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di Gennaro Fiorentino
Foto di Antonio Bertagnin |
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Quella mattinata del 9 novembre non prometteva niente di
buono. Si potrebbe dire
tempaccio autunnale. Certo dopo tutte le energie profuse per
organizzare questo grande evento, pur nella sua semplicità
(e non mi venite a dire che le due definizioni siano
antitetiche), mi sarebbe dispiaciuto dovercelo godere tra di
noi. Invece, un po’ alla spicciolata, già dalle 9.15 sono
incominciati a pervenire gl’invitati. Anzi i primi sono
stati alcuni ospiti salernitani che mi hanno dato fiducia in
una promettente adesione. E così è stato.
Qualche minuto prima delle 10, la sala del
teatro Cuosta
della Parrocchia di San Carlo al CDN (per gentile
concessione del parroco Don Diego), già era abbastanza piena. Gli arrivati sono
stati rinfrancati con un buon caffè alla napoletana. E poi è
scattata l’ora X, per non dimenticare che il nostro
Presidente è un colonnello a r. |
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La sala del teatro Cuosta,
già abbastanza piena. |
È salita dunque sul palco la nostra
madrina, l’avvocato Wanda Falco, figlia del socio Maurizio.
A lei il compito di dare il benvenuti a tutti e raccontare
con tono familiare e chiaro, come si sarebbe svolta la
mattinata per celebrare questo importante traguardo.
L’argomento “40” è stato un po’ il soggetto
dell’introduzione dovendoci compiacere di aver raggiunto il
traguardo, grazie ad un regime che ha anteposto l’amicizia a
qualunque bega personale, politica o finanziaria. |
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È salita dunque sul palco
la nostra madrina. |
Qualche minuto ben speso dunque per cedere
la parola al Presidente. A lui toccava il compito, in quanto
autore, di presentare il geniale power point (sonorizzato)
che in una galoppata di 13 minuti, ha raccontato la storia
del Club. Certo condensare una vita in pochi minuti non è
stato facile ma io sono certo, che tutti lo abbiano
apprezzato facendosi un’idea del cammino percorso. |
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Il titolo della
presentazione del quarantennale Clamfer. |
La collana degl’interventi è stata aperta
da me. Ho scelto come argomento, un raccontino delle mie
passioni soffermandomi sulla collezione di immagini, che
tanto m’interessa. Avvalendomi di sei foto a mo’ di esempio,
ho illustrato come la mania sia meno stupida di quanto
appaia all’alieno. Infatti il collezionista non si limita
alla schietta conservazione della collana, ma analizza
l’immagine con la lente d’ingrandimento in guisa di trarne
notizie ed elementi per uno studio comparato dei luoghi. In
somma nel suo titolo “Come, quando, perché”, ho voluto
magnificare il gusto dell’indagine. |
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Gennaro Fiorentino apre la
collana degli interventi. |
Ho ceduto il microfono al socio Andrea
Cozzolino, studioso di storia dei trasporti con inclinazioni
ai tram e filobus. Questa volta ha voluto raccontarci, sulle
ali della nostalgia coniugata per il suo amore per la
Circumvesuviana, del viaggio ciclico che compiva verso
Resina (oggi Ercolano) verso i luoghi della sua infanzia.
“In viaggio con papà” era il titolo attribuito alla
conversazione che parlava di treni ma non di meno, di un
palese affetto per il suo genitore, irrinunciabile compagno
di viaggio. Insomma un’illustrazione che aveva tutti i
caratteri per affascinare, interessare e, perché no,
intenerire. |
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Andrea Cozzolino narra la
sua avventura in Circumvesuviana. |
È stata la volta dei due soci di
Piedimonte, Lutri e Caracciolo, da sempre in prima linea per
la conservazione della memoria afferente la ferrovia
(Napoli)-S. Maria-Piedimonte Matese. Il primo ha raccontato
un gustoso episodio dal titolo “Un salvataggio
provvidenziale”. Si trattava in sostanza di un episodio
accaduto all’epoca del vapore con lo svio di una locomotiva.
