L’organizzazione
del prestigioso evento è opera geniale dell’Associazione Bidonville
di Napoli che ormai da decenni, diffonde la cultura del riciclo e
del riuso. Quella che ormai si può definire una filosofia, con il
passare del tempo, non solo continua a fare proselitismo ma
manifesta un’attualità sempre più decisa.
Ciò in
concomitanza ed in contrasto con la prepotente espansione del
consumismo e della conseguente riduzione dei tempi di utilizzo dei
beni.
Gl’intuibili benefici del riuso e del riciclo riscuotono un
crescente successo tant’è che il modello Bidonville è una formula in
fase di “esportazione” verso nuovi ambiti. Infatti sono in programma
a cura della prestigiosa Associazione, altre due inedite
manifestazioni per questa primavera presso le località di Pompei e
Potenza.
L’area riservata al Clamfer è stata quella della
sala A del padiglione 1 che l’organizzazione riserva ad invitati
scelti tra le Associazioni culturali e le Istituzioni. Lo spazio
messo a disposizione è stato davvero generoso consentendo dunque di
realizzare una ricca esposizione su un circuito visivo a forma di
“U”, secondo il progetto
elaborato dallo stesso nostro Presidente, coadiuvato dal Segretario
e dal Consigliere addetto alle Mostre.
Quindi tappa d’obbligo per le migliaia di
visitatori della Fiera, che non hanno mancato di riservare almeno
una rapida visita al nostro stand prima di tuffarsi nelle corsie
fiancheggiate da incredibili e disparate mercanzie.
Passo, quindi, a descrivere ciò che si poteva
ammirare nello spazio Clamfer di questa edizione 2013.
Proprio all’ingresso troneggiava un circuito
tematico in scala “G”. Vi si immaginava la movimentazione delle
classiche Volkswagen Maggiolino all’uscita dello storico
stabilimento di Wurzburg mentre venivano imbarcate su idonei carri
ferroviari a pianale. Il convoglio, segnato dalla classica W su
materiale LGB, ha girato instancabile per tutto il periodo. Faceva
da contorno, una parata dello stesso modello di auto in versione
giocattolo d’epoca. L’opera di G. Vitiello è stata allestita con il
patrocinio del Museo del Giocattolo di Torre del Greco.
Lo spazio dedicato al Museo del Giocattolo di Torre del Greco
(NA).
Una preziosa collezione di cimeli tra fanali,
trombe e cappelli, le faceva da cornice contribuendo ad immergere il
visitatore in un’atmosfera ferroviaria. Il tutto estratto dalla
ricca collezione di A. Falcone. Superata una colonna, era
posizionato un diorama peraltro già visto l’anno scorso, ma ampliato
e rivisitato: quella della stazione di Portici, opera
dell’infaticabile e prolifico socio E. Castelletti.
|
Scorcio della
stazione del Granatello di Portici.
Sul primo binario la storica
locomotiva "Bayard", ricostruita nel
1939 dalle F.S. in occasione del
centenario. Essa, entrata in
servizio nel dicembre del 1839, era
molto simile alla "Vesuvio" che
aveva trainato il treno inaugurale
il 3 ottobre dello stesso anno.
|
A seguire un classico esempio di collaborazione
tra i soci. Infatti veniva esibito un’opera modulare a sviluppo
lineare. Ognuno dei partner aveva elaborato il suo miniplastico rispettando i canonici
parametri dettati da norme internazionali. In sede di mostra, ogni
autore ha potuto collegarsi a quello adiacente creando una complessa
scena ferroviaria in un contesto per certi versi naif. Si deve
questa riuscita operazione per così dire di squadra, ai soci M.
Falco e L. Esposito con la collaborazione di R. Saccone.
L’ambientazione si poteva considerare Abruzzese-Molisana con
trazione termica ed ampia esibizione di convogli a vapore od operati
con automotrici.
Particolare di un modulo realizzato dal Socio
Maurizio Falco, e ...
... stazione in costruzione sui moduli di Luciano
Esposito.
Arrivati in fondo al percorso di visita, si
trovava una serie di pannelli fotografici con un testo sintetico ma
eloquente. Vi si raccontavano le vicende della scomparsa Ferrovia
Alifana che compie, o avrebbe compiuto, i 100 anni di esercizio
proprio durante questo 2013.
I quattro pannelli dedicati al centenario della
Ferrovia Alifana.
Il tavolo dedicato al vapore vivo ha
rappresentato l’inedita novità di questo anno. Una rappresentanza
della Ferrovia Turistica di Nocera Inferiore, capeggiata dal suo
Presidente e Fondatore R. Cozzitorto e con la presenza dei
consiglieri A. Coppola e D. Nappi, ha fatto marciare alcune
locomotive realmente mosse dal vapore sprigionato dai loro motori.
Non è mancata una classica schiacciasassi a vapore le cui evoluzioni
hanno creato un vero capannello di curiosi o appassionati.
Modello di pregevole fattura funzionante
realmente a vapore realizzata da Armando Coppola.
Per l'occasione, trattandosi di esposizione in
luogo chiuso, il modello è stato azionato ad aria compressa.
In primo piano macchina a vapore fissa e, sul
fondo, un piccolo gioiello di meccanica che, azionato realmente a
vapore
prodotto con
alcool, ha percorso un circuito ad anello realizzato
con armamento LGB.
Si arrivava dunque ad una nuova composizione di
cinque moduli modellistici opera di gruppo dei soci A. Gamboni, G.
Vitiello ed E. Castelletti, con ambientazione strettamente italiana.
La novità che l’animava era la presenza
dell’impianto digitale secondo gli ultimi dettami della tecnica che
ha consentito sorprendenti virtuosismi.
Abbiamo assistito al procedere di una coppia di
ALn 663 con realistiche sonorizzazioni; un incedere su e giù in
automatico; annunci di stazione come nelle ferrovie reali
ma personalizzati per
le stazioni del circuito. Ed ancora il movimento di apertura e
chiusura di carri merce per il trasporto di bobine in banda
di acciaio oppure le evoluzioni di una gru Maerklin anni ’60
digitalizzata. Tutte le applicazioni sono state ideate e realizzate
dal nostro Presidente A. Gamboni.
La stazione di San Raffaele, opera del socio
Giuseppe Vitiello, costituisce il primo modulo del percorso.
Il terzo e quarto modulo realizzati,
rispettivamente, da Ennio Castelletti ed Antonio Gamboni.
Il complesso dei cinque moduli suscita
l'interesse, specie di visitatori del gentil sesso.
Infine l’escursione nello stand Clamfer si poteva
completare con l’ammirazione di alcuni diorami che rappresentavano
realtà disparate quali la stazioncina “made in Usa” e lo
stabilimento chimico Persil: tutte opere del laborioso G. Vitiello.
Alla fine della passeggiata i visitatori potevano
trovare un desk di rappresentanza dove assumere informazioni sulle attività del
gruppo oppure portarsi a casa un souvenir a tema versando solo un
simbolico contributo.
Una manifestazione dunque
riuscita sia per la qualità del materiale esposto, sia per
l’attenzione delle migliaia di visitatori che l’hanno apprezzata.
Però l’evento ha prodotto anche un altro successo: la conferma che
il gioco di équipe, nel
campo del fermodellismo, è di certo una mossa vincente.
|