“Squadra vincente non si cambia”.
Mutuando questo principio dal mondo del calcio e
più in generale da quello dello sport, il
Clamfer si è presentato alla 38° Fiera del
Baratto (Mostra d’Oltremare 18 e 19 Aprile 2015)
con un grande stand messo a
disposizione dal Sig. Augusto Lacala,
Presidente della Fiera del Baratto e dell’Usato.
Pur ripetendo per sommi capi l’esposizione
degli anni precedenti, questa edizione ha visto l’immissione di qualche
giovane giocatore, immissione che non ha potuto far altro
che bene alla squadra.
Ed è stata una formula davvero
vincente, se è vero com’è vero, che lo spazio
fermodellistico è stato visitato da centinaia di
persone che hanno manifestato il loro
apprezzamento al lavoro dei provetti soci.
Inoltre la manifestazione ha dato opportunità di
conoscere tanti nuovi appassionati. Ciò ci ha
fatto concludere che il nostro hobby è condiviso
da molte più persone di quanto si possa
immaginare; tant’è che diversi manifesti
appassionati hanno espresso il piacere di
venirci a trovare nell’occasione di una delle
nostre prossime riunioni nella sede sociale. Li
aspetteremo volentieri.
Panoramica dello spazio che la Direzione
della Fiera del Baratto e dell'Usato ha messo a
disposizione del Clamfer.
Ma vediamo come si presentava
il nostro spazio in questa edizione di primavera
della Fiera del Baratto. Partiamo dai plastici.
Ve n’erano ben tre; ognuno con proprie
caratteristiche e direi, con una propria
filosofia costruttiva. Le tre opere avevano
però in comune la costruzione in forma di
modulo anche se talvolta con un’interpretazione
personale del proprio costruttore. Il sistema
modulare è riconosciuto come l’unico che possa
conferire all’impianto quelle doti di
maneggevolezza e trasportabilità indispensabili
per una celere messa in opera nei locali di
destinazione. Il fondo della galleria a noi
destinata era occupato dal lavoro del socio
Maurizio Falco, ispirato al contesto della
ferrovia “Sulmona-Carpinone” in Abruzzo.
Maurizio Falco volge lo sguardo al monitor
TV sul quale è visibile l'immagine trasmessa
dalla "Train-cam".
La linea, che nella realtà è
stata sospesa, viene di frequente percorsa dai
treni turistici della Fondazione FS con la
collaborazione del gruppo “Le Rotaie” di
Isernia. Il plastico di Maurizio, che si è
avvalso per l’operatività della collaborazione
di Rosario Saccone, si è arricchito quest’anno
di alcuni nuovi elementi modellistici. Intendo
la piena funzionalità della galleria posta ad
est e l’aggiunta di una piattaforma girevole ad
ovest in corrispondenza della stazione di Castel
di Sangro. Ma non è tutto! L’abile realizzatore
ci ha altresì donato quest’anno la sorpresa di
un “train-cam” ossia un vagone attrezzato con
una micro camera. Ed è stato davvero uno
spettacolo seguire con l’occhio elettronico,
l’evoluzione dei treni (per lo più ALn 663)
lungo gli spettacolari spunti di paesaggio della
cosiddetta “Transiberiana d’Italia”. Maurizio,
che condivide anche l’hobby per la squadra del
Napoli, ha voluto altresì utilizzare la
train-cam e lo schermo monitor per annunciare ai
visitatori domenicali la schiacciante vittoria
della squadra del cuore contro il Cagliari.
Il carro con la "Train-cam" realizzata da
Maurizio Falco.
Sul lato maggiore della citata
galleria, sfilava una lunga sequenza di moduli
ad opera del nostro socio e maestro modellista,
Ennio Castelletti. Molti dei lettori lo
ricorderanno per la straordinaria riproduzione
in scala H0 del memoriale della deportazione
presente nella stazione di Borgo San Dalmazzo
(Cuneo); oppure la rigorosa ricostruzione della
stazione di Portici.
La Sig.ra Mariolina Castelletti illustra il
plastico del coniuge Ennio.
