

 

Rosario Ferola al comando dei suoi modelli. 

Di realismo spinto il diorama della stazione di Torre del Greco del giovane socio Domenico Romano, in rigorosa scala H0. Questo paesaggio è di certo ben vissuto e conosciuto da Domenico essendo egli stesso abitante nella città vesuviana e sin da piccolo vi passava il suo tempo libero ad ammirare il transito dei treni. D’altro canto parliamo di un’epoca quando la linea a monte del Vesuvio era ancora da concepire per non dire da realizzare.

 

Il tavolo di Guido Argenio sintetizzava invece la produzione artigianale di questo valente modellista che, altresì nostro socio, si è dedicato alla costruzione di veicoli ferroviari e piccoli edifici, di grande qualità sia per l’utilizzo dei materiali pregiati, sia per sopperire a carenze di analoghi prodotti.

 

 

Ancora un plastico longitudinale veniva offerto dal socio Maurizio Falco, peraltro già visto in altre manifestazioni ma che ha la prerogativa di arricchirsi ogni volta con nuove invenzioni ed ambienti eseguiti grazie alla sua fervida fantasia. Il contesto ricorda quello affascinante dell’Abruzzo ritornato così popolare dopo la riscoperta nella realtà della sua meravigliosa ferrovia detta la Transiberiana d’Italia.

 

Il socio Clamfer Maurizio Falco illustra al Presidente Antonello Lato le modalità costruttive del plastico. 

Chiudeva il perimetro un grande diorama del socio ing. G. Reppucci, già autore di una splendida e storica L2 in H0 appartenuta nella realtà alla ferrovia Cumana. Per l’occasione ha mostrato un sensibile passo avanti nella costruzione di questo paesaggio ferroviario che riproduce la vecchia rimessa di Fuorigrotta della ferrovia secondaria.

Ha promesso imminenti ulteriori passi avanti nella ricostruzione di questo angolo tanto caro agli appassionati.

 

Il socio G. Reppucci espone al Presidente FIMF il diorama della Ferrovia Cumana da lui realizzato.

La parte centrale della sala era occupata da due ampie postazioni. In quella del socio Ennio Castelletti, si poteva ammirare la collezione completa degli edifici in cartoncino inseriti nelle riviste "H0Rivarossi" degli anni ’50. Un opportuno restauro estetico aveva contribuito ad attualizzarli e cancellare le tracce inesorabili del tempo. Molto apprezzata la scelta delle tinte pastello. Di spalle era l’ampio tavolo del socio Alfredo Falcone, già Presidente del Club. Oltre al mitico treno cantiere, da lui stesso costruito pezzo per pezzo con notevole rigore filologico, si poteva ammirare una vasta rappresentanza di altri modelli di sua fattura nonché una collezione di cimeli ferroviari.

 

Il socio Ennio Castelletti in contemplazione delle sue costruzioni in cartoncino tratte dalle riviste "H0 Rivarossi".

Alfredo Falcone illustra i modelli che furono oggetto di articoli di modellismo

pubblicati sulle pagine del periodico sociale "ClamFerrovia". 

Chiudeva la rassegna uno spazio dedicato alle nuove dime in acciaio per il dimensionamento della posa del binario, una rivisitazione delle già esistenti operata dal presidente Lato ed un regolo a cerchi concentrici per ottenere la giusta distanza delle rotaie in curva. Con l'occasione è stato presentato il primo "Quaderno FIMF" dedicato alla trazione trifase ed una costruzione in cartoncino in scala H0 della stazione S. Nazario. Questa esposizione ha rappresentato la novità dei soliti canoni congressuali e che è stata vivamente apprezzata; infatti la visita ha offerto lo spunto di confronto tra soci e soci nonché soci ed espositori, producendo conoscenze e contatti che di certo avranno un seguito una volta spente le luci del Congresso.

 

Il Presidente A. Lato illustra ad A. Falcone le novità della FIMF. 

Alla fine della mattinata, mentre gli ospiti si sono spostati per il pranzo si è provveduto al rapido smontaggio dell’esposizione. Con grande spirito cameratesco, tutti si sono aiutati con reciprocità ed alle 14.30 la sala poteva essere restituita ai suoi compiti istituzionali attinenti la Parrocchia.

 IL CONGRESSO

Alla stessa ora venivano accese le luci dell’adiacente teatro Cuosta che avrebbe ospitato il vero e proprio Congresso per la cronaca del quale si rimanda al verbale pubblicato sul Bollettino FIMF. A me preme sottolineare che esso si è svolto con grande democrazia ed amabilità.

 

Il Tesoriere della FIMF, Claudio Dell'Amico, illustra il bilancio dell'anno in corso. 

Inoltre c’è stato un break molto apprezzato ove sono state offerte leccornie dolci e bibite a volontà. Esaurito inoltre l’aspetto per così dire burocratico, i soci Gamboni, Cozzolino, Fiorentino e la dott.ssa Falco hanno offerto un momento musicale non disgiunto da un’anedottica tramviaria che ha apportato un clima gaio e divertente. Come da consuetudine consolidata, è venuto il momento delle premiazioni che hanno riconosciuto la fedeltà d’iscrizione a partire dai 15 anni per arrivare ai 50 anni. L’elenco è lungo ed articolato. Piace ricordare la presenza tra i premiati del nostro socio fondatore dottor G. Auricchio al quale è stata data una pergamena per i suoi 40 anni di militanza federativa. Inoltre l’ambito traguardo dei 50 anni con ben tre nominativi di cui due presenti in sala, Icardi e Carollo che hanno ritirato di persona la medaglia d’oro personalizzata.