Problema risolto brillantemente con la sinergia (un po’
trasgressiva) del personale delle due amministrazioni
ferroviarie (FS e Alifana). Un fatto che costituì il primo
atto di un successivo incidente che vide le parti in causa a
ruoli invertiti. |
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Alessandro Lutri racconta
"un salvataggio provvidenziale". |
Il socio Caracciolo, invece, sempre
prendendo a modello il contesto ferroviario della
Piedimonte, ha ricordato un personaggio davvero bizzarro che
viaggiava su quella linea. “Valentino” era il suo nome che
ha dato anche il titolo all’intervento. Arrivò, nella sua
singolarità, a sciorinare gl’indumenti fuori dal finestrino
della toilette del convoglio, ritenendoli bagnati da sudore
e suscitando la preoccupazione dei passeggeri e del
personale di scorta al treno. Ma il brillante socio, ha
fatto di più. Ha ricostruito in deposito su un’ALn odierna,
come poteva apparire il treno nel contesto narrato. |
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"Valentino" è il titolo
dell'intervento di Giovanni Caracciolo. |
Siamo così arrivati ad Antonio Bertagnin
con l’intrigante titolo “Ritorno al futuro”. Il rinvenimento
della sua tesi di laurea redatta negli anni ’80 sulla
tematica nei trasporti, ha offerto lo spunto per un
confronto tecnico tra quanto auspicato (o programmato)
all’epoca e la situazione effettivamente conseguita. Certo
volendo recare la morale dell’articolato intervento, visto
oggi, si potrebbe dire “luci ed ombre”. La serietà
dell’intervento è stato sapientemente stemperata con
slides che evocavano contesti giornalieri degli anni
’80, tra personaggi ed abitudini, che hanno fatto porre a
tutti la domanda “come eravamo?”. |
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Antonio Bertagnin ha evocato,
con una serie di slides, gli anni '80 del secolo passato. |
Ho proseguito di nuovo io raccontando una
breve novella di un episodio accaduto qualche anno fa, con
ambientazione Circumvesuviana “diretto 63”. |
Il
Presidente Gamboni ha dunque chiuso gl’interventi parlando
di un’amicizia particolare, quella tra lui ed Andrea
Cozzolino “il professore” per antonomasia. “Un caffè col
professore” era infatti il titolo delle riflessioni del
rapporto con questo socio davvero particolare che, partito
un po’ in sordina, si è affermato con prepotenza,
fagocitando la produzione di tanti libri scritti insieme. |
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Ha chiuso gli interventi
Antonio Gamboni ricordando come ha conosciuto Andrea
Cozzolino. |
I pur contenuti interventi, hanno
portato via una bella fetta di mattinata. Era giunto il
momento conviviale. Invitati dalla madrina ci saremmo potuti
spostare nell’attigua sala. Ma non prima che Gamboni avesse
offerto a nome del Club, un bel fascio di fiori alla madrina
come apprezzamento per aver fatto con garbo e signorilità,
gli onori di casa e la conduzione del convegno. |
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Il Presidente del Clamfer
offre alla madrina, Avv. Wanda Falco, un omaggio floreale a
ricordo della mattinata. |
La sala ritrovo ci attendeva con tante
leccornie dolci e salate che gli ospiti hanno apprezzato,
facendo onore al banchetto, come si suole dire. Non poteva
mancare un brindisi collettivo con fresco spumante. |
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Particolare del tavolo con il buffet. |
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Il
padrone di casa, Don Diego, presenzia al taglio della torta. |
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Gli
amici venuti da lontano per festeggiare con noi scattano
foto al ... |
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... brindisi di Buon
Compleanno Clamfer!!! |
Chiudo questa piccola relazione,
ringraziando i convenuti tutti; in particolare quelli venuti
da fuori Napoli o addirittura dall’estero.
La seconda tappa delle celebrazioni, si
svolgerà il 23 e 24 Novembre presso la Fiera del Baratto
alla Mostra d’Oltremare dove il Clamfer sarà presente con un
proprio stand modellistico. |
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