Quest’anno Ennio non ha
portato in Fiera questa sue opere, potrei dire
famose, ma ha voluto “mischiare le carte”
riportando il contesto montano di Limone
Piemonte con la sua ardita teleferica che, dalla
stazione FS di interscambio, conduceva gli
sciatori sulle piste della località montana di
S. Antonio. Intanto, e proprio per non farsi
mancare niente, non ha voluto disdegnare un
occhio al contesto mediterraneo. Lo spunto
glielo ha fornito il nostro giovane socio
Domenico Romano che ha presentato, in prima
assoluta, la realizzazione in H0 della stazione
di Torre del Greco.
I soci A. Cozzolino (sulla destra) e Domenico
Romano con la stazione di Torre del Greco.
Il corretto rispetto delle
normative FREMO, ha consentito di poter
“sposare” il contesto marino con il complesso di
Ennio, in guisa di creare un tutt’uno. L’opera
era percorsa da numerosi convogli, per lo più
costruiti al 100% dal nostro socio per sopperire
ai vuoti della produzione industriale. Comunque
come autentica novità del 2015, il socio
Castelletti ha esibito altresì la riproduzione
in scala H0 di una vecchia vettura della funicolare
napoletana di Chiaia.
Spaccato della vecchia funicolare di Chiaia in
sosta alla stazione superiore.
Prima di
chiudere il paragrafo, ritengo doveroso
ricordare la costante presenza della signora Mariolina, impagabile ed instancabile
collaboratrice del marito Ennio. Sull’altro lato
della galleria, si poteva ammirare infine il
terzo plastico. Esso, costruito a quattro mani
dal Presidente Gamboni e dal socio Giuseppe
Vitiello, rappresentava attraverso
l’accostamento di vari moduli, un contesto
italiano. Ritengo sottolineare che, in questo
caso, non si è fatto ricorso a moduli FREMO ma
di una struttura componibile studiata dal
Clamfer e che sarà oggetto di un prossimo
articolo sul nostro Sito. Ciò ha consentito non
solo di variare la posizione degli elementi per
consentire visioni inedite ma ha anche permesso
di creare, attraverso un inedito opportuno
elemento di giunzione a 90°, opera di alto
profilo artigianale del tesoriere Auricchio, la
possibilità di far assumere al contesto un
andamento ad “L”. Ciò ha fatto immaginare la
possibilità della creazione, in un prossimo
futuro, di un plastico sociale di forma ad “U” o
addirittura ad ovale.
Il Presidente del Clamfer A. Gamboni illustra il
funzionamento del sistema digitale.
Suggestiva immagine con una ALn 56 in
transito presso i ruderi di un acquedotto
romano.
Lo spettacolo del
paesaggio era vivacizzato dal transito di una Gr
740 che si alternava con una ALn 56. Ambedue i
veicoli erano dotati di DecoderSound per
irrinunciabili e suggestivi effetti sonori e di
fumo. Ma la mia descrizione non sarebbe completa
se non parlassi anche di altri interessanti
“spot” che arricchivano il grande stand. Mi
riferisco allo spazio bambini, che tanto
successo riscosse nella precedente edizione.
Incoraggiati proprio da questa osservazione, si
è deciso di duplicare il circuito in modo da
poter dedicare due ovali ai piccoli visitatori.
L’impianto era assistito dalla presenza del
socio Nicola Bartolotta.
I due circuiti dedicati ai bambini i quali hanno
"manovrato" i trenini elettrici con l'assistenza
del socio N. Bartolotta.
Infine volevo citare la
mostra in tematica statica dedicata alla parata
dei treni americani, ideata e realizzata dal
socio G. Vitiello. Sotto la voce “American dream”,
venivano esposti una serie di convogli delle
ferrovie a stelle e strisce. Si partiva dal
treno nel “Far West” per arrivare al convoglio
attrezzato per le auto al seguito “Auto train”
passando per i grandi convogli di bandiera come
l’Union Pacific e per il treno del caravan
serraglio del Circo Barnum.
In primo piano
il convoglio con
le gabbie e le
vetture del
Circo Barnum.
L’esposizione era
completata dal banco reception dove il nostro
tesoriere Auricchio forniva preziose
informazioni sul Clamfer e più in generale sul
mondo del modellismo ferroviario. Insomma un
grande evento il cui sforzo organizzativo e la
fatica di un impegno di più giorni sono stati
ampiamente gratificati dai complimenti del
numeroso pubblico. |