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di Gennaro Fiorentino |
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Dopo qualche anno di assenza, il Clamfer ritorna alla tradizione delle Mostre Fermodellistiche. L’occasione è stata offerta dall’invito del bel centro parrocchiale e culturale “Caserta – Città di Pace”, sito in Puccianiello, quartiere appunto della città della Reggia. I giorni proposti sono stati quelli del 31 Gennaio e 1 Febbraio 2008. Il tema era da scegliere, ma il nostro Consiglio, dopo attenta riflessione, ha scelto quello proposto dal socio Castelletti: "I treni che non vedremo più". L’idea è stata quanto mai azzeccata, colpendo sia i giovani per la conoscenza di ambienti ferroviari di una volta, sia i meno giovani per offrire loro l’opportunità di un tuffo nel passato. Per quanto riguarda il locale messo a disposizione, il complesso SS. Nome di Maria non ha lesinato spazi offrendo per questa finalità, quello dell’oratorio. D’altro canto il Centro, potendo contare su numerosi ambienti di contorno alla Chiesa, nonché impianti sportivi e persino un Teatro da far invidia ad una cittadina di media grandezza, denota una vivace attività di aggregazione e di assistenza spirituale. Tutto ciò si realizza anche con l’apporto fondamentale di volontari, dotati di un non comune entusiasmo, oltre che naturalmente di un gruppo di valorosi sacerdoti. La Mostra dunque si è svolta sul leitmotiv della nostalgia. Un grande dipinto, ad opera di un artista anonimo, che rappresentava la Stazione di Caserta, dava il benvenuto ai visitatori (Foto 1).
Foto 1 - Il quadro della stazione di Caserta dall’incredibile effetto di realismo.
Lì accanto un diorama ed una rappresentazione della Stazione di Morcone con l’impiego di materiali poveri (Foto 2), dimostravano come si possa praticare l’hobby del modellismo, senza dover spendere una fortuna. Intanto il fulcro dell’esposizione era offerto dal plastico del socio Castelletti. Costruito in varie fasi, descriveva un ambiente ferroviario degli anni ’70 con due convogli di tale epoca che in maniera instancabile, effettuavano il circuito. Un angolino, attrezzato per l’alta velocità, costituiva ideale ponte tra ieri e domani.
Foto 2 - In un sol colpo la stazione di Morcone, un diorama costruito con materiali di risulta e la pubblicità Clamfer.
Il seguito era costituito da numerose teche e vetrine, che in maniera modellistica per lo più in scala HO (1/87), raccontavano la storia delle Ferrovie Italiane. Si trattava di modelli commerciali delle migliori case italiane e straniere conferiti da molti soci (Foto 3). Non mancavano esempi di locomotive auto costruite o rielaborate per dare loro un tocco di maggiore aderenza alla realtà (Foto 4). Molto interesse ha suscitato il treno soccorso. Si tratta di un convoglio che nella realtà, ha il compito di correre dove accadano disastri e sia necessario un intervento rapido per il ripristino della linea interrotta. La mancanza di analogo prodotto commerciale, ha costretto il suo autore Falcone, presidente Clamfer, a costruire il singolare elaborato con le sue mani. Il lavoro ha giustamente avuto nel tempo riconoscimenti e premi.
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La vedette tuttavia per grandi e piccoli era costituito dal maxi plastico in scala G (1/22,5) della LGB del socio Vitiello. La grande scala offre l’opportunità di una particolare dovizia di particolari, nonché dell’inserimento di dispositivi per la riproduzione del suono, sia della macchina a vapore, sia della macchina diesel. Alcuni edifici quali stazione, passaggio a livello e scalo merci, completamente auto costruiti, davano al contesto un finale e particolare tono di realismo (Foto 5). Lo stesso socio ha esibito anche una straordinaria riproduzione artigianale di pregio, della locomotiva Bayard, la macchina che trainava il breve convoglio della ferrovia Napoli-Portici, la prima d’Italia del 1839 (Foto 6). Non mancava un angolino dedicato all’oggettistica ferroviaria (Foto 7). Come pure ha suscitato curiosità ed interesse l’idea di affiancare modelli di locomotori E 626 di varia grandezza, per dare un’idea immediata con fini didattici delle proporzioni di riproduzione nel modellismo ferroviario nelle diverse scale (Foto 8).
Foto 3 - Una bella veduta d’insieme degli elettrotreni che hanno fatto la storia delle Ferrovie.
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La Mostra è stata visitata da centinaia di persone (Foto 9), sia per l’induzione della vicina Chiesa, meta domenicale di tanti fedeli, sia per una tempestiva informazione che si è avvalsa anche del supporto di quotidiani locali. La Domenica sera, al momento della chiusura dell’esposizione, quando i policromi trenini sono stati riposti nelle loro scatole per il ritorno a casa, un pensiero ha percorso sia gli espositori, sia le entusiaste signore, animatrici della Parrocchia. Si rifarà l’anno prossimo, magari con un tema diverso? Anche considerando la particolarità del posto, la risposta è stata unanime: “Certamente, se Dio vorrà!”. |
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Foto 4 - Parata di stupende locomotive commerciali, elaborate ed auto costruite. |
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Foto 5 - Il circuito LGB (Ferrovia da giardino) con uno scorcio sugli edifici a corredo. |
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Foto 6 - Riproduzione con raffinata tecnica modellistica della Bayard. |
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Foto 7 - 8 - Oggetti di ieri del contesto ferroviario e locomotori E 626 in varie scale. ) |
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Foto 9 - Folla di visitatori intorno al plastico del socio Castelletti.
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