Testo e foto di Gennaro Fiorentino

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Il secondo grande appuntamento per ricordare i 40 anni dalla fondazione del Club, si è tenuto presso la Fiera del Baratto alla Mostra d’Oltremare nei giorni 23 e 24 novembre. Nel bel locale messo a disposizione dagli organizzatori della kermesse, posto a pochi passi dall’ingresso principale, i nostri soci hanno avuto modo di esibire i loro modelli, i loro diorami, le loro idee, il loro entusiasmo.

A dire il vero il “movimento di truppe” è iniziato già venerdì 22 quando, condotti da una strana autocolonna, sono lì pervenuti con bagagliai e portapacchi gravidi di ogni ben di Dio modellistico. C’è voluta quasi una giornata per concretizzare il progetto fino a quel momento nella mente dei nostri soci espositori. Si voleva offrire ai visitatori un bel colpo d’occhio che provocasse un “oooh” di meraviglia, ambito premio per i sacrifici di un impegno sostenuto con piacere. Ma veniamo ai contenuti dello scrigno.

All’esterno campeggiava il simulacro di una locomotiva gruppo 801, progettata e realizzata da Ennio Castelletti, per offrire richiamo e selfie a grandi e piccoli. Le vetrate poi erano ricoperte dagli splendidi ed eloquenti striscioni con locomotive, stampati a cura di Peppe Vitiello: invito forte e chiaro per dire che in quella sala si parlava di treni.

Simulacro della locomotiva 801 per invitare grandi e piccoli a mettersi in posa.

Lo striscione di un potente 626 ricorda la passione del Clamfer.

Superato l’ingresso, s’incontrava la postazione di Ennio che si era ritagliato ben tre stand. Quello che di certo ha attirato maggiore attenzione, è stato l’ormai famoso “plastico in valigia”, singolare costruzione che in men che non si dica, si apre e si chiude. Ancorché non inedito, ha davvero incuriosito tanti bimbi ai quali è stato concesso anche la guida dei diversi convogli che lo animavano.

Poco lontano, sempre di Ennio, la riproduzione della storica stazione di Portici, e una rassegna di livree del materiale rimorchiato delle F.S. tra realtà (espressa con foto a colori) e modellismo in HO (la maggior parte di produzione propria).

In un sol colpo, immagine del plastico in valigia con stazione di Portici e livree FS.

Sulla parete di sinistra s’incontrava l’ultimo originale lavoro di Maurizio Falco. Dico originale perché, invertendo per una volta il suo stile costruttivo di sviluppo longilineo, questa volta il plastico Falco aveva uno sviluppo verticale. Questa singolare caratteristica, oltre a renderlo atto ad un agevole trasporto, esprimeva sapientemente il gioco delle rampe, che ricordava il sistema Gottardo. Un’ambientazione all’italiana, ispirata dal contesto abruzzese, ed un impiego di materiali poveri, rendeva l’opera di Maurizio degna di apprezzamento.

Il plastico “verticale” di Maurizio Falco (Foto di A. Cozzolino).

Seguiva un ampio tavolo, ideato e allestito da Peppe Vitiello con modelli tratti dalla propria ampia collezione. L’idea era quella di un viaggio ideale tra le nazioni della UE esibendone le bandiere ed una rappresentanza del parco ferroviario. In un’epoca in cui tutto è messo in discussione, è piaciuto molto l’idea di sentirsi uniti, anche se solo attraverso modelli ferroviari.

L’Europa ferroviaria unita dal materiale rotabile delle sue ferrovie.

In fondo alla sala, veniva servito il pezzo forte della Mostra, ossia il plastico sociale a norma FREMO. Si trattava di otto moduli realizzati in formato standard, per renderli atti alla compatibilità, da Vitiello, Gamboni ed altri. In questo contesto sono stati accostati in modo da creare un tutt’uno legato da opportuna ferramenta.

Panorama del plastico sociale con i moduli FREMO uniti in perfetta sintonia.

L’effetto era grandioso e reso ancora più realistico da una 740 a vapore ed un’ALn 56, animati da realistici effetti sonori. Vorrei ricordare per l’occasione anche l’opera del socio Auricchio, fornitore dei telai lignei da lui stesso creati. Non di meno l’apporto del socio G. De Palma per l’operatività elettronica e dello stesso presidente Gamboni per l’allestimento dei moduli e, più in generale, per il vitale aspetto logistico. Non è finita però qui.

Locomotiva FS gruppo 740 sonorizzata affiancata da locomotore da manovra.

L’ALn 56 attende il disco verde per iniziare la sua corsa.

Peppe Vitiello aveva provveduto a creare un angolino per i bimbi che potevano operare una preziosa gru della rinomata casa Marklin, movimentando carri per trasporto carbone.

Come ciliegina sulla torta, riferisco dell’angolo vintage. Su una degna collocazione, troneggiava un impeccabile convoglio in scala 0, tratto dalla collezione dell’autore. La pesantissima locomotiva, una 746 FS tutta in metallo (gioiello Biaggi), trainava alcune vetture (Eletren). Il materiale di armamento era fornito dalla gloriosa Fem; mentre la stazione era un’altra chicca della Kibri (Collezione Vitiello).

Lo splendido convoglio vintage dall’aspetto massiccio.

E giusto per non farci mancare niente, le pareti erano animate da splendidi collage che esemplificavano il collezionismo ferroviario tra biglietti, depliant, azioni, francobolli e via di seguito (progetto e grafica Gamboni).

       

   

       

I quadri della "Galleria del collezionismo ferroviario" con i suoi preziosi collage.

Il salone è stato meta di centinaia di visitatori (grandi e piccoli), che non hanno lesinato nel tributare ai nostri soci modellisti complimenti ed auguri a iosa. Ciò è servito ad alleviare l’arduo lavoro di preparazione e costruzione dell’evento, ritenendolo il degno ricordo dei primi 40 anni di vita del Clamfer.

Interpretando il pensiero di tutti, ringrazio innanzitutto la direzione della Fiera del Baratto per averci ospitati, tutti i soci che, ognuno per la sua parte, hanno collaborato, i membri che hanno visitato il salone, i semplici visitatori che con il loro sorriso ed interesse hanno gratificato il lavoro di tutti.

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