 

La Dott.ssa Wanda Falco, figlia del socio Maurizio, durante l'interpretazione di un brano a tematica tramviaria

tratto dal libro di A. Cozzolino ed A. Gamboni sui trasporti di Napoli di prossima pubblicazione. 

Il Dott. G. Auricchio riceve la pergamena dal Presidente FIMF, ing. A. Lato.  

 LA CENA DI GALA

Alle 20.30 ci siamo ritrovati nella sala delle feste dell’Hotel Ramada dove è stata servita un’ottima cena in un ambiente di grande eleganza. Il tavolo presidenziale era occupato dai rispettivi numeri uno affiancati dagli ospiti di riguardo ossia il rappresentante della Federazione svizzera signor Urban Rugger e di quella catalana signor J. M. Gelabert i Campos. Anche in questo caso l’attribuzione dei posti avvenuta in maniera casuale ha contribuito a far nascere nuove amicizie anche tra le signore dei soci, la cui presenza ha illeggiadrito la serata. 

Prima di chiudere il menu con la torta canonica, il Presidente Lato ed il Presidente Gamboni hanno avuto parole di apprezzamento per la giornata e per l’efficienza dell’organizzazione.

 

Il Presidente Lato rivolge parole di apprezzamento per la riuscita manifestazione e l'efficienza dell'organizzazione.

 LA VISITA A PIETRARSA

Un clima meraviglioso, quasi estivo, ha ipotecato la riuscita del secondo giorno. A me il prestigioso compito di accogliere i congressisti al binario 22 di Napoli Centrale. Due locomotori (un 626 ed un 646) inquadravano cinque vetture d’epoca. All’allegra comitiva FIMF è toccata una Corbellini che includeva sia la I che la II classe. Il viaggio è stato molto piacevole anche se breve. Infatti dopo soli 15 minuti siamo arrivati nella rinnovata stazione di Pietrarsa.

 

Il treno storico che ha condotto i congressisti al Museo di Pietrarsa. 

Ci siamo diretti nell’anfiteatro all’aperto dove abbiamo avuto l’onore di essere accolti dal direttore del Museo, avvocato Orvitti. Nel dare il benvenuti, ha voluto tracciare in sintesi la storia della ritrovata bellezza dell’impianto e preannunciare maggiori successi alla Fondazione FS grazie all’efficienza di un moderno management.

 

Il Direttore del Museo di Pietrarsa saluta i congressisti nel moderno anfiteatro della storica struttura. 

Ha preso la parola il nostro Presidente che ha raccontato la storia di Pietrarsa condendo l’esposizione con gustosi ed inediti aneddoti. Quindi i congressisti sono stati liberi di girare per i padiglioni che ospitavano altresì un’ampia esposizione occasionale specializzata in moda e turismo nuziali. All’ora di pranzo tutti hanno raggiunto a piedi un non lontano ristorante dov’è stato servito un buon menu.

 

Il Presidente del Clamfer, Antonio Gamboni, illustra ai congressisti le storiche origini del Museo di Pietrarsa.

Al rientro in pomeriggio al Museo, ci attendeva su doppio turno, la proiezione della cosiddetta realtà accresciuta. Si racconta la storia della Napoli-Portici con utilizzo dei vagoni e della locomotiva dello storico convoglio (riproduzione del 1939). Grazie a ricercati sistemi informatici, vengono inventate immagini in realtà inesistenti che creano però ambienti di grande realismo ancorché solo virtuali. Ancora sotto l’effetto della sorpresa per quanto avevamo visto, ci siamo portati nella sala convegni del complesso museale. Tra eleganti corridoi fiancheggiati da mobili d’epoca, sapientemente restaurati, abbiamo trovato posto nella rossa sala. Qui è stato proiettato il documentario di Antonio Gamboni sulla Napoli-Portici che è stato vivamente apprezzato ed un saggio di vecchi filmati messi a disposizione dall'ing. Renato Cesa Demarchi.

Il tempo tiranno avvisava che era ormai tempo di portarsi al treno storico per ripercorrere il ritorno verso Napoli Centrale. Un grande scambio di saluti e di ringraziamenti ha chiuso la giornata. Ringraziamenti anche tributati con slancio al direttore del Museo avv. Orvitti che presso il cancello di uscita ha voluto anch’egli dare un saluto di congedo ai congressisti; e la cui disponibilità è stato il valore aggiunto per la buona riuscita della giornata.

 E’ così calato il sipario sul 66° Congresso FIMF. Arrivederci dunque al 2018 a Montesilvano come preannunciato dall’ing. Lato che per l’occasione, usando un termine calcistico, giocherà in casa essendo il Direttore del locale Museo ferroviario.

 

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